Poste Italiane: buoni fruttiferi, interessi vanno liquidati. Il caso di Treviso

Ancora un caso di buoni fruttiferi di Poste Italiane il cui rimborso effettivo è stato legittimato da una sentenza dell’ABF. Il caso.

Poste Italiane: buoni fruttiferi, interessi vanno liquidati. Il caso di Treviso

I buoni fruttiferi di Poste Italiane tornano al centro delle cronache, per un recente caso giudicato dall’Arbitro Bancario Finanziario con esito positivo a favore del contribuente. A tenere banco sono ancora i buoni fruttiferi della Serie Q/P, in questo caso del valore di 5 milioni di lire e la cui sottoscrizione è avvenuta il 17 dicembre 1988, proprio in quel periodo che ormai si trova spesso nelle sentenze giurisprudenziali trattate da Cassazione e dall’ABF stesso. Andiamo a raccontare l’episodio.  

Buoni fruttiferi di Poste Italiane Serie Q/P: il caso a Treviso

Un geometra di Treviso, cointestatario con la madre del buono sopraccitato, ha vinto un ricorso presentato presso l’Arbitro Bancario Finanziario di Torino, che alfine si è espresso favorevolmente per il contribuente. Oggetto del contenzioso, come di consueto, il rimborso effettivo del buono. Vista la cadenza trentennale del titolo, quando il geometra si è recato alle Poste a riscuotere quanto gli spettava, si è visto rimborsare 27.698,17 euro. Una cifra ben inferiore a quella che invece corrispondeva al valore effettivo, ovvero 48.524,43 euro. Il nodo centrale è sempre quello degli ultimi 10 anni di titolarità del buono, ovvero dal 21° al 30° anno di possesso. Ed è proprio sui rendimenti applicati negli ultimi 10 anni che il valore del rimborso sale a quella cifra, come ha spiegato l’avvocato Alberto Rizzo alla Gazzetta d’Alba.

Cosa ha deciso l’Arbitro Bancario Finanziario

Quindi ci si è rivolti all’Arbitro Bancario Finanziario, il quale, anche alla luce delle recenti sentenze della Corte di Cassazione, ha dato ragione al contribuente, che alla fine si è visto riconoscere quanto effettivamente gli spettava. L’ABF ha poi rimproverato Poste Italiane, assente e mancante nella cooperazione dello svolgimento del procedimento arbitrale. Questo caso di Treviso apre ulteriori porte a tutti i sottoscrittori di certi tipi di Buoni (leggi questo articolo per saperne di più), che potrebbero ricevere rimborsi molto inferiori rispetto al dovuto e che potrebbero quindi rivolgersi all’assistenza legale per veder rispettati i propri diritti e ricevere somme più cospicue. Naturalmente, ogni caso andrebbe trattato singolarmente, ma resta ancora una possibilità, anche qualora il Buono sia stato incassato e non siano passati più dieci anni dal rimborso.

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