Pronto vaccino coronavirus, ufficialità il 14 aprile. L’anteprima

In arrivo entro giugno il vaccino coronavirus, ecco la notizia in anteprima con la conferenza stampa di domani 15 aprile. Il punto della situazione.

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Pronto vaccino coronavirus, ufficialità il 14 aprile. L’anteprima

La corsa per la realizzazione di un vaccino contro il coronavirus è scattata da tempo. Già a fine febbraio, Moderna Inc. aveva spedito il primo lotto sperimentale di vaccino a mRna-1273 al Centro di ricerca sui vaccini Niaid, con a capo il celebre immunologo americano Anthony Fauci.

La molecola mRna, responsabile del trasferimento delle informazioni genetiche nelle cellule per stimolarne la risposta immunitaria, è stata inoculata in via sperimentale a Jennifer Haller, una donna sana di 43 anni di Seattle, lo scorso 16 marzo.

Vaccino coronavirus, la novità

La novità di queste ore è che il 14 aprile è programmato, da parte di Moderna Inc. il Vaccine-Day in cui sia la donna citata, che gli altri sperimentatori, saranno sottoposti al richiamo dello stesso vaccino anti-coronavirus. La notizia verrà ufficializzata con la conferenza stampa prevista il 15 aprile.

Con questa seconda inoculazione termina la prima sperimentazione. Moderna Inc. sarà la prima società al mondo ad aver completato l’iter vaccinale contro il coronavirus.

In questa seconda fase sperimentale, l’attenzione verrà posta sull’eventuale risposta delle immunoglobuline IGG, che sono a tutti gli effetti un indicatore dello sviluppo di una valida forma di immunità al coronavirus.

Le immunoglobuline IGG hanno un tempo di gestazione di un paio di settimane, perciò la verifica dei dati sperimentali non potrà essere svolta prima della fine del mese.

Ciò significa che, qualora siano rispettati i tempi previsti e le risposte dell’organismo al vaccino diano segni positivi (attraverso lo sviluppo delle immunoglobuline IGG, in quantità sufficiente), potremmo disporre di un vaccino contro il coronavirus presto.

Ciò sarebbe importante soprattutto per il personale medico-sanitario, tra i più esposti al contagio, che potrebbe contare sulla protezione di un vaccino anti-coronavirus che, seppur ancora in fase di sperimentazione, avrebbe superato i test più significativi. Il che significherebbe ridurre significativamente il tempo dei due anni solitamente previsti tra la creazione di un vaccino, la sua sperimentazione, l’approvazione da parte dell’OMS e la sua diffusione.