Pensioni ultime notizie: Uil contro Tridico sugli assegni

Pensioni ultime notizie: la Uil non è d’accordo sulla proposta del presidente Inps Pasquale Tridico di creare un Fondo Pensione integrativo pubblico.

Pensioni ultime notizie: Uil contro Tridico
Pensioni ultime notizie: Uil contro Tridico sugli assegni

Pensioni ultime notizie: la riforma generale del sistema pensionistico è ancora al centro dell’attenzione. Il presidente Inps Pasquale Tridico ha fatto di recente alcune dichiarazioni sulla strada da intraprendere, proponendo peraltro la creazione di un Fondo Pensione integrativo pubblico. Proprio su questo punto c’è da registrare il dissenso della Uil.

Pensioni ultime notizie: cosa aveva detto Tridico

Tridico ha infatti parlato di un fondo pubblico integrativo per le pensione di giovani, lavoratori precari e donne, ovvero le categorie più penalizzate dai futuri assegni che rischiano di essere troppo bassi. “Il fondo integrativo pubblico è qualcosa di cui si sta parlando e sono contento”, ha affermato il numero uno dell’Istituto di previdenza, rilanciando la proposta di creare un fondo integrativo pensionistico pubblico e volontario gestito dall’Inps che possa investire risorse nel Paese”.

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La risposta della Uil a Tridico (presidente Inps)

Pensioni ultime notizie – In un comunicato la Uil definisce questa idea “profondamente sbagliata”. Per il sindacato “nessuna delle motivazioni” addotte dal presidente Inps al fine di creare questo Fondo risponde “a esigenze reali”. Anche perché nel nostro Paese, insiste la Uil, “esiste già un modello di fondi pensione libero, plurale e concorrente che ha dato ottima prova di sé in questi decenni e che viene studiato da tutto l’Occidente per la sua trasparenza, efficienza ed efficacia”.

La Uil vorrebbe che tale modello vada maggiormente tutelato e implementato nelle adesioni tramite “un nuovo semestre di adesione informata da parte dei lavoratori”. In ogni caso la Uil richiede una maggiore chiarezza sul tema, soprattutto da parte del Governo, che è dunque chiamato a esprimersi sulla questione allo scopo di “evitare disorientamento e indeterminatezza che non giova alla funzionalità della Previdenza Complementare italiana”.

La proposta era stata bocciata anche dalla Cgil, che l’aveva definita “un grosso abbaglio”, perché “chi ha un lavoro povero o precario non avrà mai le disponibilità finanziarie per fare versamenti aggiuntivi per un fondo integrativo”.

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