Pensioni ultima ora: Quota 100, taglio di 4 miliardi alla scuola

Pensioni ultima ora: in aumento la spesa per le pensioni e taglio per le risorse destinate alla scuola. Rettifica e smentita dal Miur. La ricostruzione.

Pensioni ultima ora: Quota 100, taglio di 4 miliardi alla scuola

Pensioni ultima ora: un recente articolo pubblicato dal Corriere ha parlato dell’aumento della spesa da parte dello Stato per gli assegni pensionistici, dovuto anche Quota 100, e del taglio ingente in materie di risorse pubbliche investite nella scuola pubblica. Alla notizia sono seguite rettifiche e smentite sia dal fronte politico che dal Miur.

Pensioni ultime notizie, più spese con Quota 100 e voci di taglio alla scuola

Andiamo di seguito a vedere i numeri nel dettaglio. Secondo quanto pubblicato dal quotidiano milanese, a legislazione vigente, la spesa per l’istruzione si ridurrebbe di 4 miliardi nel triennio. In pratica di circa il 10%. Così secondo quanto riportato, in base alle tabelle si passerebbe nei prossimi tre anni da 48,3 a 44,4 miliardi. La riduzione delle risorse interverrebbe sia sulla spesa per l’istruzione primaria (da 29,4 a 27,1 miliardi di euro) che per l’istruzione secondaria (da 15,3 a 14,1 miliardi di euro).

Mentre sul fronte previdenziale la spesa pensionistica passerebbe da da 96,4 a 100,2 miliardi sempre nel triennio 2019-2021. E ciò a seguito dell’ok al decreto n. 4/2019 che ha approvato Quota 100.

Pensioni ultima ora e precisazioni taglio scuola

Dopo la pubblicazione della notizia la senatrice Bianca Laura Granato ha prontamente smentito la ricostruzione del Corriere. “Le spese messe a bilancio per il triennio sono solo quelle fisse, perché i posti in deroga su sostegno vengono contabilizzati di anno in anno. In questa settimana si concluderanno le audizioni per il correttivo al decreto legislativo 66/17.“

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La versione del Miur

Anche il Miur ha rettificato la versione fornita dal Corriere. “Nulla di vero in merito al presunto «taglio» di 4 miliardi in tre anni alla scuola”.

“Per mera convenzione contabile, la spesa per gli stipendi del personale docente e ATA a tempo determinato è iscritta solo per il primo degli anni scolastici interessati dal bilancio triennale. Per questo una lettura superficiale del bilancio potrebbe dare l’impressione che vi siano «tagli» all’istruzione, in particolare per il sostegno che, come noto, è assicurato anche da un elevato numero di docenti «in deroga», cioè assunti a tempo determinato. In realtà – hanno precisato dal Ministero – non vi è alcuna riduzione di risorse. Tutti gli studenti con disabilità saranno, come sempre, affiancati, in classe, da un docente di sostegno, sia quest’anno sia nei prossimi”.

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