Cina ospite degli USA; vertice Obama-Xi a Palm Springs

Cina ospite degli USA: 7-8 giugno, vertice Obama-Xi a Palm Springs, California

“Gli Stati Uniti danno il benvenuto alla continua ascesa pacifica della Cina come potenza mondiale ed è nel loro interesse che essa prosegua sul sentiero del successo, perché crediamo che una Cina pacifica, stabile e prospera sia un bene non solo per i cinesi, ma anche per il mondo e gli Stati Uniti” (Barack Obama)

Barack Obama, presidente degli Stati Uniti d’America, e Xi Jinping (习近平), presidente della Repubblica Popolare Cinese, si sono incontrati a Palm Springs, per la prima volta, per discutere “importanti questioni strategiche d’interesse comune”, come anticipato dal presidente dell’RPC, o il “quadro generale” delle relazioni tra i due Paesi, come lo chiama Douglas Paal, vicepresidente del centro-studi della Fondazione Carnegie per la Pace Internazionale. Il contesto informale costituito da quella che era la casa privata di una coppia di miliardari, i coniugi Walter e Leonore Annenberg, serve a facilitare, secondo Jin Canrong, professore all’Università del Popolo, la concentrazione sui problemi da risolvere. Una tesi sostenuta anche da Tao Wenzhao, membro dell’Accademia Cinese di Scienze Sociali, che ribadisce come sia negli incontri più modesti che hanno origine le discussioni più approfondite. Un’iniziativa “di cui c’era bisogno” la definisce Zbigniew Brzezinski, ex-consigliere per la Sicurezza Nazionale statunitense. L’evento assume maggiore importanza essendo il primo meeting tra il rieletto Obama e il neoeletto Xi, come puntualizza Stapleton Roy, ex-ambasciatore statunitense in Cina. La priorità, Paal spiega, è quella di “evitare che in àmbito strategico la competizione superi la cooperazione”. I due leader sono “consapevoli”, Roy evidenzia, “dei rischi connessi ad un’escalation della rivalità strategica”, il che, l’ex-ambasciatore avverte, non si tradurrà in modo automatico in risultati significativi. A questo proposito Tao prevede l’improbabilità che le due parti si accordino su questioni specifiche, quali situazione coreana o problemi informatici, pronosticando che le discussioni s’incentrino su tematiche più generali e a lungo termine. Anche Cui Tiankai (崔天凯), ambasciatore cinese negli USA, ritiene che “lungi dal fornire risultati immediati, l’incontro servirà a porre le basi per il futuro”. Alla Cina, dice Hong Lei (洪磊), portavoce del ministero degli Esteri, oltre che rinsaldare la comunicazione strategica, la fiducia reciproca e la cooperazione bilaterale, preme cooperare con gli USA per risolvere la crisi economica globale. Difficile ipotizzare che le recenti polemiche sullo spionaggio telematico attuato dall’agenzia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti (NSA) non facilitino un avvicinamento, seppur implicito, tra i due capi di Stato, visto che uno dei cavalli di battaglia della critica operata dai mezzi d’informazione occidentali alla Cina è imperniato sulla censura del Web. Sul tema affine della cibersicurezza Obama, riferisce il responsabile dell’NSA Tom Donilon, a breve sostituito dall’attuale ambasciatrice ONU Susan Rice, intima ai cinesi di cessare gli attacchi informatici.

Contravvenendo alla prassi di alternare le visite fra i capi di Stato, per la quale questa sarebbe stata la volta del presidente statunitense di recarsi nella capitale della Repubblica Popolare Cinese, Xi arriva all’aeroporto internazionale Ontario, in California, giovedì 6 giugno. Viene accolto dalle autorità locali e dall’entusiasmo della popolazione, che vede la visita ufficiale come un’ottima occasione di valorizzazione del territorio, utile per attirare l’attenzione del mondo su Palm Springs e dintorni. Il giorno seguente incontra la controparte statunitense a Rancho Mirage, dove spiega che scòpo della visita è “tracciare uno schema dello sviluppo delle relazioni sinostatunitensi e condurre la cooperazione attraverso l’Oceano Pacifico”. Più di 40 anni fa, spiega, i capi dei due Paesi aprirono le porte alle interazioni sinostatunitensi con coraggio e saggezza politici, “stringendosi la mano attraverso l’Oceano Pacifico”. Da allora, il presidente cinese dice, le relazioni sinostatunitensi, fra alti e bassi, hanno fatto storici progressi portando enormi benefici ai due popoli. Notando come tali relazioni siano ora a un nuovo inizio, Xi aggiunge che i due Paesi condividono importanti interessi convergenti, che includono la promozione dello sviluppo economico reciproco, la stabilizzazione economica globale e la trattazione di temi caldi internazionali e locali, nonché delle sfide mondiali. Ciò richiede, osserva, un rafforzamento della cooperazione bilaterale. Gli Stati Uniti d’America e la Repubblica Popolare Cinese, afferma, in nuove circostanze devono rivedere in profondità i loro legami. “Che tipo di relazione – chiede – ci serve? Che tipo di cooperazione è utile a raggiungere risultati benèfici per entrambi? Come possiamo lavorare insieme per promuovere la pace e lo sviluppo nel mondo? Queste domande sono fonte della massima preoccupazione non solo per i due Paesi e i due popoli, ma anche per l’intera comunità internazionale”. Il presidente cinese invita le due parti a collaborare per costruire un nuovo tipo di relazione tra grandi potenze al fine di servire in modo innovativo e attivo gli interessi fondamentali dei due popoli promuovendo lo sviluppo e il progresso della società umana. Xi dice che non vedeva l’ora di intraprendere intensi e profondi scambi con Obama sui maggiori problemi strategici comuni, in maniera tale da rafforzare la comprensione reciproca e promuovere la cooperazione complessiva fra i due Paesi. “Credo – spiega – che attraverso gli sforzi congiunti delle due parti il vertice raggiungerà risultati importanti e positivi, iniettando nuovo vigore nel futuro sviluppo dei rapporti sinostatunitensi”.

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Obama, dando il benvenuto a Xi, dice che il rapporto sinostatunitense è importante non solo per la prosperità e la sicurezza dei due Paesi, ma anche per la regione asiatica del Pacifico e per il mondo intero. “La decisione – spiega – d’incontrarci così presto rappresenta l’importanza della relazione sinostatunitense”. Il presidente degli USA aggiunge che il contesto inusuale in cui Xi è ospitato riflette tale importanza. Il vertice, Obama prosegue, offre un’opportunità ad ambo le parti per ampliare la conversazione, condividere le rispettive visioni e discutere la costruzione di un nuovo modello di cooperazione fra Stati basato sull’interesse e il rispetto reciproci. Gli Stati Uniti, continua, danno il benvenuto alla pacifica ascesa della Cina come potenza mondiale e hanno interesse affinché la Repubblica Popolare vada avanti sul sentiero del successo. “Crediamo – spiega – che una Cina pacifica, stabile e prospera sia un bene non solo per i cinesi, ma anche per il mondo e gli Stati Uniti”. Sottolineando come sia i cinesi sia gli statunitensi vogliano un rapporto intenso e cooperativo, Obama soggiunge che è sua volontà collaborare con Xi nell’affrontare le sfide globali. “Attendo con impazienza – afferma – il momento in cui questa visita getterà solide basi per quel nuovo tipo di cooperazione che potremo consolidare negli anni a venire”.

 

Nella conferenza stampa serale, successiva all’incontro, Xi dice che entrambe le parti hanno convenuto sull’opportunità di espandere dialogo e comunicazione a tutti i livelli al fine di rafforzare la comprensione e la fiducia reciproche. I due Stati, spiega, concordano sulla necessità di promuovere la cooperazione in vari àmbiti, quali economia e commercio, energia, ambiente, scambi tra le due popolazioni, scambi culturali e scambi a livello locale, con l’obiettivo finale di approfondire gli interessi comuni alle due nazioni ed estenderli a ogni area. “Dobbiamo – aggiunge – migliorare e rinforzare i rapporti militari fra le due parti e promuovere la costruzione di un nuovo modello di rapporto militare fra i due Stati. Dobbiamo anche potenziare la coordinazione sulle politiche macroeconomiche, rinsaldare quella cooperazione che può contribuire allo sviluppo reciproco e far progredire una crescita economica forte, sostenibile ed equilibrata nell’area asiatica del Pacifico e in tutto il mondo”. Obama afferma che sia Xi che lui stesso si rendono conto dell’opportunità unica di portare le relazioni sinostatunitensi a un nuovo livello e aggiunge che il suo è un impegno assoluto per non perdere tale occasione.

 

Sabato 8 giugno il secondo incontro, focalizzato sull’economia e preceduto da una passeggiata di Obama e Xi per gli 0,81 km2 della tenuta di Sunnylands. Yang Jiechi (杨洁篪), consigliere di Stato ed ex-ministro degli esteri dell’RPC, riporta che Obama e Xi si sono accordati per collaborare nella risoluzione dei problemi regionali più urgenti. Parlando con Obama, Xi ribadisce la determinazione cinese nel mantenimento della pace e nella denuclearizzazione nella penisola coreana. La Cina, Xi spiega, aderisce al principio che i problemi vadano risolti tramite il dialogo e la consultazione, pertanto continuerà a compiere sforzi incessanti verso una soluzione. La posizione e l’obiettivo generale di Cina e Stati Uniti sull’argomento, soggiunge, sono concordi e la Cina vuole mantenere strette comunicazione e cooperazione con gli USA su questo tema. Xi commenta poi la posizione cinese sulle isole Pescatrici (cfr. http://www.termometropolitico.it/48275_diaoyu-o-senkaku-le-isole-della-discordi.html) asserendo che la Cina è determinata a salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale. Chiede alle parti in causa di assumere un atteggiamento responsabile, cessare le provocazioni e riprendere le trattative il prima possibile per risolvere il problema in maniera adeguata. Xi riafferma la posizione della Repubblica Popolare Cinese nei confronti della Repubblica Cinese di Taiwan, sottolineando come tale problema coinvolga gli interessi fondamentali dell’RPC e il sentimento di 1,3 miliardi di cinesi. Xi spera che gli USA rispettino gli impegni sottoscritti nei Tre Comunicati (中美三个联合公报), smettendo di fornire armi all’ROC e supportando con azioni concrete lo sviluppo pacifico delle relazioni interstrettuali.

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I due leader, Yang riporta, concordano sull’opzione di supportare l’integrazione economica regionale nella zona asiatica del Pacifico, promuovendo la connettività regionale e aumentando la cooperazione nei contesti locali multilaterali. Il vertice, il consigliere aggiunge, e il precedente viaggio in America Latina hanno mostrato che la Cina è impegnata nella promozione della collaborazione trans-pacifica. “Il summit e le visite – Yang commenta – dimostrano anche la volontà cinese di lavorare in unione con i Paesi interni ed esterni alla regione asiatica del Pacifico per mantenere la pace e promuovere lo sviluppo comune nell’area”. Xi e Obama, continua, hanno riaffermato il proprio impegno nella liberalizzazione del commercio e degli investimenti e la propria opposizione al protezionismo. I due capi di Stato, Yang spiega, concordano nel ritenere che i legami economici tra Cina e USA abbiano vasto spazio ed enorme potenziale di crescita. Le due parti sono dello stesso avviso anche per quanto concerne il mantenimento della cooperazione all’interno del G20 e del Forum di Cooperazione Economica per l’Asia-Pacifico (APEC), il miglioramento della gestione governativa economica globale e la promozione unita di un’economia globale forte, sostenibile ed equilibrata. Entrambi gli Stati vogliono utilizzare strumenti quali il Dialogo Strategico ed Economico Sinostatunitense, la Commissione Congiunta per gli Scambi Commerciali Sinostatunitense e il Forum dei Governatori Sinostatunitense per potenziare la coordinazione politica e la cooperazione pratica. Xi e Obama hanno rievocato la nona sessione negoziale, tenuta di recente, su un accordo d’investimenti bilaterali, da svilupparsi in un contesto di politiche giuste, trasparenti e stabili. La Cina spera che gli USA forniscano un ambiente adeguato per le imprese cinesi volenti investire. Xi chiede a Obama di aprire orizzonti di cooperazione pratica allentando le restrizioni sulle esportazioni di prodotti ad alta tecnologia verso la Cina, promuovendo il commercio bilaterale e le strutture d’investimento con l’obiettivo di un maggiore equilibrio. I presidenti esprimono poi la propria intesa sull’opportunità di espandere i legami economico-commerciali anche a livello locale. Per quanto attiene alle frizioni commerciali, sia l’uno sia l’altro capo di Stato concordano sull’opinione che dialogo e cooperazione siano il modo appropriato per gestirle. I cinesi dicono che il tasso di cambio del renminbi si sta avvicinando al segmento di equilibrio e che Pechino continuerà a perseguire le riforme del sistema di formazione dello stesso. Non è quest’ultimo, Xi sottolinea, la causa dello squilibrio commerciale sinostatunitense.

Altra tematica importante di cui i due presidenti hanno discusso, Yang riferisce, è quella ecologica: Obama e Xi intendono collaborare implementando gruppi di lavoro congiunti per affrontare il cambiamento climatico e ridurre la produzione e il consumo di idrofluorocarburi (HFC). Obiettivo per raggiungere il quale intendono anche collaborare con altre nazioni attraverso meccanismi multilaterali, tra cui l’utilizzo di competenze e istituzioni del Protocollo di Montreal. Gli HFC continueranno a essere inclusi nei limiti dei relativi rapporti di emissione e clausole di calcolo del Protocollo di Kyoto e della Convenzione Strutturale delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico.

“Nel complesso – Yang conclude – il vertice tra Xi e Obama ha un’importanza strategica, costruttiva e storica e si ripercuoterà in modo positivo sugli sviluppi futuri dei rapporti sinostatunitensi, nonché sulla pace, sulla stabilità e sulla prosperità di quell’area e del mondo”.

Sempre l’8 giugno, Xi incontra Edmund Brown, governatore della California e lo ringrazia per l’ospitalità. Il presidente cinese coglie l’occasione per fare il punto sullo stato degli scambi commerciali tra Cina e California, dei quali parla con soddisfazione elogiando gli sforzi compiuti dagli statunitensi per promuoverli. La collaborazione regionale, Xi commenta, può fungere da base per quella nazionale. Sia la Cina sia gli Stati Uniti d’America, osserva, hanno compiuto modifiche strutturali, mantenendo la crescita economica e aumentando l’occupazione, il che fornisce molte opportunità cooperative. Per quanto riguarda la California, la Cina vuole espandere la cooperazione economica e gli scambi d’investimenti, rafforzando al contempo la cooperazione con lo Stato in settori quali l’energia pulita, le tecnologie informative, le infrastrutture e l’industria culturale. Brown replica dicendo che è un onore per la California ospitare l’incontro tra i presidenti cinese e statunitense. Il mondo, afferma, necessita della costruzione di un nuovo tipo di rapporto tra grandi potenze da parte di Cina e Stati Uniti, cosa che è interesse fondamentale dei due Paesi e dei loro popoli. La California, prosegue, vuole rafforzare la cooperazione e gli scambi con la Cina per dare un maggiore contributo allo sviluppo delle relazioni sinostatunitensi.