Sondaggi elettorali Swg, nonostante tutto il centrodestra cresce a livello nazionale

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Sondaggi elettorali Swg, nonostante tutto il centrodestra cresce a livello nazionale

I numeri degli ultimi sondaggi elettorali di Swg in apparenza sembrano contraddittori rispetto alle ultime elezioni amministrative che hanno segnato la vittoria del centrosinistra in gran parte dei grandi centri in cui si è votato.

La coalizione di centrodestra appare infatti in lieve aumento. A questo contribuisce soprattutto Fratelli d’Italia, che del resto anche alle amministrative ha guadagnato consenso, che cresce del 0,4% raggiungendo il 21,1%. Anche la Lega tuttavia recupera terreno, passando dal 19,2% al 19,4%, rimanendo così al secondo posto davanti al Pd, al 19,2% e in aumento del 0,2% anch’esso.

Solo Forza Italia è in leggero calo, ma solo di un decimale. È ora al 7% per Swg. Si segnala invece la perdita di mezzo punto del Movimento 5 Stelle, che settimana scorsa aveva segnato un incremento notevole. Si trova ora al 16,4%, decisamente distante dagli alleati del Pd.

Tra i partiti minori Azione torna sotto il 4%, al 3,9%, perdendo due decimali, come Sinistra Italiana e Italia Viva, che vanno rispettivamente al 2,2% e al 2,1%. In crescita invece del 0,3% Articolo 1, che ora arriva al 2,9%.

Stabili all’1,8% e all’1,6% i Verdi e +Europa.

Sondaggi elettorali Swg, gran parte degli elettori di Raggi si è astenuta al ballottaggio

In realtà queste rilevazioni sono state fatte prima del secondo turno delle elezioni comunali che hanno consegnato la guida delle grandi città prevalentemente a candidati di centrosinistra, e non sappiamo se nei prossimi sondaggi elettorali invece emergerà il solito effetto bandwagon a favore dei vincitori, ma è da rilevare che non si è visto in seguito ai risultati del primo turno, che pure erano stati già negativi per il centrodestra.

E a proposito delle comunali Swg si occupa anche di queste, e in particolare dei flussi elettorali che hanno portato ai risultati visti ieri.

Nel caso di Torino, per esempio, si evidenzia una maggiore fedeltà al ballottaggio di chi aveva già scelto Lo Russo, di centrosinistra, rispetto a chi aveva votato Damilano, della coalizione opposta.

Ma soprattutto il centrodestra non è riuscito a conquistare il voto di coloro che avevano messo la croce sulla pentastellata Sganga. Il 69% di loro si è astenuta e più di un quarto ha prediletto Lo Russo. Così come il 32,7% di chi aveva votato altri candidati.

Qualcosa di simile è accaduto a Roma, dove la fedeltà degli elettori del primo turno di Gualtieri e Michetti è stata maggiore però. A questi si sono aggiunti quelli di Calenda, che in maggioranza si sono recati alle urne. Il 52,5% di essi ha votato per il nuovo sindaco del Pd e solo il 10,3% per il candidato di centrodestra. Importante è stato anche il voto del 22% di coloro che avevano scelto Virginia Raggi, sempre per Gualtieri. Pochissimi, solo il 4%, si è riversato su Michetti. Vi è anche un 10,3% di astenuti del 3 e 4 ottobre che è invece andata a votare al ballottaggio mettendo la croce su Gualtieri

Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati con metodo Cati-Cami-Cawi tra il 13 e il 18 ottobre su 1200 soggetti nel caso delle intenzioni di voto

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