Sondaggi politici TP: 1 italiano su 2 vuole risposta dura contro dazi Trump

Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, dazi Trump e risposta UE

Sondaggi politici TP: 1 italiano su 2 vuole risposta dura contro dazi Trump

Bentornati con il nostro sondaggio settimanale riguardante la politica nazionale e internazionale. Oltre alle intenzioni di voto e alla fiducia nella premier Giorgia Meloni (come sempre in chiusura di articolo) parliamo dei dazi di Trump, sia per l’UE (al 30%) sia per la Russia (in caso di mancato accordo con l’Ucraina). Parliamo anche dell’importanza delle vittorie sportive per il prestigio di un Paese. Cominciamo.

Sondaggi politici TP, dazi Trump: per 1 italiano su 2 serve una risposta dura

E allora partiamo proprio dal tema dazi. Il presidente USA ha assicurato che dal 1 agosto partiranno i nuovi livelli di dazi, al 30%, e si aspetta che l’UE non reagisca. In caso di risposta, l’inquilino della Casa Bianca ha promesso un ulteriore incremento sui dazi commisurato alla risposta comunitaria. Questa minaccia, però, non solo non sembra spaventare gli italiani ma spinge a votare massivamente per la risposta più dura: “Bisognerebbe mettere in atto contromisure dure, dazi equivalenti sui prodotti Usa e restrizioni all’accesso al mercato UE per le aziende americane”. È questa la scelta del 49,7% del campione.

Seguono, molto distanti, tutte le altre risposte. Per il 20,1% Dovremmo trattare separatamente come Italia e concordare un trattamento di favore ai prodotti e servizi americani in cambio di dazi bassi per le merci italiane.

C’è anche chi considera che “Le tariffe USA sono un danno soprattutto per l’economia americana, non si deve reagire, dazi europei sui prodotti di Oltreoceano ci danneggerebbero” (13,2%). Infine, poco più di una persona su dieci (10,9%) sostiene che, alla fine, sia “colpa dell’Ue, dovremmo eliminare le restrizioni e i regolamenti che ostacolano i beni alimentari e tecnologici americani e l’Iva per i prodotti USA”.

Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, dazi Trump e risposta UE
Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, dazi Trump e risposta UE

Dazi di qua, dazi di là: con la Russia è un altro discorso

E se la risposta degli italiani ai dazi contro l’UE è dura e decisa, viene invece ben accolto l’ultimatum lanciato a Putin per trovare, entro 50 giorni, un accordo di pace con l’Ucraina. Per il 31,9% Trump “Ha fatto bene, anche se è in forte ritardo e non c’è motivo di aspettare altri 50 giorni, si è aspettato fin troppo”. E ancora, per un altro 15,7% è “Giusto mettere alle strette Putin, ma anche lasciare 50 giorni per un ultimo tentativo negoziale”. Quindi, quasi un italiano su due vede di buon occhio l’iniziativa del repubblicano.

Una persona su cinque osteggia, invece, l’ultimatum: per l’11,9% “È un errore, non dovrebbe schierarsi con nessuno e pensare solo ai propri affari interni, come dovremmo fare noi, le sanzioni sono controproducenti”. Un 8,2% sostiene che Gli USA dovrebbero, invece, appoggiare pienamente le richieste russe e distanziarsi da Ucraina e Unione Europea.

Per ultimo, c’è una parte molto sostanziosa del campione (29,3%) che crede che questo ultimatum “Non ha importanza, ormai è chiaro che le sanzioni non cambiano la situazione della guerra”.

Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, dazi contro la Russia
Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, dazi contro la Russia

E cosa fare in caso di accordo di pace tra Russia e Ucraina?

E, qualora l’iniziativa statunitense andasse in porto, cosa dovrebbe fare l’UE con l’Ucraina? In particolare, vanno mandati dei soldati europei dopo un eventuale cessate il fuoco? Anche qui, la risposta è netta: per quasi una persona su due (49,6%) “Sarebbe sbagliato, nessun soldato europeo dovrebbe essere dislocato mai in Ucraina, neanche dopo un cessate il fuoco”. Quindi: né ora, né mai.

Poi, c’è un 27,2% che invece invierebbe delle truppe Si, “ma solamente dopo un eventuale cessate il fuoco, e secondo me anche l’Italia dovrebbe partecipare all’iniziativa”.

Segue, distanziata, la risposta data dal 12,7% per cui “L’adesione alla missione dovrebbe essere su base volontaria e l’Italia non dovrebbe parteciparvi”. Infine, una minoranza (7,2%) opta per un intervento attivo immediato: “È giusto, ma dovrebbero essere inviati prima del cessate il fuoco, per aiutare l’Ucraina a respingere l’invasione russa”.

Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, militari UE in Ucraina
Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, militari UE in Ucraina

Jannik Sinner, new king of Wimbledon: quanto vale una vittoria sportiva per un Paese?

Un tempo, Stati Uniti e Russia si sfidavano non solo nella corsa nello spazio e in quella agli armamenti, ma anche sulla scacchiera. Non a caso, Fischer vs Spassky viene considerato, tuttora, lo scontro del secolo. Una partita – vinta dal rappresentante USA – che ebbe anche grande eco politico. E riprendiamo questo discorso, del rapporto tra grandi vittorie sportive e prestigio internazionale di un Paese, dopo lo storico successo di Sinner a Wimbledon, primo italiano ad alzare la coppa più prestigiosa nel mondo del tennis. Allora: quanto conta una vittoria (una grande vittoria) per il proprio Paese?

Così come per le altre domande, anche qui c’è una netta presa di posizione: per una persona su due conta Molto: “una importante vittoria sportiva migliora l’immagine di un Paese agli occhi del mondo
Un altro 8,9% avalla, seppur con qualche sfumatura: “Abbastanza, ma dipende dal tipo di sport e di campione. Forse Sinner non viene associato all’Italia come altri sportivi”. Poi, il 17,2% sostiene che conta “Poco, avviene forse solo in occasione di Mondiali di calcio e Olimpiadi, l’immagine di un Paese dipende da altri fattori”.

Infine, il 18,6% (poco meno di un italiano su cinque) ritiene che in realtà queste vittorie non incidano “Per nulla, si tratta di speculazioni giornalistiche, il ruolo dello sport a livello internazionale in generale è sopravvalutato”.

Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, vittorie sportive e prestigio internazionale
Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, vittorie sportive e prestigio internazionale

Sondaggi elettorali TP, intenzioni di voto 18 luglio 2025: Fratelli d’Italia stabile, bene il M5S

E chiudiamo, come sempre, con intenzioni di voto e fiducia in Giorgia Meloni. Il principale partito di Governo rimane fermo al 29,2%. Sale, invece, il Movimento 5 Stelle, che recupera 3 decimi e si riporta al 12,5%. Crescono di un decimo anche PD e AVS, così come Azione, che torna alla soglia del 3%. QUI, il sondaggio della scorsa settimana

Solo poco più di un italiano su tre ha fiducia in Giorgia Meloni

Chiudiamo con l’aggiornamento sulla fiducia nella premier. Il dato di fiducia continua a rimanere basso, al di sotto della soglia del 40%. La leader di Fratelli d’Italia, infatti, si ferma al 36,2%, in discesa di 0,7 punti rispetto alla scorsa settimana. Dall’altro lato aumentano, in egual misura, aumenta la percentuale di scettici che, in totale, giunge al 63,3%.

Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, fiducia in Giorgia Meloni
Sondaggi politici elettorali TP, 18 luglio 2025, fiducia in Giorgia Meloni

Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 2.600 interviste raccolte tra il 15 e il 17 luglio 2025

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