Rimborso Trenitalia: importo, come averlo e cosa dice il regolamento

Rimborso Trenitalia: come funziona e cosa dice il regolamento Trenitalia in merito. Gli importi e i casi di esclusione dall’indennità

Rimborso Trenitalia importo, come averlo e cosa dice il regolamento
Rimborso Trenitalia: importo, come averlo e cosa dice il regolamento

I ritardi dei treni in Italia sono purtroppo un problema che si ripete in modo sistematico, da Nord a Sud. A farne le spese, i passeggeri, specialmente i pendolari che giornalmente utilizzano questo mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. Vediamo di seguito come funziona lo strumento di tutela rappresentato dal rimborso Trenitalia, com’è possibile ottenerlo e quali sono le regole che lo disciplinano. Facciamo chiarezza.

Se ti interessa saperne di più sulla multa Trenitalia, nominativo, costo e cosa fare se non è arrivata, clicca qui.

Rimborso Trenitalia: requisiti, a quanto corrisponde e quando non scatta

Come accennato, i viaggi su rotaia non sempre conducono a destinazione nei tempi previsti, con il rischio concreto di rinviare impegni di lavoro, arrivare in ufficio in grave ritardo, perdere appuntamenti vari ecc. Pertanto, appare assolutamente giustificato che le norme vigenti prevedano degli strumenti che garantiscano un rimborso o un’indennità a favore del passeggero, in caso di ritardo o cancellazione del treno.

Ecco allora che il regolamento Trenitalia consente all’interessato che subisce un ritardo del treno, di ottenere un rimborso o indennità. Queste, in estrema sintesi, le ipotesi che lo configurano:

La società Trenitalia, inoltre, ha previsto norme regolamentari che proporzionano il rimborso al modello di treno e all’entità oggettiva del ritardo del mezzo. Pertanto abbiamo che:

Ma il regolamento Trenitalia contempla anche delle ipotesi in cui non scatta il rimborso come, ad esempio, in caso di eventi naturali come forti temporali o terremoti o eventi prodotti dall’uomo come esplosioni; oppure in caso di scioperi o lavori alla linea, comunicati in anticipo e di treni che siano già in ritardo quando è comprato il ticket. Quindi sarà onere del passeggero verificare che il caso concreto di ritardo ricada in una delle ipotesi in cui Trenitalia garantisce il pagamento del rimborso.

Come viene pagata e con quali modalità

A questo punto è legittimo domandarsi con quali modalità, di fatto, viene corrisposta l’indennità all’avente diritto. Ebbene, per i treni che non siano Frecce e che abbiano accumulato un ritardo di almeno 60 minuti, l’interessato potrà ottenere un pagamento in denaro contante, con riaccredito in ipotesi di pagamenti compiuti con carta di credito o con bonus per comprare entro un anno un nuovo ticket Trenitalia. Per le Frecce il discorso è in parte differente, dato che per il ritardo tra i 30 e i 59 minuti dei treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca, il passeggero può avvalersi di un bonus pari al 25% del prezzo del biglietto che è possibile usare entro un anno per l’acquisto di un nuovo biglietto.

In ogni caso, non vale il cumulo delle indennità, ovvero anche in ipotesi sussistano contemporaneamente due requisiti, tali da poter astrattamente aver diritto a due distinte indennità, sarà possibile monetizzarne soltanto una.

Sul piano delle concrete modalità per ottenere il rimborso Trenitalia, anzitutto occorre premettere che il passeggero può fare domanda di indennizzo una volta passati 72 ore dal viaggio e non oltre 12 mesi. Come? Trenitalia offre più canali, eccoli in elenco:

Sarà necessario rendere noto il codice Pnr del biglietto, cioè il codice di prenotazione: per questa via, il passeggero potrà ricevere, in tempi brevissimi, risposta sull’accettazione o meno della propria richiesta. Inoltre, è chiaro che l’indennità scatterà soltanto per i ticket cartacei che siano stati validati e, in caso di biglietto elettronico, il rimborso scatterà soltanto se il personale Trenitalia ha previamente validato il ticket a bordo del mezzo.

Se ti interessa saperne di più sul cosiddetto “overbooking” e quando scatta il risarcimento aereo o treno, clicca qui.

Quando scatta il rimborso integrale

Va tuttavia accennato che esiste anche la possibilità della conciliazione paritetica stragiudiziale, laddove il passeggero non ritenga che l’ordinario rimborso sia strumento sufficiente a tutelarlo. Concludendo, ecco ancora i casi, non meno rilevanti, in cui è possibile ottenere il totale rimborso Trenitalia, presso la biglietteria:

Insomma appare chiaro che Trenitalia, nonostante i disservizi di cui non di rado è responsabile, garantisce comunque un ampio ventaglio di possibilità per tutelare i propri diritti di passeggero.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it