Sondaggi politici Demos&Pi: fase 2, italiani preoccupati e insicuri

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Sondaggi politici Demos& Pi: fase 2, italiani preoccupati e insicuri

Insicurezza e incertezza economica agitano i sonni degli italiani nella fase 2 dell’emergenza. A fotografare l’istantanea sono i sondaggi politici Demos& Pi condotti insieme a Fondazione Unipolis e contenuti nel dodicesimo Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza.

L’insicurezza globale rappresenta la principale preoccupazione per i cittadini (78%, in calo rispetto all’81% di marzo) seguita dalla paura per l’incertezza economica (60%, era al 69% durante la fase 1). Cala invece del 4% al 32% l’insicurezza legata alla criminalità.

Sondaggi politici Demos& Pi: ancora molto alta la paura per il virus

È in calo ma rimane ancora molto alta anche nella fase 2, la paura del coronavirus (84%). Ad essere più preoccupate sono le donne (89%) e le persone con un’età avanzata.

“Nel gennaio 2020 i principali indici di insicurezza riproducevano l’andamento già delineato nel 2019 suggerendo una stabilizzazione dell’inquietudine sociale. Poi è arrivato il virus: l’insicurezza e la paura si sono diffuse. L’emergenza ha cambiato i nostri stili di vita, ha rafforzato il legame di fiducia tra le persone, la cautela verso gli altri e ha favorito il consenso verso il Governo, espresso da 2 italiani su 3, perché di fronte a un pericolo comune si cercano riferimenti comuni”, ha osservato il direttore di Demos& Pi Ilvo Diamanti. “Lo scorrere del tempo ha però risollevato la tradizionale competenza degli italiani ad adattarsi alle emergenze e gli indici di paura hanno iniziato a scendere. Da tempo siamo “sicuri di essere insicuri” e ci adeguiamo ai cambiamenti, mascherati e cauti davanti agli altri, ci diamo il gomito invece che la mano. Più che di resistenza, parlerei di resilienza, la capacità di reagire a traumi e fratture e di risalire la china, ricostruendo il tessuto sociale originario e i fondamenti della nostra identità nazionale insieme a chi è più vicino a noi. Penso – ha concluso Diamanti – che stiamo assistendo a una nuova resilienza”.

Rispetto alla fase 1, complice l’emanazione dei decreti del governo, è diminuita la percentuale (dal 96% all’80%) di persone che evita di uscire di casa e incontrare persone estranee al nucleo familiare.

L’uso della mascherina è invece diventata un aspetto ordinario: se a marzo aveva adottato questa abitudine il 60% delle persone, ora questa percentuale è salita al 96%.

Sondaggi politici Demos& Pi: per 43% pandemia durerà almeno un anno

Sul fronte lavorativo, il 42% ricorre ancora allo smartworking anche durante la fase 2. Sul fronte sanitario, l’80% dichiara di essere disponibile a sottoporsi a un test sierologico per il coronavirus, il 68% al vaccino non appena disponibile mentre solo il 38% a installare l’app di contact tracing Immuni. Sulla durata della pandemia, la maggioranza degli italiani è realista: il 43% ritiene che essa durerà almeno un anno (a marzo il 73% della popolazione era sicura che il Covid-19 si sarebbe estinto in pochi mesi).

Infine, il 62% è convinto che il coronavirus avrà effetti negativi sulle opportunità per il futuro, il 15% conseguenze positive e nessun effetto il 19%.

“Il quadro che emerge dalla ricerca evidenzia come occorra una strategia capace di investire sull’educazione alla salute, prevenzione e consapevolezza del ruolo che ciascuno di noi può svolgere per tutelare non solo la sua salute, ma quella dell’intera comunità”, ha dichiarato il presidente di Unipolis Pierluigi Stefanini. “Credo si debba accrescere la coscienza civica, perché solo in dimensione collettiva e cooperativa si affrontano le pandemie, per questo è importante incentivare la partecipazione democratica, attivare percorsi di cittadinanza. Ma per tutto ciò bisogna trovare modalità ed approcci nuovi che sfruttino il digitale, sia in sanità che in formazione che nei processi democratici, a partire dalla declinazione di una vera e propria strategia digitale del Paese”.

Sondaggi politici Demos& Pi: nota metodologica

Indagine basata su quattro rilevazioni: nel periodo 22-31 gennaio 2020, campione di 6.039 persone (circa 1.000 per Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Olanda e Ungheria) rappresentativo della popolazione di riferimento di età superiore ai 15 anni, a partire da quote definite in base alle principali variabili socio-demografiche; nel periodo 13-22 gennaio 2020, campione di 1.606 persone rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 15 anni, per genere, età e zona geopolitica; nel periodo 16-17 marzo 2020, su un campione di 1.028 persone, rappresentativo della popolazione di età superiore ai 18 anni, per genere, età e zona geopolitica; nel periodo 18-21 maggio 2020, su un campione di 1.025 persone, rappresentativo della popolazione di età superiore ai 18 anni, per genere, età e zona geopolitica.

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