Bonus decreto Sostegni bis: più contributi a fondo perduto. Il piano

Decreto Sostegni: cosa contiene il nuovo provvedimento sugli aiuti economici Covid?

Bonus decreto Sostegni bis: più contributi a fondo perduto. Il piano

Ormai è cosa nota che il nuovo decreto economico si stia facendo aspettare oltre i tempi previsti inizialmente. Sempre più persone – e specialmente i destinatari della prossima tranche di aiuti – si stanno domandando quanto dovranno aspettare ancora prima di poter vedere messi nero su bianco tutti i nuovi ristori e bonus decreto Sostegni bis, promessi dal Governo Draghi.

Il punto è che al momento non è possibile indicare un giorno preciso come data di presentazione del secondo maxi provvedimento economico dell’Esecutivo guidato dall’ex numero uno BCE. Insomma, per le misure di sostegno e ristoro diretto occorre ancora aspettare qualche giorno, forse una settimana. Ma d’altronde, i nuovi ristori del Decreto Imprese – come in molto hanno già denominato il futuro Sostegni bis – comporteranno nuovi e più sostanziosi contributi a fondo perduto, il parziale taglio di costi fissi e tasse locali per le attività produttive e commerciali. Nello schema di aiuti, troverebbero spazio anche nuove indennità ad hoc e Bonus Inps destinati ai lavoratori in difficoltà economica.

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Bonus decreto Sostegni bis: chi sono i destinatari?

Come accennato sopra, i bonus decreto Sostegni bis includeranno forme di sostegno e indennizzi diretti che dovrebbero supportare i cittadini italiani più penalizzati dalle conseguenze economiche dell’accoppiata pandemia e lockdown. Ci riferiamo dunque essenzialmente a:

Questi nuovi aiuti economici e bonus nel decreto Sostegni bis dovrebbero supportare la cittadinanza da qui a fine luglio, ossia sino al termine dello stato di emergenza. Ma non è affatto detto che questa sia l’ultima tranche di ristori: potrebbero seguirne altre nelle prossime settimane.

Possibile Sostegni ter in vista, in base ai dati della pandemia

Lo aveva detto Mario Draghi qualche settimana fa: parola d’ordine in questi mesi è dare soldi agli italiani, e farlo subito. Ciò per contribuire con risorse di immediato utilizzo, alla ripartenza economica delle attività del Paese. Ecco perchè non si può escludere, già ora, un eventuale terzo Decreto Sostegni ter, ma ovviamente ciò sarà legato all’evoluzione della curva epidemiologica e ai dati della pandemia. Non solo: sul tavolo anche la lunga fase di stesura ed attuazione delle riforme che servono al Paese, per modernizzarsi finalmente e per rispondere alle richieste UE in vista degli aiuti del Recovery Fund, di cui al programma Next Generation UE. Tante insomma le variabili in campo, pertanto non è possibile fare troppi pronostici su cosa accadrà dopo i bonus decreto Sostegni bis.

Ad esempio, sul piano di eventuali nuovi ristori e aiuti a lavoratori ed aziende in comprovate condizioni di difficoltà economica causa pandemia – e non per loro colpa – sarà cruciale l’attuazione, nei prossimi mesi, della riforma degli ammortizzatori sociali, da più parti voluta ed in primis dai sindacati. In ballo, dunque, una nuova modalità di accesso alla cassa integrazione, più diretta e flessibile, e più universale, che consenta perciò di non dover fare affidamento, a tempo indeterminato, a strumenti come il blocco dei licenziamenti.

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Per quanto riguarda la situazione di questi giorni, e in attesa dei nuovi bonus Decreto Sostegni bis, non possiamo tralasciare il fatto che sono in via di erogazione i contributi fondo perduto del primo Decreto Sostegni, nei confronti delle partite IVA. Evidenziando qualche cifra concreta, al 24 aprile risultavano oltrepassati i 4 miliardi di euro versati dall’Agenzia delle Entrate, corrispondenti a circa 1,4 milioni di bonifici effettuati a favore di imprese, professionisti e autonomi, danneggiati dalle conseguenze economiche legate alla pandemia.

Per esempio, lo scorso venerdì 23 aprile, sono stati messe in pagamento ben 372mila richieste di ristoro. Sulla scorta delle verifiche del Ministero dell’Economia sui dati Agenzia delle Entrate, si può notare che le somme in stragrande maggioranza sono state versate con accredito diretto sul conto corrente e soltanto una piccola parte con credito d’imposta da usare in compensazione. Ma come detto, queste cifre saranno destinate a salire ancora non di poco, in virtù dei nuovi stanziamenti di cui ai bonus decreto Sostegni bis.

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