Governo Draghi dopo l’emergenza, Conte “non sono affezionato a poltrona”

Governo Draghi dopo l’emergenza Coronavirus? L’ipotesi circola da tempo ma Conte commenta: “gli scenari futuri non possono appassionarmi”.

Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa su Decreto Cura Italia
Governo Draghi dopo l’emergenza, Conte “non sono affezionato a poltrona”

Governo Draghi dopo l’emergenza? La suggestione circola da tempo ma a quanto pare l’idea non preoccupa affatto il presidente del Consiglio in carica Giuseppe Conte che, ospite del programma tv in onda sul Nove Accordi e Disaccordi, ha commentato tale ipotesi.

Governo Draghi? Conte: scenari futuri non possono appassionarmi

Mercoledì 1 aprile il massimo esponente del governo italiano dopo aver comunicato nel corso di una conferenza stampa di aver firmato il nuovo DPCM con la proroga delle misure di contenimento sino al 13 aprile 2020 per contrastare l’aumento dei contagi da COVID-19 ha partecipato allo speciale di “Accordi e disaccordi” ospite di Luca Sommi, Andrea Scanzi con la partecipazione di Carlo Verdone e Marco Travaglio.

Quando i giornalisti lo hanno incalzato chiedendogli un commento sull’ipotesi di Draghi premier, Conte ha risposto: “Dovendo lavorare su un’emergenza complessa e impegnativa, gli scenari futuri non possono appassionarmi”. Inoltre Conte ha aggiunto: “il fatto che sia passato un lasso di tempo adesso più ampio, il fatto che ci sia un nuovo governo non significa che io mi sia affezionato alla poltrona dove sono seduto, certo non ritengo di dover rimanere seduto su questa poltrona vita natural durante”.

Conte cita Papa Francesco: avverto “finitezza dell’essere umano”

Più in generale Conte ha affermato di sentirsi fortemente responsabilizzato dalla situazione che il Paese sta attraversando. Più che “paura” ha detto il presidente del consiglio “è una situazione che mi richiede coraggio, determinazione, tale è la responsabilità che avverto nei confronti di 60 milioni di cittadini”. “Tornando alle parole del Papa”, ha spiegato di avvertire “tutta la finitezza dell’essere umano”. “Questo senso di responsabilità mi moltiplica le energie intellettive e fisiche. È la ragione – ha evidenziato Conte – per cui mi conservo assolutamente lucido e cerco di mantenere inalterate tutte le mie facoltà perché ho un grande compito: tante persone dipendono dalla mia e dalla decisione dei ministri e delle altre istituzioni coinvolte”.

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