Peste bubbonica 2020: sintomi, cos’è e come si trasmette

Si parla di peste bubbonica in questo 2020 non certo avaro di virus: quali sono i sintomi, cos’è e come si manifesta la malattia e come si trasmette.

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Peste bubbonica 2020: sintomi, cos’è e come si trasmette

Nell’anno del Covid-19, il virus fa notizia, i virologi (o infettivologi o epidemiologi) sono quasi alla pari delle star e i media si fiondano su qualsiasi tipo di batterio venga alla luce. Perché ormai fa notizia, così come il ritorno della peste bubbonica. Stavolta i pipistrelli non c’entrano: sono le marmotte (ma anche altri tipi di roditori) il veicolo principale della peste bubbonica. Alcuni casi sono stati riscontrati in Mongolia e il governo cinese ha alzato il livello di allerta. Ma dove si nasconde la peste bubbonica, cosa è esattamente e come si trasmette?

Peste bubbonica: cos’è e sintomi

La peste bubbonica è un’infezione batteria che si diffonde principalmente nel sistema linfatico. Solitamente il contagio avviene tramite le punture inflitte dai pulci dei ratti, ma anche tramite il morso dei ratti stessi o di altri roditori infetti, che introducono nella cute umana il bacillo Yersina Pestis. Il periodo di incubazione è stimato tra 2 e 12 giorni e i principali sintomi corrispondono a febbre alta, cefalea, senso di stanchezza e debolezza, disturbi del sonno, nausea, vomito, sensibilità alla luce e dolori alle estremità. La peste bubbonica si manifesta anche sotto l’aspetto estetico, tramite pustole e necrosi che colpiscono la superficie cutanea dove è avvenuta la puntura della pulce o il morso del roditore. Nonostante tali manifestazioni estetiche non siano sempre presenti, la malattia si riconosce per l’infiammazione di uno o più linfonodi, a cui segue la formazione di un bubbone.

Peste bubbonica 2020: i casi in Mongolia

Nel recente caso avvenuto in Mongolia, la trasmissione del contagio è avvenuta tramite le pulci che vivono nel mantello delle marmotte. Due cacciatori sono rimasti infetti e di qui la notizia che ha fatto in breve il giro del mondo, anche se non si tratta di una novità. Abbiamo aperto questo articolo affermando che in tempo di Covid-19, anche il più piccolo batterio fa notizia. In verità la peste è ancora presente nel mondo. Basti pensare che nel quinquennio 2010-2015 sono stati registrati 3.248 casi di contagio e 584 vittime. Più ampio il numero (in un tempo ristretto) se si prende in considerazione il periodo 1° agosto – 17 novembre 2017: 2.267 contagi e 195 decessi. Anche nel 2019 sono stati riscontrati alcuni casi di peste bubbonica, in Cina e negli States, presumibilmente a seguito di pranzi o cene a base di roditori. E sempre in Mongolia, lo scorso novembre, ci sono stati altri due casi di peste (di cui uno polmonare) a causa di pasti a base di coniglio selvatico (gli infetti avevano mangiato carne cruda). Come riporta l’ISS, citato da Agi, l’ultima vera epidemia urbana di peste negli Stati Uniti è avvenuta a Los Angeles, nel 1924-25.

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