La Sicilia in bilico tra bancarotta e speranza. Chi la governerà?

Ormai siamo agli sgoccioli per le elezioni siciliane. Il 28 Ottobre, unico giorno di votazione, i siciliani dovranno decidere chi dovrà governarli per il prossimo quinquennio.

Dopo dieci anni, in cui il primo governatore è in carcere condannato per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreti d’ufficio, mentre il secondo è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, i partiti hanno puntato su figure diverse dalle solite.

Secondo gli ultimi sondaggi e sensazioni, la corsa sarà a 2: Nello Musumeci contro Rosario Crocetta.Il primo sostenuto da La Destra, PDL e PID, il secondo dal PD, UDC, API e  PSI, sono dati quasi alla pari: entrambi i candidati si aggirano tra il 30 e il 32% (secondo i sondaggi di Datamonitor.it) e cercheranno fino all’ultimo di accaparrarsi i voti di coloro che ancora appaiono indecisi.

E questa sarebbe la prima novità di questa fase della campagna elettorale, legata ad un’impennata della cifra dell’astensione potenziale.

La percentuale di questi cittadini è altissima: circa il 40% dei siciliani, ad oggi, non vuole recarsi a votare. In effetti è un atteggiamento che rispecchia tutti gli scandali a cui stiamo assistendo in questi giorni e di cui a soffrirne di più è il PDL. Il partito di Berlusconi è in continuo calo nei sondaggi e addirittura si pensa che il suo fondatore voglia metterlo da parte e creare un nuovo contenitore per i moderati.

Gli scandali,in effetti, pare abbiano avvantaggiato Crocetta: secondo il sondaggio di Datamonitor.it il candidato del centrosinistra ha rosicchiato quasi tutto il vantaggio che aveva su di lui Musumeci. Addirittura la sua lista civica, Crocetta Presidente,è data attualmente al 6 %; un fatto importante visto che nelle ultime tornate elettorali la lista del presidente non aveva mai superato la soglia di sbarramento del 5%. Stessa cosa per la “Lista Musumeci”, data al 6,2%.

Un caso a parte merita Fava. Il giornalista, sostenuto da SEL, IDV e FDS, è stato costretto a mettersi da parte a causa di un errore banale ma quantomai importante: doveva spostare la sua residenza in Sicilia entro il 13 Settembre, mentre il cambio è avvenuto solo il 18. Per questo motivo ha ceduto il  timone a Giovanna Marano, sindacalista della FIOM; cambio di timone che pare non sia stato gradito dall’elettorato di Fava visto che, sempre secondo Datamonitor, dopo il passaggio di testimone la coalizione che la sostiene sarebbe passata dal 11,5 al 7,5%.

Miccichè, candidato sostenuto da Grande Sud, FLI e Partito dei Siciliani (ex MPA) si conferma terzo in graduatoria in doppia cifra. Le stime dei sondaggi oscillano da un 15 a un 20%; un risultato importantissimo soprattutto dal punto di vista delle alleanze post 28 Ottobre. Chiunque vinca non può pensare di governare senza l’ex Sottosegretario, e questo, però potrebbe comportare, di converso, un’ulteriore mancanza  di governabilità.

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Ancora, Giancarlo Cancellieri, candidato alla Presidenza dal MoVimento 5 Stelle, pare non abbia problemi a superare la soglia del 5%. Gli analisti lo danno tra il 6 e l’8% e sarebbe un risultato storico per Grillo e Casaleggio, che vedrebbero il loro partito essere presente tra gli scranni della Regione Sicilia.

Cateno De Luca, leader di Rivoluzione Siciliana, pare abbia guadagnato qualcosa in queste settiamane ma si attesta sempre intorno al 2, 2,5% quindi lontano dalla possibilità di esser presente in consiglio regionale.

Infine il Movimento dei Forconi, che ha candidato il suo leader Mariano Ferro, si attesta intorno al 2%, ben lontano dalla soglia minima. Che le istanze del mondo agricolo e zootecnico siano destinate a restare inascoltate in Sicilia?

Su tutti,ribadiamo, resta altissimo il dato dell’astensione. Se quasi la metà dei siciliani non si recasse alle urne, per diventare Presidente della Regione basterebbe meno di 1 milione di voti. Ma anche un’astensione del 25, 30% sarebbe un segnale forte che gli isolani darebbero a tutta la politica nazionale.

Ancor più significativa è la forchetta di oscillazione dei vari sondaggi. Il rilevamento condotto da Termometro Politico attribuiva a Musumeci una supremazia nell’ordine 5-6 punti percentuali sul candidato del centrosinistra. Per capire se effettivamente – in quel laboratorio spesso spericolato e ancor più di frequente imprevedibile, che è la Sicilia – il recupero di Crocetta darà risultati omogenei bisognerà aspettare meno di 48 ore, quando l’esito del nuovo sondaggio del Termometro verrà divulgato.