Terremoto Napoli 8 aprile 2020: magnitudo scossa ed epicentro

Terremoto Napoli nella notte di mercoledì 8 aprile 2020: ecco l’intensità e la magnitudo della scossa e i dati su epicentro e profondità.

Terremoto Napoli 8 aprile 2020
Terremoto Napoli 8 aprile 2020: magnitudo scossa ed epicentro

Terremoto Napoli questa notte, mercoledì 8 aprile 2020, verso le ore 2.50: la scossa è stata di magnitudo non molto intensa, ma è stata comunque avvertita dalla popolazione, anche a causa della bassa profondità. Preoccupa la posizione dell’epicentro, e anche per questo motivo sono state numerose le chiamate al 118. In un’Italia bloccata dalla quarantena la terra che trema (così come avvenuto anche a Roma qualche giorno fa) fa ancora più paura.

Terremoto Napoli 8 aprile 2020: magnitudo scossa, epicentro e ipocentro

La scossa di magnitudo 2.9 è stata avvertita questa notte, mercoledì 8 aprile 2020, a 5 chilometri a sud est di Pozzuoli, in provincia di Napoli, nei pressi della “zona calda” della Solfatara. Il sisma è stato avvertito in tutta la città di Napoli, in particolar modo nei quartieri occidentali, tra cui Fuorigrotta, Bagnoli, Agnano e Pianura. Molti cittadini hanno chiamato il 118 chiedendo informazioni su cosa fosse successo. La profondità del terremoto è stata di soli 2,4 chilometri.

Nonostante il grande timore da parte della popolazione, che si è riversata subito sui social network per testimoniare l’evento, non si sono registrati danni a persone e a cose. Inoltre, non sono da rilevare altre scosse dopo quella di questa notte nell’area. Si ricorda che lo scorso 6 dicembre 2019 un’altra scossa di terremoto di magnitudo 3.1 aveva interessato la zona.

Eruzione Stromboli 2019: Vesuvio e Campi Flegrei sotto osservazione. I rischi

A preoccupare è ovviamente la zona dell’epicentro, dove si trova la caldara dei Campi Flegrei in stato di quiescenza. Nel dicembre 2016 venne infatti rilevata un’intensa attività che attirò la comunità scientifica e qualche mese dopo, nel maggio del 2017, uno studio dell’University College of London e dell’Osservatorio Vesuviano scoprì che l’eruzione fosse più vicina di quanto si pensasse. L’ultima grande eruzione avvenne nel 1538.

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