Cosa dice la classifica dopo le prime giornate di Serie A?

Pierino Prati è morto

Presto, anzi prestissimo per dare verdetti. Eppure, dopo poche giornate di A è piuttosto interessante capire cosa sta succedendo in vetta e in coda alla classifica. Perché al di là di pronostici e quotazioni pre-campionato, ci sono già le prime sorprese e le prime conferme. Il Napoli di Spalletti, squadra meno favorita tra le big five, guida il vertice della Serie A assieme all’altra outsider che non molla mai: l’intramontabile Dea di Gasperini.

L’Udinese di Sottil travolge e stupisce. La Juventus delude, disorienta e sembra perfino difficile un ritorno ai vertici dei bianconeri. Mezzo tracollo per l’Inter, favoritissima secondo i bookie per la vittoria dello scudetto. Inter, Roma e soprattutto Milan sono le tre di rincorsa, e dai rossoneri ci si aspetta qualcosa in più. Molte, invece, le conferme in coda alla classifica: nessuna sorpresa se Monza e Cremonese non si sono mai mosse dalla zona retrocessione. Stupisce, ma non troppo, la debacle dei blucerchiati, invischiati all’ultimo posto come non succedeva da anni.

Le aspettative dei bookmakers non stanno venendo rispettate in pieno

Al momento poche squadre di A stanno confermando pienamente le aspettative riposte dai bookmakers prima dell’avvio del campionato. Ma è pur vero che nel lungo termine le quotazioni degli operatori riescono molto spesso a centrare l’obiettivo, non solo in Serie A, tra primo posto, zona Champions e retrocessione, ma anche per le competizioni Europee. Su ognuna di loro è possibile puntare, sfruttando non solo le quotazioni sempre aggiornate ma anche i bonus benvenuto di inizio stagione. L’importante è informarsi adeguatamente in base alle statistiche di gioco e alle notizie sportive che riguardano ogni singolo club.

Intanto, il Napoli di Spalletti è un’impressionante macchina da gioco. Le trame che gli azzurri riescono a tessere dal baricentro basso a salire, uscita dal pressing, costruzione in mediana e negli ultimi venti metri, hanno prodotto finora 17 punti in classifica e primo posto. Senza contare l’annientamento del Liverpool al Maradona e il successo a Glasgow. Padronanza nella gestione del pallone, padronanza mentale, padronanza della partita e dell’avversario. Il merito della rivoluzione mentale è tutta opera del tecnico di Certaldo. Attualmente, l’unico avversario del Napoli per lo scudetto è il Napoli stesso. Bisogna ammetterlo. Come ogni anno, del resto. 

L’Atalanta di Gasperini sembra aver cambiato approccio tattico dopo sette anni estenuanti di forcing senza palla. La Dea 2022-23 punta su un pressing poco intenso sulla prima costruzione avversaria, blocco medio e baricentro più basso per aprirsi il campo e attaccare in transizione. Il frutto della nuova strategia sta fruttando il primo posto in condominio con gli azzurri. Può essere davvero questo l’anno dell’Atalanta?

La novità Udinese

L’Udinese di Sottil spacca. Vittime illustri finora: Inter e Roma. Nemmeno di misura: quattro reti a Mourinho, tre reti a Inzaghi. I friulani volano come la storia del calabrone, che sa di non poterlo fare ma vola lo stesso. Oppure può darsi che l’Udinese abbia la consapevolezza giusta e il metodo. Dopo nove anni anonimi senza sussulti, l’Udinese ha creato un’identità di squadra atleticamente formidabile e un’intensità in campo rara nel nostro campionato. Pressing, molto pressing è quello che vuole Sottil per la sua Udinese: una squadra che attacca con uno stile diretto e verticale. Terrà il passo per tutto il campionato? Staremo a vedere.

Dai bianconeri agli altri bianconeri, che almeno fino alla sosta hanno invertito i ruoli. Quelli di Allegri sono disorientati come il tecnico stesso. É la crisi che genera opportunità? Dobbiamo attenderci una rinascita rivoluzionaria nelle prossime giornate? Oppure un’avvicendamento in panchina? Sulla Juventus si è detto di tutto, e molto. La squadra di Allegri è una creatura strana, capace di segnare molto presto (vedi Benfica) o molto tardi (vedi Salernitana). Incongruente e disorientata per tutto il minutaggio dal quarto d’ora fino all’80°. Tra tutte è la squadra più misteriosa e imprevedibile della Serie A. Difficile fare pronostici.

Capitolo Inter, Milan e Roma. I nerazzurri hanno cambiato decisamente poco tramite calciomercato ad eccezione di big Romelu, per cui l’unico responsabile sembra essere Simone Inzaghi. Se l’Inter continua a galleggiare al centro classifica non è escluso un clamoroso ribaltone. Inzaghi è artefice del proprio destino e del Club nerazzurro, oggetto di uno scontro totale tra proprietà e gli ultras della Nord. Il Milan sta ancora scaldando i motori e tutto il potenziale è in procinto di venir fuori. Anche la squadra di Mou sta confermando le aspettative e presto potremmo veder in campo la vera Roma. L’ultima riflessione riguarda i vertici bassi della classifica. Più che una riflessione, una conferma: ormai non stupisce più che il potenziale economico sia l’unico modo per evitare a squadre come Monza e Cremonese (e quest’anno Sampdoria) di restare relegate per tutto il tempo così in basso.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it