Moldova, la (triste) favola di un incontro di interessi

MOLDOVA -In una tarda mattinata novembrina un uomo elegante ed autorevole fa il suo ingresso in una sobria ed adornata buvette di Chişinău, capitale della Moldova. Controllando le emozioni, prova a celare la portata atipica del suo brunch odierno. Rigidamente si accomoda al posto indicatogli dall’inserviente e nervosamente attende il certo arrivo di una ospite. Inoltre, nel tentativo di ostentare sicurezza, l’uomo adagia volgarmente sull’antistante tavolino un portafoglio griffato audacemente esibente una ricca schiera di tagli da cinquecento euro. Dal momento in cui ha assunto un’importante carica è la prima volta che siede nella suddetta lussureggiante buvette.

Improvvisamente scorge aprirsi l’automatica porta a vetri sulla quale ben risalta il nome del locale, “National Palace Nicolae Sulac”. In una veste rattoppata emerge l’esile corpo di una navigata signora. Il fascino emanato dalle cicatrici che segnano il suo volto rapisce l’interesse dell’uomo. Indeciso sul da farsi, e visibilmente imbarazzato dalla straordinarietà della donna in un luogo così posato, ricorda il gesto, compiuto pochi attimi prima, al fine di rassicurare la propria persona. Capendo inoltre la totale antiteticità dei mondi di provenienza, e la conseguente assenza di un protocollo comunicativo condiviso, prova a manifestare la sua voglia di conoscenza iniziando a sbandierare le prime due banconote che gli capitano in mano. La debilitata signora, esausta delle sventure riservatele dalla vita, ed infreddolita dal tramonto di un autunno passato all’addiaccio, inizia così ad avvicinarsi all’entusiasta sventolatore, dimenticandosi della promessa di cautela scaturita dall’orgogliosa scelta con cui, un decennio prima, aveva abbandonato il proprio imposto matrimonio. Ricevuta inaspettata conferma del fatto che ci si stesse riferendo proprio a lei, giunge quindi al fianco del nobile uomo, sconsolatamente mormorando “al massimo ci guadagno una cioccolata calda”. Come vedremo, pensiero di cui a breve si sarebbe felicemente ricreduta.

L’iniziale marcata differenza socio-economico-geografica, creante una serie di imbarazzati silenzi, trova soluzione nel retorico prologo dell’uomo: “Your language is, for someone like me, also a Latin speaker, who is visiting Moldova for the first time, something that makes me feel at home. The second thing which made me feel at home was the very good dinner and wine that I tasted yesterday at the Cricova cellars!”. Confortata dalla rassicurante attestazione di stima, la compassata signora, si lascia così scappare un accenno di sorriso. La conversazione, beneficiata dalle compiaciute parole dell’uomo, conseguenzialmente assume un tono notevolmente rilassato.

L’uomo prende così coraggio. Dopo aver rimarcato la propria lodevole bontà, evidenziando la misura dell’aumento del suo recente impegno finanziariofrom € 25 million in 2006 to € 122 million in 2012”, egli comunica alla sorpresa signora la propria volontà di rilanciare la posta. Nonostante il crescere dell’imbarazzo mostrato dalla donna, l’elegante signore, prosegue oltre manifestando il suo desiderio “to allocate € 6 million for the modernization of Moldova’s healthcare system and € 5 million for financing education and vocational training programs”.  Incalza nuovamente, informandola del “launch of the second – and last – phase of the visa liberalisation action plan. This brings us one step closer to our shared goal of visa-free regime when the necessary conditions are in place. I am certain that this objective can be achieved in a not-too-distant future”.

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L’inebriata signora, stupita dalla redenzione di tutte le proprie sfortune in un unico giorno,  premurandosi indaga bramosa le condizioni alle quali l’inaspettato carico di fortune sarà erogato. In maniera risoluta, l’uomo sentenzia quindi i correlati obblighi rintracciandoli nell’abusata liturgia prevedente “the fight against corruption and the reform of the judiciary; the improvement of the respect of democratic standards and the creation of a functioning market economy”. Cinicamente la donna inizia così a crogiolarsi nel confortante ritornello udito in precedenti innumerevoli occasioni e altrettante volte evaso. Le è necessaria però un’ulteriore conferma prima di poter sfogare l’oramai intrattenibile gioia. Sfruttando le sin lì nascoste arti seduttive si avvicina quindi all’orecchio dell’uomo e investiga la data del loro prossimo incontro. Egli, pronunciati i soliti cerimoniali di congedo, sfuggentemente le contesta: “I am very glad to have had the opportunity to talk to you directly. It is always easy for leaders to agree on ambitious plans, but reforms and modernisation must be first and foremost understood and accepted by citizens, so that they can be successful. It is appropriate that we meet here in this concert hall to discuss a reform process which ultimately is not about politicians but about improving everyday lives of people”.

Dopodiché, saldando il conto e riordinando le sparute carte rimaste sul tavolo, rapidamente sparisce. La donna, soddisfatta dagli esiti dell’incontro, garantentile nuove disponibilità di denaro spendibili senza un diretto controllo degli erogatori, abbandonando la buvette, felicemente brinda alla possibilità di perpetrare furbescamente i propri affari e all’immunità di cui continuerà a godere grazie all’ennesima proroga paternale concessale. L’inserviente, infine, in una assordante solitudine, rassettando il tavolo e raccogliendo i vuoti calici, amaramente riflette sul suo misero reddito (232 € pro capite) e sul suo accentuantesi indebolimento fisico (alto calo demografico dovuto all’emigrazione), assicurantigli il ruolo di fanalino di coda europeo e precludentigli qualsiasi prospettiva futura.

 

I virgolettati sono tratti dal discorso tenuto Venerdì 30 Novembre al Palazzo Nazionale “Nicolae Sulac” di Chişinău dal Presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, durante la sua prima visita ufficiale in Moldova. I metaforici interpreti personificanti la narrazione prendono le seguenti sembianze: uomo elegante ed autorevole (Unione Europea), navigata signora (Classe politica moldava; estendibile alla totalità delle classi politiche est-europee), inserviente (Moldova), imposto matrimonio (Urss).