NBA, Plus/Minus: 10 domande per il finale di stagione

Superata la pausa dell’ASG NBA, parte il rush finale in cui le squadre dovranno fare del loro meglio per arrivare alla parte più importante della stagione, i play off. Ci siamo fatti dieci domande per cercare di capire quello che potrebbe succedere nei prossimi due mesi.

 

1)Chi vince la Central Division?

 

Toronto, Atlanta, Portland e Golden State hanno già virtualmente ipotecato il loro titolo divisionale. Memphis ha un leggero vantaggio (una partita e mezzo) su Houston, ma la sfida più equilibrata rimane quella tra Chicago e Cleveland. I Bulls hanno perso recentemente Rose per un infortunio al ginocchio che ha messo in crisi mistica tutto l’Illinois e non solo. Per fortuna però pare che il danno sia decisamente più leggero rispetto a quelli del passato, e l’ex MVP dovrebbe rientrare tra 4-6 settimane, in tempo per il finale di regular season. Dietro però i Cavs di King James stanno salendo prepotentemente di colpi, e dopo aver aggiunto anche Perkins alle rotazioni sono pronti a prendersi il miglior posto possibile per i play off.

Pronostico: Cavs, che guadagneranno anche il secondo posto assoluto ad Est ai danni di Toronto.

 

2)Sei squadre per due posti. Chi entra ai play off ad Est?

 

Miami, Indiana, Charlotte, Boston, Brooklyn, Detroit. Sei team in due partite e mezzo di scarto. Grande equilibrio, con tutte le squadre che hanno chance di farcela. Miami ha perso Bosh per tutta la stagione ma ha inserito Dragic e probabilmente ha l’ossatura migliore. Indiana sta risalendo e forse inserirà la sua stella George entro la fine stagione. Boston (7 W nelle ultime 10) e Detroit hanno aggiunto giocatori importanti come vi abbiamo raccontato nel numero scorso

I Nets hanno veterani di classe in grado di poter vincere anche se sembrano un po’ meno brillanti delle avversarie, e i Bobcats devono fare ancora a meno del loro leader Kemba Walker, sostituito al momento dal veterano Mo Williams, ma sembrano leggermente indietro anche loro.

Pronostico: Miami e Indiana di misura su Boston.

 

3)Primo turno da incubo?

 

Strana la vita nel selvaggio West. Domini letteralmente la stagione e al primo turno di play off rischi di incontrare una delle peggiori squadre che ti possano capitare. Per motivi diversi ma non troppo infatti, Spurs o Thunder saranno le probabili rivali dei Warriors. Chiaro che ad Ovest non ci sarà un primo turno comodo per nessuno, ma incrociare subito le armi con i campioni in carica che lo scorso anno hanno estromesso la Curry band dalla corsa al titolo, o contro una coppia come Westbrook e Durant (senza guai fisici) che forse è la più forte della lega, non è proprio il massimo, ecco.

Pronostico: Clamorosa eliminazione in sei partite di Golden State!

 

4)Curry – Harden – Westbrook. L’MVP viene dall’Ovest?

 

I numeri non mentono, come citava anche l’immortale Latrell Spreewell. Curry sta disputando una stagione ai limiti della legalità cestistica, coi suoi in testa alla NBA da inizio stagione, ma anche gli altri non se la stanno cavando malaccio. Harden è salito ancora di più di livello, e già parlavamo di una delle prime guardie della lega. Che sia in testa alla classifica marcatori è forse la meno impressionante delle cose che sta combinando “il Barba” in campo. Westbrook sta viaggiando praticamente in tripla doppia di media in febbraio. È un giocatore che certamente divide per lo stile di gioco, ma non si può non considerare in lizza anche lui per il premio di MVP. Altri candidati possibili, specie a Est, non ce ne sono. Unica eccezione ancora LeBron, che viaggia a cifre impressionanti e che ha iniziato anche a vincere coi suoi Cavs. È che per lui certi numeri sembrano sempre la normalità, cosa che ci dovrebbe far capire ancora una volta il valore reale del giocatore.

Pronostico: Stephen Curry per acclamazione popolare.

 

5)Atlanta si manterrà sui livelli di inizio stagione?

 

Lo abbiamo ripetuto probabilmente alla nausea: gli Hawks sono la meravigliosa sorpresa della stagione. Arrivati alla pausa con un record incredibile, premiati con quattro convocazioni più quella del loro coach alla partita delle stelle, ora sono attesi alla parte probabilmente più difficile, ovverosia quella di confermarsi. Missione difficile e che anche per una questione di energie spese e rimaste da spendere non sembra praticabile, ma la solidità mentale acquisita nei primi mesi, oltre alla qualità dei meccanismi che la squadra ha raggiunto non possono certo essere dimenticati o annullati in men che non si dica. Ad aprile bisognerà ancora fare i conti con loro.

Pronostico: qualche sconfitta in più e record che si abbasserà leggermente, ma primo posto ad est blindato.

 

6)Gli Spurs possono ancora competere per il titolo?

 

È il dubbio che hanno in tanti, ma è anche il dubbio che serpeggia tra gli appassionati da ormai quattro-cinque anni, e che puntualmente viene smentito dai texani che si sono sempre dimostrati competitivi e “da corsa” alla faccia della carta di identità e dei rinforzi avversari. Oggi però la striscia di sconfitte parla di quattro consecutive, e la fase offensiva sembra decisamente più arrugginita del solito. Condisce il tutto la stagione ben al di sotto del suo standard di Tony Parker e gli infortuni che a rotazione hanno fermato più o meno tutti i ragazzi di coach Pop.

Pronostico: contro gli Spurs non scommettiamo neanche sotto tortura. Acciuffano i play off posto e passano come minimo il primo turno. Come minimo…

 

7)Indiana: e se torna Paul George?

 

La notizia è ufficiale. Paul George ha ricominciato ad allenarsi con la squadra. Potrebbe rientrare in una partita ufficiale dopo il terribile infortunio alla gamba di questa estate? E, nel caso, a cosa potrebbero ambire i Pacers? Chiaro che il primo dubbio riguarderebbe la condizione del giocatore, e quanto vicina al suo rendimento ottimale potrebbe essere. Con un ipotetico mese di partite per riprendere confidenza col campo e con la squadra che si torna ad abituare a lui, Indiana potrebbe diventare la vera mina vagante a Est. Ricordiamo che sono sostanzialmente la stessa squadra che per due anni in fila ha battagliato alla pari con Miami per arrivare in finale NBA, e che lo scorso anno erano entrati da primi della classe ai play off, salvo implodere poi a causa di problemi vari di spogliatoio che quest’anno paiono risolti (chi ha detto “cessione di Lance Stephenson” ha vinto la bambolina).

Pronostico: se George rientra in tempo e riescono a schivare Cleveland superano almeno il primo turno.

 

8)Dallas: Amare è l’uomo giusto?

 

Dallas ha cambiato molto durante la stagione nel tentativo di rinforzarsi per la corsa al titolo. Dopo Rondo e la conseguente cessione di Wright (tra gli altri), i Mavs necessitavano di un lungo che coprisse le spalle a Nowitzki e Chandler. La scelta è caduta su Amare Stoudemire, tagliato dai Knicks. I dubbi sulla scelta sono tanti, soprattutto per la versione del giocatore vista negli ultimi anni a New York e i suoi tanti guai fisici. Stoudemire però è un giocatore che ha punti nelle mani e per una ventina di minuti può essere molto utile, specialmente se non gli si chiede più di essere protagonista ma abile comprimario in una squadra da titolo. Di meglio in giro poi non è che ci fosse moltissimo, se l’alternativa di cui si parlava era Jermaine O’Neal.

Pronostico: daranno fastidio al primo turno, ma a scanso di colpi fortunati andranno a casa subito.

 

9)Datome avrà la sua occasione?

 

Gigi nostro è approdato a Boston, dove dopo un paio di partite viste dalla panchina ha esordito senza segnare nella larga vittoria contro i resti dei Knicks. La speranza è ovviamente che trovi spazio, ma i dubbi rimangono. La franchigia più titolata della NBA al momento è ancora un cantiere abbastanza aperto, e questo potrebbe giocare a suo favore, ma la concorrenza nel ruolo è forse meno problematica della mancanza di fiducia e minuti che Datome ha sempre avuto finora, e che non vorremmo fosse contagiosa anche nella nuova squadra.

Pronostico: col cuore che sanguina letteralmente, temo che una possibilità vera non arriverà nemmeno questa volta. La corsa all’ottavo posto complica ulteriormente la questione. Con la stagione già in vacca almeno ci sarebbe stata la possibilità di qualche esperimento in più. Sempre e comunque FORZA GIGI.

 

10)Il futuro è tutto di Minnesota?

 

Strano a dirsi per una franchigia che ha appena (ri)portato a casa un super veterano come KG. Ovviamente però si tratta in questo caso di un’operazione non solo di immagine, ma proprio di acquisizioni di una guida per i tantissimi giovani promettenti che ci sono in squadra. Forse anche per questo non è stato tagliato Kevin Martin. Ben nove dei giocatori a roster sono nati dal 1990 in avanti, alcuni di loro si stanno già affermando come solidi giocatori di rotazione e non solo (Muhammad su tutti), Wiggins vincerà a mani basse il premio di rookie dell’anno e sembra avere le stigmate del campione cucite addosso, LaVine è un giocatore con prospettive allettanti. Servirebbe confermare Rubio in estate, ma la prima fumata per il rinnovo del contratto era decisamente scura. Le possibilità sono infinite ovviamente, ma il lavoro di ricostruzione sembra finalmente iniziare a dare i suoi frutti.

Pronostico: con le mosse giuste in tre anni vanno ai play off.