Multa divieto di sosta: come si annulla. Ecco i motivi

Multa divieto di sosta va pagata se non fatta a tutte le auto

Multa divieto di sosta: come si annulla. Ecco i motivi

La multa divieto di sosta è tra le più frequenti, e la ragione è ben nota: infatti, parcheggiare in maniera sbagliata o in luoghi non idonei è una delle infrazioni più comuni tra gli automobilisti. L’interessato può certamente opporsi al pagamento della sanzione, di tipo pecuniario e a cui talvolta può sommarsi anche la sottrazione di punti patente: ad es. può farlo laddove ritenga che la segnaletica non fosse adeguata. Ma di ciò deve essere data prova.

Qui di seguito vogliamo porre attenzione su quelli che sono i principali vizi e le irregolarità della multa divieto di sosta: acclararne anche uno solo, consentirebbe di non dover pagare la sanzione pecuniaria. Vediamo più nel dettaglio.

Se ti interessa saperne di più su multa semaforo rosso e contestazione, clicca qui.

Multa divieto di sosta: il contesto di riferimento

Gli automobilisti devono ricordare una regola fondamentale, in tema di divieto di sosta e conseguente multa: infatti, in linea generale e salvo diversa disciplina, nelle aree urbane il divieto di sosta è operativo dalle 8 alle 20, mentre fuori dai centri abitati dura 24 ore.

Sebbene si tratti di somme non consistenti, specialmente se si usufruisce del pagamento multa con lo sconto entro i primi 5 giorni dalla notifica o dalla contestazione, l’automobilista potrebbe ritenere opportuno impugnare la multa divieto di sosta, per chiederne l’annullamento. Piuttosto che il giudice di Pace, la strada più opportuna – in queste circostanze – è il ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica del verbale di contravvenzione presso la propria residenza. Infatti, quest’ultimo è gratis e non ha particolari formalità.

Sul piano dei costi, una multa divieto di sosta è pari a 41 euro, da versare al massimo entro 60 giorni, ma vale lo sconto del 30% (28,7 euro), se il pagamento c’è entro 5 giorni dalla notifica o dalla contestazione. L’entità della sanzione potrà aumentare anche fino a 168 euro se l’infrazione è considerata più grave (ad es. parcheggio in seconda fila o in Z.T.L.). La cifra sale ancora (anche 335 euro) se il parcheggio avviene in aree riservate ai disabili o ai mezzi pubblici. Inoltre, se il pagamento della multa è compiuto in ritardo, saranno applicate penalità e interessi previsti dal CdS o dalle norme locali. E attenzione a non lasciare il mezzo parcheggiato in divieto di sosta per diversi giorni: infatti, il rischio concreto è quello di pagare più multe diverse.

I possibili vizi di queste multe: quali sono?

A questo punto, possiamo indicare in sintesi quali sono i principali vizi che possono rendere illegittima o invalida una multa divieto di sosta, tanto da poterne chiedere l’annullamento con ricorso:

Se ti interessa saperne di più su scout speed e multa e quando si può non pagare, clicca qui.

Concludendo, spetterà all’interessato decidere se fare ricorso, e sulla base di quali elementi a proprio favore. Per quanto riguarda le modalità di ricorso, potrà rivolgersi a figure come il giudice di Pace o il Prefetto, come abbiamo già analizzato qui.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU GOOGLE NEWS

Hai suggerimenti o correzioni da proporre?
Scrivici a 
redazione@termometropolitico.it