Didattica a distanza: regioni e dove saranno chiuse le scuole

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Didattica a distanza: regioni e dove saranno chiuse le scuole

Con la didattica a distanza e le scuole chiuse i contagi si riducono a differenza di quello che accade con la scuola in presenza? Il dibattito è aperto e sono diverse le opinioni discordanti in merito. Molti esperti sono concordi nell’affermare che il ritorno nelle scuole provoca una rapida diffusione dei contagi: è anche il caso di quanto accaduto in certi Paesi esteri, dove nuove ondate hanno aumentato contagi e vittime.

Didattica a distanza: i casi Abruzzo e Alto Adige

In Abruzzo e in Alto Adige si ritorna alla didattica a distanza. Dato significativo, visto che l’Abruzzo è stata tra le prime Regioni a riaprire le superiori dopo le vacanze di Natale: per 14 giorni, però, si tornerà alla didattica a distanza al 100%. Anche in Alto Adige, subito dopo la befana, si era ritornati alla scuola in presenza. Da lunedì 8 e fino a fine febbraio, invece, si tornerà alla didattica a distanza. Giovedì 11 febbraio, torneranno in remoto anche le scuole elementari. Il rientro in classe si avrà probabilmente solo a partire da lunedì 22 febbraio, ma esclusivamente per le scuole elementari e medie.

Umbria e Molise: DaD in zona rossa. Campania e Calabria: si ragiona

In Campania si sta ragionando su un ritorno alla didattica a distanza, dopo che tra il 25 gennaio e il 4 febbraio sono stati rilevati 2.280 nuovi casi positivi solo nel mondo scolastico. L’Umbria sta vivendo una situazione critica a causa della variante brasiliana del coronavirus: qui sono sospese tutte le lezioni in presenza per le medie e le superiori e sospesi sono anche i servizi socioeducativi per la prima infanzia e quelli educativi delle scuole dell’infanzia. Zona rossa per 28 comuni del Molise: anche qui gli studenti delle superiori torneranno alla Dad. Infine in Calabria si parla di sospendere le lezioni in presenza per qualche settimana: per alcuni lo stop&go è il modo migliore per evitare una rapida diffusione del contagio, ma anche un nuovo lockdown totale che manderebbe al collasso l’intero sistema.

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