Pensioni ultime notizie: Quota 100 e vecchiaia a confronto, quale conviene

Pensioni ultime notizie: è meglio uscire con Quota 100, che andrà in scadenza a dicembre 2021, oppure con la pensione di vecchiaia?

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Pensioni ultime notizie: Quota 100 e vecchiaia a confronto, quale conviene

Pensioni ultime notizie: con l’emergenza sanitaria in atto e le conseguenze economiche che si concretizzeranno soprattutto a partire dai prossimi mesi, molti lavoratori avanti con l’esperienza si stanno chiedendo se sia meglio uscire ora con Quota 100, a patto di aver maturato i requisiti ovviamente, oppure attendere ancora un po’ la pensione di vecchiaia, con l’auspicio di un assegno certamente più alto. Insomma, a oggi conviene uscire con Quota 100 o con la pensione di vecchiaia?

Pensioni ultime notizie: Quota 100 o pensione di vecchiaia, cosa è meglio?

Come diciamo di solito non esiste una risposta universale e oggettiva a questioni del genere, perché la scelta deve essere sempre e in ogni modo soggettiva. La differenza importante c’è ovviamente se il lavoratore ha 62 anni di età e 38 anni di contributi: lavorando cinque anni in più, vedrebbe differenze sostanziali sull’assegno rispetto all’uscita con Quota 100, misura che ricordiamo scadere il 31 dicembre 2021, semplicemente perché avrebbe versato cinque anni di contributi in più.

Differente il discorso se, per motivi personali, si è arrivati vicini al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia, ma si sono già maturati i requisiti per l’uscita con Quota 100. Se in questo caso il lavoratore stanco o è legittimamente intimorito da ciò che potrebbe avvenire in azienda con una potenziale crisi in atto, uscire un anno prima con Quota 100 non cambierebbe molto di cose che uscire con la pensione di vecchiaia, con la differenza che sarebbe minima, visto che sia il coefficiente di trasformazione che si applica nel calcolo del montante contributivo sia quest’ultimo non cambierebbero più di tanto.

Con Quota 100 resta immutata la finestra temporale di attesa, che è di 3 mesi per i lavoratori dipendenti del settore privato e di 6 mesi per i lavoratori del settore pubblico. Resta inteso che se l’azienda non ha problemi di turnover o legati alla crisi e se manca davvero poco ai requisiti del pensionamento ordinario di vecchiaia, sempre che non emergano interessi personali, potrebbe essere meglio uscire con la pensione di vecchiaia e godersi qualche cosa in più sull’assegno.

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