Crocetta, habemus Giuntam

rosario crocetta

Lunedì avremo tutte le certezze, ma appare chiaro che ormai il nuovo Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ha terminato il lungo iter per la formazione della sua giunta.

Un percorso lungo e faticoso, dove il governatore ha dovuto a volte arretrare e altre invece ha avuto il nulla osta dai partiti.

All’inizio si parlava di una giunta “normale”: formata da uomini indicati dai partiti ma che avevano delle attitudini meno politiche e più da tecnici. Poi con il passare dei giorni, e delle settimane, si è invece delineata una giunta più tecnica che politica: i primi nomi che si sono fatti subito dopo le nomine subito dopo la vittoria alle regionali, sono stati quelli di Lucia Borsellino, medico e figlia di Paolo, alla Sanità e quello del cantautore catanese Franco Battiato al Turismo e allo Spettacolo.

 

 

Poi qui di seguito tutti i nomi dei neo assessori: Linda Vancheri, funzionaria di Confindustria alla quale è stato affidato un assessorato chiave per il periodo che stanno vivendo l’Italia e la Sicilia : quello alle Attività produttive; Nicolò Marino, magistrato della DDA di Caltanissetta, al quale è andato l’assessorato all’Energia; Mariella Lo Bello, agrigentina ed ex dirigente della CGIL della città dei templi, neo assessore al Territorio e all’Ambiente; Dario Cartabellotta, ex dirigente regionale,commissario unico dei consorzi di bonifica e direttore dell’istituto regionale della vite e del vino, nuovo assessore all’Agricoltura; Antonio Bartolotta, dipendente del Ministero dell’Interno al quale è andato l’assessorato alle Infrastrutture; Francesca Basilico D’Amelio, ex capo della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo economico, quando ministro allora era Pierluigi Bersani, e dal 2008 al 2011 ha ricoperto lo stesso ruolo alla Salute, con il governo di centro-destra. Una figura quindi di grande profilo alla quale è andato l’assessorato forse più importante, quello al Bilancio. Esterina Bonafede, Famiglia e Lavoro, sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Siciliana; Patrizia Valenti, dirigente area ricerca e sviluppo dell’Università di Palermo alla quale è stata data la delega alle Autonomie Locali e Funzione Pubblica; Antonino Zichichi, scienziato di fama mondiale, ai Beni Culturali e da ultima Nelli Scilabra, 29enne studentessa, eletta al senato accademico di Palermo come rappresentante degli studenti e membro della direzione regionale del PD, neo assessore alla Formazione.

Proprio gli ultimi due assessori hanno suscitato reazioni contrastanti: per Zichichi si è parlato di una vicinanza al centrodestra , mentre per la Scilabra si è parlato da una parte, di una nomina che porta l’universo dei giovani al centro della stanza dei bottoni della politica siciliana, dall’altra la “stranezza” di nominare una studentessa fuori corso come assessore alla Formazione.

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Questi i nomi dei 12 assessori, dove vi è una preponderanza di donne, come promesso da Crocetta di avere una “giunta rosa di alto profilo”.

Ma subito sono arrivate le prime critiche: Francesco Cascio eletto in quota PDL, ultimo Presidente del Consiglio Regionale e che, all’inizio, aveva avuto parole di apertura nei confronti del neo Presidente, lo attacca sulla famigerata “Tabella H”.

Si tratta dell’elenco dei finanziamenti che ogni anno viene stilato e che viene destinato a enti, associazioni, organizzazioni siciliane. Una tabella che Crocetta aveva detto di voler abolire. E proprio su questo Cascio si dice un po’ stranito visto che i nuovi assessori Zichichi e Bonafede sono a capo di Enti che ricevono finanziamenti con quella tabella.
Intanto, per gli addetti ai lavori, la nuova giunta Crocetta senza onorevoli ha il sapore della temporaneità: in molti pensano che di qui a qualche mese alcuni assessori verranno sostituiti da membri più politici forse facenti parte della stessa Ars.

A questo punto risulterà centrale il ruolo dell’Assemblea Regionale Siciliana: senza una maggioranza numerica che lo sostenga, Crocetta e i suoi dovranno lavorare e faticare parecchio per portare avanti il programma “rivoluzionario” del Presidente, stringendo accordi programmatici con le altre forze e cercando di trovare un’intesa sui punti centrali della Regione.