Guida con cellulare: la telefonata urgente salva dall’infrazione stradale?

Guida con cellulare: a quanto ammonta la sanzione prevista dal Codice della Strada e quando ricorre lo stato di necessità. L’orientamento giurisprudenziale

Guida con cellulare: la telefonata urgente salva dall’infrazione stradale?

Guida con cellulare in mano, un argomento spinoso per i moltissimi utilizzatori. Ma la legge vigente parla chiaro: in via generale, guidare un mezzo a motore ed avere il cellulare in mano allo stesso tempo, non è consentito e conduce alla multa per violazione del Codice della Strada. Vediamo però qual è l’effettivo quadro della situazione, laddove l’automobilista utilizzi il cellulare non per una chiamata “informale”, bensì per motivi urgenti e rilevanti.

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Guida con cellulare e multa: qual è il contesto normativo?

La sanzione pecuniaria per guida con cellulare in mano non è di poco conto: si tratta pur sempre di una cifra che – con le recenti novità apportate al Codice della Strada – può raggiungere i 600 euro, cui si aggiunge il rischio supplementare della sospensione patente. Vero però che anche alla circolazione stradale e alle (possibili) sanzioni correlate, può esser applicato un concetto di matrice penalistica, quello di “stato di necessità”.

Laddove esso ricorra, nella dinamica dei fatti, fa sì che non possa essere applicata alcuna sanzione. Perché chi aveva una mano sul volante e l’altra sul cellulare, giustifica la sua condotta, affermando di aver fatto una chiamata d’emergenza, magari per ragioni di salute. Insomma, la legge ammette la causa di giustificazione in questione e la multa può essere evitata.

Quando far valere lo stato di necessità? In che cosa consiste?

A questo punto vediamo, in pratica, quando rileva lo stato di necessità. Esso può essere fatto valere dall’automobilista, in precedenza costretto ad una chiamata urgente, in due momenti distinti. O in caso di contestazione immediata dell’infrazione, nei casi in cui la polizia ferma il conducente per contestargli la violazione della guida con cellulare (in questi casi, il poliziotto – alla luce di quanto dichiaratogli dal guidatore fermato – potrebbe desistere dall’intento di fargli la multa).

Oppure nei casi di contestazione differita (ad esempio per multa tramite autovelox), con verbale spedito a casa in un secondo tempo. In queste ultime circostanze, la sola via per far valere lo stato di necessità, in caso di guida con cellulare, è impugnare la contravvenzione dinanzi al giudice.

Di per sé, lo stato di necessità che vale in questi casi, è quello di cui all’art. 54 del Codice Penale. Insomma, è una causa di giustificazione dell’infrazione al Codice della Strada per guida con cellulare, che riguarda un pericolo imminente all’incolumità (ovvero allo stato di salute) della persona; non causato volontariamente dal contravventore; e non evitabile in alcun altro modo se non utilizzando il cellulare.

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La posizione della giurisprudenza in questo caso

In effetti i giudici, nella prassi delle sentenze su casi reali, difficilmente riconoscono la causa di giustificazione in caso di guida con cellulare. Ciò in quanto se lo stato di necessità rileva in questi casi, ciò accade per meri motivi di salute. Inoltre, se una persona si trova in uno stato effettivo di malessere e di urgenza, difficilmente si metterà alla guida, e con cellulare in mano: queste le conclusioni tipiche di molti Tribunali.

Ma è altrettanto vero che un improvviso e grave peggioramento delle condizioni di salute alla guida (per esempio dovuto ad un infarto), potrebbe essere giustificazione valida per l’applicazione dell’art. 54 c.p. suddetto. Ciò specialmente se il guidatore può far valere un certificato medico che comprovi ed attesti il disturbo alla salute manifestatosi durante la guida.

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