Governo M5S-Pd: consultazioni Mattarella lampo senza accordo

Il Governo M5S-PD è una delle opzioni per andare avanti senza nuove elezioni. Ma l’accordo latita e Mattarella potrebbe stringere i tempi.

Governo M5S-Pd: consultazioni Mattarella lampo senza accordo

Il richiamo al senso di responsabilità esternato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di giovedì scorso, al termine del primo giro di consultazioni, non sembra a oggi aver sortito alcun effetto. Un governo M5S-PD, tra le opzioni sul tavolo, sembra lontano da un accordo definitivo, quando siamo a lunedì 26 agosto, ovvero alla vigilia del secondo giro di consultazioni. Il Presidente aveva parlato di tempi rapidi, decisioni sollecite, di voler rispettare il volere della maggioranza parlamentare, non nascondendo la proclamazione di nuove elezioni, se fosse necessario. Al voto si andrebbe nell’ultimo weekend di ottobre, ma affinché questo si avveri lo scioglimento delle Camere dovrebbe avvenire proprio questa settimana. Per questo motivo il Quirinale ha in mente una soluzione.

Governo M5S-PD: Mattarella opta per le consultazioni lampo?

Nessuno stallo come già accaduto lo scorso anno, quando ci furono mesi di trattative che portarono poi al governo giallo-verde. Stavolta c’è una Legge di Bilancio da preparare, un aumento Iva da scongiurare, insomma, il Paese non può proprio permettersi lo stallo. Aveva chiesto responsabilità, Mattarella, rapidità decisionale, per il bene del Paese, ma lo scenario che si è profilato nel weekend sembra raccontare altro. Dal Movimento 5 Stelle sembra sempre più trapelare una doppia trattativa in contemporanea: una con la Lega per far proseguire questa legislatura, l’altra col PD, dove però c’è una guerra di nomi (il M5S vorrebbe il Conte-bis, il PD ha fatto il nome di Fico). Insomma, l’incertezza regna sovrana e per questo motivo non ci sarebbe più la necessità di fare 2 giorni di consultazioni per sentirsi ripetere le stesse cose. Sono stati dati 5 giorni di tempo e visto che sembra non essersi risolto ancora nulla, le consultazioni stavolta potrebbero durare un solo giorno, perfino mezza giornata. Siamo in attesa che il Quirinale comunichi il calendario ufficiale di questo secondo giro, ma se la soluzione corrispondesse ai tempi brevi, il motivo di questa scelta porterebbe quasi certamente all’indire nuove elezioni.

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Nuove elezioni a ottobre?

Mancano poche ore, quindi, alla decisione finale. Se l’adozione di tattiche e strategie lascerà il posto a un governo “concreto e solido” come auspicato da Mattarella, l’opzione percorribile sarà la prosecuzione di una legislatura, anche con attori protagonisti differenti. Il tempo stringe, insomma, e anche se le nuove elezioni rappresentano un segno inequivocabile della crisi del sistema politico del Paese, nonché un’opzione da non prendere alla leggera (per dirla con le parole di Mattarella), saranno la soluzione inevitabile a fronte di un immobilismo che può solo far sprofondare il Paese.

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