M5S al 22% nei consensi, ma alle Politiche potrebbe sgonfiarsi

M5S al 22% nei consensi, ma alle Politiche potrebbe sgonfiarsi

 

In questo articolo il tema che si vuole affrontare non riguarda strettamente il MS5 ma riguarda un fenomeno che inizia ad essere percepibile proprio grazie al movimento guidato da Beppe Grillo.

Parliamo del boom nei sondaggi fatto registrare dal comico genovese all’indomani delle amministrative 2012. Ormai ci sono istituti di ricerca che stimano il consenso per Grillo intorno al 22% e quasi tutti prevedono una forte crescita nei prossimi mesi.

Ci siamo quindi chiesti il perché di queste previsioni in un contesto dove il MS5, seppur in crescita, appare potenzialmente lontano dal 20% e oltre di consensi che gli vengono attribuiti. Nel tentativo di dare una spiegazione razionale mi sono tornati in mente alcuni capitoli di un bellissimo libro di una straordinaria sociologa tedesca: “La Spirale del silenzio, per una teoria dell’opinione pubblica” di Elisabeth Noelle-Neumann.

Parlare del libro sarebbe bellissimo ma lo spazio è poco ed alcuni concetti richiederebbero molte righe, soprattutto perché il libro si sviluppa partendo dalla definizione di opinione pubblica e di spazio (pubblico); concetti che potrebbero apparire banali ma che in realtà sono molto articolati complessi.

Senza dilungarci troppo sulle corrette definizioni, prendiamo come valida la definizione più estesa di spazio pubblico ed opinione pubblica che vuol dire, in poche parole, che tutti siamo costantemente influenzati da diverse spinte (opinioni), che vengono veicolate dalla tv, dai media, dai social network, dalla cerchia sociale di riferimento ecc. ecc., e che contribuiscono a strutturare un’opinione

La Noelle-Neumann però, studiando le elezioni in Germani del 72 e del 76, attraverso i sondaggi Allensabach, rileva come ogni individuo, oltre a domandarsi cosa fare, si chiede cosa faranno gli altri, e ciò che percepisce (dagli altri cittadini) è fondamentale per scelta finale.

La sociologa arriva a tale conclusione studiando il comportamento dei sostenitori, militanti ed elettori dei due partiti maggiori CDU/CSU ed Spd nelle elezioni del 72 (favorevoli alla Cdu/Csu) e in quelle successive del 76 (favorevoli all’ Spd). In entrambi i casi emerge che gli intervistati avevano un percezione per lo più esatta dell’esito finale delle elezioni, con percentuali poco in linea con i sondaggi, ma molto vicini a quello che poi sarebbe stato il risultato reale. Queste osservazioni furono determinanti nella riflessione della Noelle-Neumann che arrivò quanto meno a definire due punti fermi:

-Le persone si chiedono cosa faranno gli altri e ne tengono conto nel strutturare la propria opinione.

-La percezione che gli elettori hanno può essere fortemente inquinata dai mezzi d’informazione schierati o da opinion leader di parte, ma una volta capito “dove tira il vento”, i meccanismi di desiderabilità sociale e il tentativo di non essere isolati rendono reale ciò che prima era percepito; in un certo senso la profezia che si auto-avvera.

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Nel volume la sociologa tedesca prosegue nell’indagine fino a Locke mettendo il luce come anche il filosofo inglese si fosse fortemente avvicinato al concetto.

Ma queste osservazioni, con il fenomeno Grillo, in che relazione sono? E soprattutto, esiste una relazione tra la spirale del silenzio (il tentativo degli individui di sfuggire all’isolamento aderendo a quelle decisioni percepite come maggioritarie nella società) descritta in precedenza e la crescita nei sondaggi di Grillo?

Per essere sintetici possiamo dire che la percezione di Grillo nella spazio pubblico è senz’altro cambiata dopo le amministrative; gli elettori, le elites e i giornali hanno dovuto dare spazio ad fenomeno tra i più rilevanti in Europa e l’idea di votare un comico è apparsa via via meno folle a molti elettori delusi.

I sondaggi (che fino alle amministrative del 2012 davano grillo non oltre l’8%) hanno inoltre svolto una funzione di traino nella costruzione del consenso, visto che ad ogni punto percentuale registrato in un sondaggio Grillo guadagnava altri due punti in quello successivo, in una spirale senza fine dove i termometri del consenso (i sondaggi) sono diventati parte del gioco nello spazio pubblico.

In tale contesto la paura dell’isolamento viene meno e molti cittadini-elettori, sentendosi parte di una collettività, temono meno di esprimersi a favore di Grillo e di dire apertamente che, pur consapevoli dell’inconsistenza della proposta politica di comico genovese, non può andar peggio di così.

Possiamo quindi dire che il il 20 % di consensi da virtuale diverrà reale tra un anno? Certamente no per due buone ragioni:

-I partiti e le formazioni storiche attiveranno le loro macchine elettorali e Grillo non giocherà più da solo ma sarà costretto, sul territorio, a competere con persone molto preparate ad affrontare una competizione elettorale

-Inoltre la Noelle-Neumann studiava il fenomeno della spirale in un contesto molto distante nel tempo, dove i costi informativi degli elettori risultavano sostenibili. La realtà politica odierna è invece molto complessa; i sondaggi hanno cadenza pressoché giornaliera e le informazioni viaggiano a grande velocità e su tantissimi canali. In questa situazione i costi informativi aumentano a dismisura e percepire l’esito della competizione è sostanzialmente impossibile.

Tuttavia la capacità di polarizzare il conflitto, i contenuti radicali e una buona presenza scenica danno oggi al MS5 il primato sul palco chiamato spazio pubblico e i sondaggi sono degli ottimi alleati perché danno la percezione di una vittoria possibile: in definitiva la spirale del silenzio sembra non colpire gli elettori grillini e il rischio semmai è che siano gli elettori dei partiti tradizionali a subire il rischio isolamento. In fondo oggi affermare di essere elettori del Pd, del Pdl o dell’Udc vuol dire sentirsi elettori della casta e quindi isolati rispetto ad un periodo storico che vede nelle elites poltico-elettorali il cancro di questo Paese.