L’Antitrust multa Sky per 2 milioni di euro: ecco perchè

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L’Antritrust multa Sky per 2 milioni di euro: ecco perchè

Tutti conosciamo o abbiamo sentito parlare di Sky, la nota piattaforma televisiva che trasmette contenuti a pagamento e che ha ormai una certa diffusione anche in Italia. Recentemente però, detta società è stata al centro di una questione collegata a pratiche commerciali scorrette, che ha condotto alla multa da parte dell’AGCM, ossia l’Authority per la concorrenza e il mercato o Antitrust. In buona sostanza, la ragione della multa è da rintracciarsi nel fatto che i clienti che avevano acquistato un pacchetto tv Sky contenente lo sport abbiano dovuto comunque pagare il “prezzo pieno”, anche durante il periodo in cui tutto lo sport era fermo, per le restrizioni imposte dalle autorità causa coronavirus. Vediamo più nel dettaglio.

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Antitrust e pratiche commerciali scorrette: il caso

Come accennato, le ragioni della multa dell’Antitrust – peraltro non esigua, prevedendo il versamento di un importo pari a 2 milioni di euro – sono da individuarsi nella mancata rimodulazione o rimborso dei canoni mensili, a seguito dello stop dei match in diretta.

Gli effetti di questo comportamento scorretto sono gravati sia sui clienti che sono restati vincolati all’abbonamento, in attesa di una futura ripresa degli eventi sportivi bloccati, e che hanno proseguito a pagare come prima per la fruizione di un’offerta televisiva assai diminuita, sia sui clienti che invece per tale ragione hanno optato per il recesso.

Non solo: i clienti titolari dei pacchetti di abbonamento pay tv “Sky Calcio” e “Sky Sport” hanno subito una seconda pratica commerciale scorretta ed ingannevole. Infatti, l’Antitrust ha acclarato un tranello nel cd. “Sconto Coronavirus”, per il quale è possibile conseguire una riduzione di prezzo sui pacchetti “Sky Calcio” e “Sky Sport”, a partire dalla data di adesione. La piattaforma televisiva, infatti, ha omesso oppure dato in modo non adeguato e non tempestivo informazioni circa detto beneficio, nonché su modalità e tempi per domandarlo, con un ovvio svantaggio economico per tutti i clienti.

La sola procedura online per lo sconto è da ritenersi pratica scorretta

In verità, la multa dell’Antitrust è fondata su una terza ragione, ossia una ulteriore e distinta pratica commerciale scorretta. Infatti, è stato accertato che Sky ha introdotto ostacoli onerosi e sproporzionati, rispetto alla possibilità di accedere allo “Sconto Coronavirus” sui pacchetti “Sky Calcio” e “Sky Sport”, da parte dei clienti interessati. Nel dettaglio, oltre alle difficoltà di funzionamento della procedura internet che hanno di fatto rallentato l’ottenimento dello sconto, la società ha permesso la fruizione dello sconto soltanto per il tramite della mera procedura online. In altre parole, Sky non ha concesso di fare richiesta dello sconto anche servendosi di altre vie alternative.

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Per Codacons, si tratta di una vittoria, giacchè l’Antitrust ha multato Sky, accogliendo le richieste dell’associazione. Anzi detta decisione “conferma le tesi che abbiamo sempre sostenuto a partire dall’emergenza sanitaria“, dice il Codacons a commento della multa da 2 milioni di euro.

Con tale decisione l’Antitrust conferma in pieno il principio sostenuto dal Codacons a partire dall’inizio dell’emergenza sanitaria: quando un servizio viene sospeso o ridotto a causa del Covid, gli utenti hanno diritto al rimborso ‘senza se e senza ma’ per le prestazioni non godute“, aggiunge il presidente di Codacons, Carlo Rienzi. Ora Codacons invoca immediati rimborsi ed indennizzi nei confronti degli utenti, i cui diritti sono stati, nei fatti, lesi dalle suddette pratiche commerciali scorrette.

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