Garante mutuo morto: cosa accade nel rapporto con il creditore-banca?

Garante mutuo morto: quali sono le conseguenze per gli eredi ed in relazione all’obbligo verso l’istituto di credito. Ecco le informazioni utili

Garante mutuo morto: cosa accade nel rapporto con il creditore-banca?

Si tratta di un evenienza tutt’altro che remota, quella del decesso del garante mutuo, ovvero del soggetto che si è impegnato con un contratto di fideiussione, a saldare il debito con il creditore-banca, nell’ipotesi in cui il debitore principale non riesca a farlo. In effetti la fideiussione bancaria è un’operazione che dovrebbe mettere al riparo una terza persona, come ad esempio il figlio erede, ma non sempre è così. Per chiarire la situazione e capire cosa succede in caso di garante mutuo morto, è necessario fare riferimento alle norme previste dal codice civile sia in ambito di fideiussione che di successione ereditaria. Vediamo come funziona.

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Garante mutuo morto e fideiussione: una questione concreta

Sono domande legittime: su quale soggetto ricade l’impegno fideiussorio in caso di morte del garante? va trovato un altro garante oppure sono gli eredi a doversi accollare l’onere del pagamento del mutuo al posto del garante? Si tratta di questioni rilevanti per gli eredi di un soggetto che ha sottoscritto una fideiussione bancaria contestualmente al rogito notarile. Infatti, la fideiussione è un contratto ad alto tasso di responsabilità, in quanto il garante – con esso – si impegna personalmente e con l’intero suo patrimonio a garantire ed a pagare il debito (ovvero le rate del finanziamento mutuo), nel caso in cui il debitore principale non riesca a farlo.

Pertanto è chiaro che la fideiussione pone un vincolo contrattuale, ovvero un obbligazione, e il fideiussore è il soggetto che si obbliga personalmente nei confronti del creditore-banca, garantendo l’adempimento dell’obbligazione di un altro soggetto. In linea generale, il creditore può richiedere il pagamento del debito, indifferentemente sia al debitore principale sia al fideiussore.

Va rimarcato che il decesso del garante mutuo deceduto non elimina l’obbligazione in esame, a meno che non sia una prestazione di natura personale.

Quali sono le conseguenze in caso di decesso del garante?

Come appena ricordato, in caso di decesso garante mutuo, il contratto di fideiussione permane. Infatti, in relazione alla sorte della fideiussione in caso di morte del garante mutuo, è facile notare che il legislatore (artt. 1955 e ss. del Codice Civile) non menziona la morte del garante, tra le cause di “estinzione” della fideiussione.

Ne consegue che gli eredi saranno coloro che subentreranno al garante per ciò che attiene il rispetto del vincolo fideiussorio. E non sarà necessaria la formale nomina di un nuovo soggetto garante, dato che il trasferimento dell’obbligazione avviene in automatico verso chi effettuerà l’accettazione dell’eredità. Pertanto, laddove il debitore principale non saldi il debito connesso al mutuo, la banca potrà rivalersi verso gli eredi.

Vero è inoltre che il debito ereditario include anche tutti gli interessi, la cui maturazione non può ritenersi interrotta dalla morte del fideiussore.

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Chiarito che la fideiussione permane e conserva il vincolo, vediamo come è ripartito il debito tra gli eredi del garante. Tali soggetti sono tenuti ad adempiere pro quota, in base alla quota ereditaria. Vale a dire che se un erede è succeduto in una quota del 50%, potrà rispondere soltanto per la metà del debito.

Concludendo, l’unico modo possibile, per evitare di subentrare nel contratto di garanzia in esame, è quello di rinunciare all’eredità, entro il limite di 10 anni dall’apertura della successione. È anche possibile optare per l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario: l’erede è comunque garante del debito, ma non si impegna con i beni personali, ovvero i beni di cui era già proprietario prima dell’apertura dell’iter di successione. Pertanto la banca potrà effettuare il pignoramento esclusivamente sui beni ereditati.

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