Con il repentino cambio delle stagioni l’influenza estiva anche quest’anno provoca non pochi fastidi a centinaia di persone. In particolare i continui passaggi da freschi ambienti climatizzati al caldo asfissiante mettono a dura prova la resistenza del nostro corpo non abituato a questi sbalzi di temperatura.
Tosse, raffreddore, diarrea, febbre alta, mal di gola sono spesso, ma non sempre, sintomi sia dell’influenza estiva che invernale. Tali disturbi però sono molto comuni e alla base sia di problemi di salute poco preoccupanti che di patologie serie. Proprio per questo bisogna sempre affidarsi ad parere di un medico. Tuttavia è utile sapere come si presenta generalmente questa sgradevole malattia stagionale, vediamo insieme le sue caratteristiche principali!
Influenza estiva 2019: sintomi su adulti e bambini, quanto dura
Per avere le idee chiare innanzitutto occorre comprendere al meglio che cosa si intende con il termine influenza. Il Ministro della Salute la descrive così:
L’ influenza è una malattia provocata da virus del genere Orthomixovirus, che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). È molto contagiosa, perché si trasmette facilmente attraverso goccioline di muco e di saliva, con tosse e starnuti, ma anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona, o per via indiretta, attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.
Non bisogna quindi trascurare il proprio stato di salute e tener sempre ben presente i disagi che tale malattia provoca soprattutto negli anziani e nei bambini. Solitamente gli adulti e i bambini che hanno l’influenza estiva presentano uno o più sintomi di questo tipo:
- Spossatezza
- raffreddore
- tosse e/o mal di gola
Inoltre l’influenza estiva provoca anche:
- sonnolenza e/o mal di testa
- disturbi gastrointestinali
- diarrea, nausea e mancanza di appetito
- febbre dai 38° in su e mal di ossa
Per quanto riguarda la durata dell’influenza generalmente un adulto ci mette circa sette giorni per guarire mentre un bambino circa dieci. Tuttavia non è possibile stabilire un tempo preciso poiché il prolungarsi o meno della malattia dipende dallo stato di salute di chi viene colpito dal virus e dall’aggressività di quest’ultimo.
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