Sondaggi politici elettorali giugno 2019: focus e analisi Lega-Pd-M5S

Un dato su tutti emerge dai sondaggi politici dell’ultima settimana: dopo i ballottaggi di domenica scorsa, la Lega continua a guadagnare consenso

Sondaggi politici elettorali giugno 2019: focus e analisi Lega-Pd-M5S
Sondaggi politici elettorali giugno 2019: focus e analisi Lega-Pd-M5S

Un dato su tutti emerge dalle rilevazioni di voto dell’ultima settimana: dopo i ballottaggi di domenica scorsa, la Lega continua a guadagnare consenso.

Sondaggi elettorali: il boom post Europee della Lega

Il Carroccio, come si diceva, avanza imperterrito nelle intenzioni di voto: a certificarlo, tra le varie analisi, anche la più recente delle rilevazioni di Swg. Il 10 giugno, dunque il giorno dopo i ballottaggi che hanno consegnato al centrodestra anche città tradizionalmente “rosse” come Ferrara, la forza del partito di Matteo Salvini era stimabile nella misura del 37,3%, quasi un punto di più rispetto alla rilevazione precedente datata 3 giugno.

La Lega cresce anche in un sondaggio diffusa da Noto l’11 giugno: secondo l’istituto adesso sarebbe al 35%, una percentuale dello 0,7% più alta rispetto a quella incassata alle Europee. La stessa percentuale è accordata al Carroccio da Piepoli e da Euromedia. Invece, sarebbe al 36% per Tecné.

Sondaggi politici: il flop del partito di Conte

Se per la Lega si tratta di un momento particolarmente positivo, continuano ad arrivare brutte notizie per il Movimento 5 Stelle. Proprio secondo l’ultima rilevazione di Tecné, i pentastellati sarebbero scesi al di sotto della quota di voti incassata alle Europee e, adesso, si attesterebbero al 16,9%. Più clemente il sondaggio di Swg per cui i pentastellati sarebbero al 18,4%, quindi, in risalita rispetto alla tornata per l’Europarlamento; anche per Noto, Euromedia e Piepoli i 5 Stelle sono al 18% circa.

Più o meno tutti gli istituti poi danno il Pd intorno al 23,5%. Questi ultimi due istituti nella loro indagine congiunta delle intenzioni di voto realizzata per la trasmissione Porta a Porta hanno vagliato il possibile consenso che gli elettori potrebbero accordare a un partito che mettesse al centro la figura del premier Conte: non incontrerebbe nessun particolare riscontro alle urne fermandosi tra l’1,5% e l’1,8% dei voti.

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