De Laurentiis, gli ultras e la mafia di stato

Nonostante l’inevitabile rimpallo di accuse fra tifosi, è ancora un mistero come quella bomba carta sia finita in curva Maratona ieri, durante il derby fra Torino e Juventus. La procura sembra abbia confermato che la bomba carta non arrivava dal settore ospiti, ciò vuol dire che i tifosi granata hanno portato dentro lo stadio l’ordigno che è esploso anzitempo. Inutile stare a rimarcare come questi atti di violenza criminali rovinino lo spettacolo del calcio, ogni parola sarebbe melensa e ripetuta, è più importante, forse, riportare le dichiarazioni del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che se la prende con Alfano e non le manda certamente a dire.

De Laurentiis vuole la cura inglese.

Il presidente della società partenopea ha le idee ben chiare su cosa andrebbe fatto per placare la violenza di alcune frange del tifo organizzato: “Gli incidenti a Torino? Non conosco i fatti come sono andati. Se quello che leggo corrisponde alla realtà, c’è bisogno che Alfano si interroghi. So che lui si sta preoccupando per questo, ma è in ritardo perché gli abbiamo detto di applicare la legge inglese, ossia dare poteri alla polizia negli stadi. Lui ha fatto orecchie da mercante. Questa violenza non ha niente a che vedere con il tifo organizzato.”

“Alfano bamboccio e servo dei poteri”

De Laurentiis non si limita a pressare il ministro degli interni, ma parla di mafia di stato. “Caro Alfano, che vuoi fare? Vuoi aspettare? Non ci vuole molto a organizzare qualcosa che anche un ragazzino di 8 anni riuscirebbe a fare. Siamo stanchi perché questa inezia debba garantire dei voti politici. In Inghilterra si è mosso il primo ministro mentre qui fanno le belle statuine. Questo è un Paese dove ci sta la mafia di stato, la mafia capitale, la ndrangheta, la camorra