Vaccino coronavirus Oxford e Israele: differenza e quando può arrivare

La corsa al vaccino coronavirus è stata ufficialmente aperta e ce ne sono diversi in ballo: ecco le differenze tra quello di Oxford e quello di Israele.

Vaccino coronavirus Oxford-Israele
Vaccino coronavirus Oxford e Israele: differenza e quando può arrivare

Quali sono le ultime notizie sul vaccino coronavirus? La corsa al vaccino è stata lanciata da diversi mesi ormai e ci sono diverse aziende che stanno cercando di trovare la risposta a quello che tutti i cittadini del mondo vorrebbero, anche se sono diverse le tesi per le quali, per questo nuovo coronavirus, non può esistere un vaccino universale, come non esiste per l’influenza. Di aziende in corsa ce ne sono diverse: in questo articolo andremo a sintetizzare quali sono le principali differenze tra il vaccino che sta sperimentando il vaccino Oxford-Pomezia e quello a cui si sta lavorando in Israele, e quando potrebbero arrivare entrambi sul mercato, se tutto andrà bene.

Vaccino coronavirus Oxford-Pomezia: il punto della situazione

Partiamo dal vaccino noto come Oxford-Pomezia: ci sta lavorando la società biofarmaceutica Astrazeneca, in collaborazione con l’italiana Irbm di Pomezia. La società britannica ne ha già annunciate 400 milioni di dosi per il mese di settembre, e 1 miliardo nel 2021, e attualmente è in fase di test. Oltre agli adulti, anche bambini e anziani potranno essere aggregati al campione di sperimentazioni sull’uomo, come si legge da un comunicato dello Jenner Institute di Oxford rilanciato dalla Bbc.

Infatti, la fase 1 di sperimentazione sull’uomo avviata ad aprile aveva coinvolto 1.000 persone sotto i 55 anni. Adesso entreranno nel campione anche ulteriori 10.200 persone, comprendendo sia quelle comprese nella fascia d’età 56-69 anni, sia i bambini che hanno tra i 5 e i 12 anni. La fase di sperimentazione servirà a vedere come risponde il sistema immunitario umano al vaccino, dopo i buoni risultati avuti dalle scimmie. La nuova fase di sperimentazione, come riporta Sky Tg24, consisterà nella divisione in due gruppi degli adulti coinvolti che riceveranno una o due dosi del vaccino o di un altro già autorizzato. Quindi si valuteranno e si confronteranno i risultati e bisognerà attendere dai 2 ai 6 mesi. La corsa al vaccino è entrata nel vivo, ma visto che stiamo parlando di una cosa complessa, è lecito pensare che bisogna aspettare ancora un po’ di tempo prima che venga licenziato, sempre che sia quello giusto.

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Vaccino coronavirus Israele: a che punto è

Un altro vaccino coronavirus che ha fatto parlare di sé, soprattutto nelle fasi iniziali dell’emergenza sanitaria, è quello a cui sta lavorando l’Israel Institute for Biological Research. Lo scorso 5 maggio l’IIBR ha annunciato di essere riuscito a isolare una proteina che poi è stata inserita nel corpo di un paziente ricoprendo il ruolo di immunosoppressore allo scopo di fermare la malattia e avviare il processo di guarigione. Questo mese l’IIBR ha continuato a lavorare alacremente, arrivando a isolare 8 diverse tipologie di anticorpi. Una terapia che lo Stato di Israele ha già definito efficace dopo i primi risultati ottenuti dalle fasi sperimentali. Al tempo stesso si prosegue a lavorare sul vaccino: anche qui sono arrivate buone nuove dalla prima fase sperimentale effettuata sui roditori. Tuttavia ci vuole ancora tempo prima di trovare la cura definitiva, con la consapevolezza che, se il virus muta, sarà molto difficile trovare un vaccino. L’alternativa potrebbe essere quella di un vaccino passivo, che non previene, ma determina la guarigione grazie agli anticorpi quando ci si infetta.

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