Prezzo benzina: aumenta ancora. Ripercussioni su altri beni?

Prezzo benzina: aumenta ancora. Ripercussioni su altri beni?

Prezzo benzina: aumenta ancora. Ripercussioni su altri beni?

Prezzo benzina: aumenta ancora il costo dei carburanti. Quello di Benzina e Gpl ma soprattutto del Diesel che si sta attestando su valori che non si registravano da diversi anni. Le associazioni dei consumatori avvertono: la crescita è destinata a ripercuotersi non solo sulle tasche degli automobilisti e delle imprese ma di tutti gli italiani.

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Prezzo benzina: aumenta ancora il costo dei carburanti

Prezzo benzina: cresce ancora il costo dei carburanti. Quello della benzina – in modalità Self – è ormai quasi giunto a 1,75 euro a litro, quello del Gpl supera gli 0,8 euro. Ma è soprattutto il diesel a far registrare un aumento da record: il prezzo del gasolio supera 1,6 euro a litro, si tratta di un valore che non si registrava da febbraio 2014.

Secondo le ultime analisi condotte dall’Unione Nazionale Consumatori: “dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, ossia 9 mesi e mezzo fa, un pieno da 50 litri costa 15 euro e 22 cent in più per la benzina e 14 euro e 44 cent per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 21,1 e 21,9%. Su base annua è pari a un rincaro ad autovettura pari a 365 euro all’anno per la benzina e 347 euro per il gasolio”. Se si comincia a contare da ottobre 2020, invece, “quando la benzina era pari a 1.388 euro al litro e il gasolio a 1.259 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 17 euro e 91 cent in più per la benzina e 17 euro e 47 cent in più per il gasolio, con un’impennata, rispettivamente, del 25,8% e del 27,8%”. Insomma, si parla di un rincaro su base annua pari a 430 euro per quanto riguarda la benzina e di 419 euro stringendo lo sguardo al gasolio.

Ripercussioni su beni fondamentali?

Prezzo benzina: l’aumento del costo dei carburanti non colpirà soltanto le tasche di automobilisti e imprese avvertono sempre le associazioni dei consumatori. In pratica, se non si interviene in tempi rapidi (magari con una riduzione delle accise che potrebbe essere prevista già con la Legge di Bilancio per il prossimo anno) ci si può aspettare l’innesco di una spirale viziosa che – per via dei maggiori costi per la logistica a carico del comparto industriale – porterà all’aumento del prezzo di moltissimi beni al dettaglio, anche di prima necessità.

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