Pensioni ultima ora: Quota 100 e nuovi coefficienti. Le critiche

Pensioni ultima ora, a fronte della pubblicazione dei nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo tornano le critiche a Quota 100.

Calcolatrice con a fianco banconote e monete in euro
Pensioni ultima ora: Quota 100 e nuovi coefficienti. Le critiche

Pensioni ultima ora: sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 dell’11 giugno 2020 è stato pubblicato il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 1° giugno 2020 di revisione triennale dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo. Un complesso sistema di calcolo in base al quale si calcola l’importo della pensione.

Pensioni ultima ora, i coefficienti ed il possibile blocco

I nuovi coefficienti aggiornati dal Ministero del Lavoro si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2021 e dunque saranno validi per chi accede alla pensione nel prossimo biennio 2021-2022. La tendenza sinora ha dimostrato che col passare degli anni i coefficienti siano andati via via diminuendo, con una penalità per molti lavoratori.

E a proposito di coefficienti, nel suo articolo pubblicato sul sito ilsussidiario.net l’editorialista Giuliano Cazzola dopo aver parlato della nuova tabella si richiama alla possibilità che possa essere congelata. Infatti scrive: “Sempre che anche in questa occasione non ci sia qualche parlamentare autorevole a cui sia suggerito (da solo non se ne accorgerebbe mai) di imitare l’iniziativa congiunta di Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, presidenti delle due Commissioni Lavoro (della Camera il primo, del Senato il secondo) che, verso la fine della XVII legislatura, chiesero di bloccare la revisione dei coefficienti in vista di una ridefinizione della materia, ottenendo il blocco solo per coloro che erano già classificati in altri provvedimenti (Ape sociale, precoci) come esposti a situazioni lavorative o personali di disagio. Staremo a vedere. Intanto l’analogo conteggio non ha determinato variazioni per quanto riguarda la pensione di vecchiaia: l’ età resta ferma a 67 anni”.

Giudizio negativo su Quota 100, Cazzola fa sue le parole di Brambilla

Pensioni ultima ora – Nello stesso articolo Cazzola, da sempre critico nei riguardi dell’introduzione di Quota 100, ha commentato positivamente l’analisi l’economista Alberto Brambilla di cui condivide il giudizio severo rispetto a Quota 100.

“L’introduzione di Quota 100, nel solo 2019, assieme alla proroga di opzione donna, Ape e precoci, ha prodotto ben 264.765 pensioni con requisiti più favorevoli, escludendo dal computo le 107mila cosiddette anticipate (solo 2 mesi). Insomma, gli “scampati” alla legge Fornero in 8 anni sono stati 604mila su un totale di 16 milioni di pensionati: 75mila l’anno!”

“Purtroppo è prevalsa la fretta di comunicare ai soli fini elettorali la parola magica “Quota 100”, un provvedimento a debito, a spese delle giovani generazioni e con molte pecche: non cancella la riforma Fornero, non risolve la flessibilità in uscita, si disinteressa dei giovani, è solo una misura sperimentale e a tempo (3 anni per Quota 100 e 8 anni per precoci e anticipata) dopodiché si torna a Fornero, non prevede agevolazioni specifiche per lavoratori con problemi di salute, familiari a carico da curare, lavori pesanti, in mobilità o disoccupazione e neppure l’utilizzo dei “fondi di solidarietà” per l’industria, il commercio, l’artigianato e l’agricoltura, (sul modello di quelli per le banche e assicurazioni che hanno permesso di fornire una protezione di 5 anni, con 62 anni di età e 35 di contributi, a oltre 80 mila lavoratori). Solo un “liberi tutti” compresi quelli che ancora potrebbero tranquillamente lavorare, mentre prevede il divieto di cumulo mettendo in panchina – quando va bene  – o a “nero”, molti neo-pensionati; non è servita neppure come staffetta generazionale”.

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