Vaccino Covid: Austria e Danimarca vanno per conto loro? Cosa succede nell’Ue

Vaccino Covid: l’Ue comincia a spaccarsi sulle modalità di approvvigionamento.

Vaccino Covid: Austria e Danimarca vanno per conto loro? Cosa succede nell’Ue

Vaccino Covid: l’Ue comincia a spaccarsi sulle modalità di approvvigionamento. A inizio settimana, Austria e Danimarca hanno annunciato di voler collaborare con Israele per organizzare la produzione dei composti Pfizer e Moderna sul proprio territorio. Nel frattempo, sempre più paesi strizzano l’occhio alla Russia e alla Cina.

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Vaccino Covid: l’Ue rischia di spaccarsi

Sul Vaccino Covid si sta consumando una grave spaccatura in seno all’Ue. Il dato è diventato ormai evidente dopo l’annuncio fatto lunedì dai vertici di Austria e Danimarca. I due paesi intendono collaborare con il governo israeliano per organizzare la produzione dei composti Pfizer e Moderna sul proprio territorio, quindi, per avere una modalità di approvvigionamento diretta, immediata e, soprattutto, indipendente dai vincoli dei contratti che ha sottoscritto Bruxelles.

Da segnalare che la Commissione europea ha finora firmato dei contratti a delle condizioni molto vantaggiose con i colossi farmaceutici: d’altra parte, sono servite lunghe e articolate contrattazioni che, è chiaro, hanno anche allungato le tempistiche delle campagne vaccinali dei singoli paesi (soprattutto di quelli più grandi). Sotto accusa da parte di alcuni membri Ue anche il processo di approvazione dei composti in sede europea: l’Ema, insomma, sarebbe troppo “lenta” rispetto all’andamento dell’epidemia.

Sempre più paesi ingolositi dallo Sputnik V

Ritardi dovuti alla contrattazione, ritardi dovuti all’approvazione, ritardi dovuti alle problematiche delle singole aziende (particolarmente pesanti quelle accusate da Astrazeneca): per portare la propria campagna vaccinale a regime, molti paesi europei – ancora prima di Austria e Danimarca – hanno cominciato a guardare oltre l’Ue per quanto riguarda il vaccino Covid.

È il caso, per esempio, della Slovacchia che ha da poco ricevuto le prime dosi del composto russo Sputnik V o dell’Ungheria che sta già usando sia quest’ultimo che il composto cinese Sinopharm. Stanno trattando con Cina e Russia anche Polonia e Repubblica Ceca. Da Bruxelles, al momento, si chiede pazienza: le forniture arriveranno e saranno molto superiori ai bisogni dei singoli paesi ha promesso la Commissaria Von Del Leyen ricordando che entro metà marzo dovrebbe essere disponibile anche il vaccino Covid di Johnson&Johnson.

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