I viaggi diplomatici di Xi Jinping (习近平) – Seconda tappa: Tanzania e Sud Africa

I viaggi diplomatici di Xi Jinping (习近平) – Seconda tappa: Tanzania e Sud Africa

Una panoramica cronologica in più puntate delle visite ufficiali all’estero compiute dal presidente dal 14 marzo scorso, data della sua entrata in carica

Dopo una settimana di congratulazioni da parte dei leader mondiali per la sua nomina presidenziale (vedi infra, appendice 1), Xi Jinping (习近平), presidente della Repubblica Popolare Cinese, il 22 marzo scorso inizia le visite diplomatiche ufficiali negli altri Stati. Nei suoi spostamenti è accompagnato, fra gli altri, da Peng Liyuan (彭丽媛), la moglie, Wang Huning (王沪宁), membro dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e direttore dell’Ufficio di Ricerca Politica del CCPCC, Li Zhanshu (栗战书), membro dell’Ufficio Politico e del Segretariato del CCPCC e direttore dell’Ufficio Generale del CCPCC e Yang Jiechi (杨洁篪), consigliere di Stato e ministro degli Esteri.

In alcuni numeri della rubrica esaminiamo in ordine di tempo la cronaca e le analisi degli esperti riguardo alle visite estere ufficiali di Xi Jinping.

Breve contestualizzazione: Cina e Africa

“Non importa come cambierà lo scenario internazionale, la Cina continuerà a sostenere e promuovere gli sforzi dell’Africa per ottenere pace, stabilità, prosperità e sviluppo, cercando la forza nell’unione e partecipando agli affari internazionali su basi egualitarie” (Xi Jinping).

I rapporti sinoafricani sono cresciuti con maggior vigore a partire dal 2000, anno di fondazione del Forum per la Cooperazione Sinoafricana (FOCAC). Al vertice FOCAC di Pechino 2006 le due parti hanno deciso di costruire un nuovo tipo di alleanza strategica, la quale in anni recenti ha approfondito la cooperazione bilaterale in ogni àmbito. Yang Jiechi (杨洁篪), ministro degli Esteri dell’RPC, nel corso dello scorso marzo aveva detto in conferenza stampa che Cina e Africa stanno realizzando le azioni supplementari alla quinta Conferenza Ministeriale del FOCAC. I due Paesi, aveva sostenuto, si focalizzeranno “sulla promozione della cooperazione nei settori degli investimenti e della finanza, dell’assistenza, dell’integrazione africana, degli scambi tra civili, della pace e della sicurezza in Africa”.

Nel 2009 la Cina diviene il maggior partner commerciale dell’Africa. Nel 2012 il commercio bilaterale raggiunge i 198,4 miliardi di dollari. Fino a giugno dell’anno scorso, la Cina ha investito in Africa 45 miliardi di dollari, di cui 15 miliardi come investimento diretto. In Africa operano più di 2mila aziende cinesi, sparse in 50 Stati. Più dell’85% del personale di queste compagnie è africano. Aiuti all’Africa da parte della Cina sono elargiti in diversi settori, quali il miglioramento della qualità della vita degli indigeni, la riduzione della povertà, la prevenzione delle calamità naturali e la costruzione di residenze.

Focus: Tanzania

I primi contatti diplomatici tra Cina e Tanzania risalgono al 1964 (sono in programma celebrazioni ufficiali per il cinquantenario, che cade l’anno prossimo), quando i due Stati intessono i primi rapporti di alto livello, incoraggiando la fiducia reciproca sul piano politico ed espandendo la cooperazione in molti settori a livello pratico. La Cina è il maggior partner commerciale della Tanzania e la seconda più ampia fonte d’investimenti. Gli scambi bilaterali raggiungono i 2,47 miliardi di dollari l’anno scorso, con un aumento del 15,2% rispetto all’anno precedente.

Xi in Tanzania

Il 24 marzo scorso Xi arriva a Dar Es Salaam, città costiera da 4 milioni di abitanti, al cui aeroporto viene accolto da Jakaya Mrisho Kikwete, presidente della Repubblica Unita di Tanzania, la cui capitale è Dodoma, città dell’entroterra da 2 milioni di abitanti. In coincidenza con l’arrivo di Xi, la Repubblica Popolare Cinese emette un comunicato in cui il presidente afferma che Cina e Tanzania hanno una tradizione di amicizia fraterna, radicata nel profondo nei cuori delle popolazioni. Nel documento Xi dichiara che lo scopo della propria visita è quello di consolidare tale amicizia, tracciando la rotta della futura cooperazione e promuovendo lo sviluppo reciproco. Il presidente esprime anche la propria convinzione che il viaggio darà impulso allo sviluppo delle relazioni amichevoli e cooperative tra i due Paesi.

La cooperazione strategica complessiva sinotanzaniana è il primo punto all’ordine del giorno dell’incontro tra Xi e Kikwete, qualche ora dopo l’arrivo, i quali si accordano per implementarla al fine di raggiungere benefici reciproci. La Cina, dice Xi, è pronta a lavorare con la Tanzania per promuovere una cooperazione strategica complessiva caratterizzata da mutui vantaggi e portare i rapporti bilaterali a un livello più alto. Notando come entrambe le parti siano impegnate nello sviluppo nazionale, Xi afferma che Cina e Tanzania devono fidarsi, supportarsi e aiutarsi a vicenda nella ricerca dello sviluppo comune. Occorre, sottolinea, che mantengano contatti e scambi, proseguendo nel supporto reciproco per quanto concerne gli interessi centrali e le più importanti preoccupazioni, rafforzando la coordinazione e la collaborazione sui problemi locali e mondiali. La Cina, aggiunge, intende continuare a sostenere lo sviluppo socioeconomico tanzaniano e incoraggiare le imprese cinesi a investire in Tanzania. Il presidente cinese evidenzia come i due Stati necessitino di incrementare gli scambi tra le due popolazioni e portare avanti la tradizionale amicizia, ottica nella quale l’RPC vuole istituire un centro culturale in Tanzania. Con riferimento alla situazione generale dell’Africa, Xi osserva che si tratta di un continente pieno di speranza, con un luminoso futuro a dispetto delle numerose difficoltà e sfide che gli si presentano adesso.

Da parte sua, Kikwete ringrazia la Cina per il sostegno di lungo periodo e l’assistenza, impegnandosi a proseguire con fermezza ad appoggiare la Cina nelle grandi questioni relative alla sovranità nazionale e all’integrità territoriale. La Tanzania, dice, s’impegna nello sviluppo economico e spera di rafforzare la cooperazione con la Cina sia a livello bilaterale sia nel contesto del FOCAC nei settori agricolo, energetico, infrastrutturale, lenitivo della povertà e risorsistico umano. Al termine della conversazione, i due leader testimoniano la firma di alcuni accordi cooperativi.

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Il giorno seguente viene rilasciato un comunicato riassuntivo dell’incontro. Nel testo si dice che

i due Paesi hanno convenuto sull’opportunità di sviluppare un’alleanza complessiva volta al mutuo beneficio e alla cooperazione con reciproco vantaggio. Viene anche riportato l’impegno dei due Stati a rafforzare la fiducia politica reciproca, enfatizzando la cooperazione pratica, promuovendo l’amicizia tra i popoli e perseguendo lo sviluppo comune. Cina e Tanzania s’impegnano ad aiutarsi l’un l’altra su problemi tra cui sovranità nazionale, integrità territoriale, stabilità e sviluppo. La Tanzania conferma il proprio impegno riguardo alla politica della cosiddetta “unica Cina” e a supporto degli sforzi di Pechino per la riunificazione nazionale.

Dal punto di vista economico-commerciale, le due nazioni hanno convenuto sulla necessità di far progredire la collaborazione in vari settori, tra cui il commerciale, l’investimentario, l’infrastrutturale, l’agricolo e il telecomunicativo. Il governo cinese continuerà a fornire assistenza alla Tanzania nell’àmbito delle sue capacità, facilitando gli investimenti delle imprese competitive cinesi in Tanzania e incoraggiando le istituzioni finanziarie cinesi a esplorare le possibilità di fornitura di supporto finanziario per la costruzione d’infrastrutture in Tanzania. Le due parti, continua il comunicato, hanno espresso prontezza a espandere gli scambi tra i due popoli, incoraggiando soprattutto quelli educativi, culturali, scientifico-tecnologici, sanitari, turistici e giornalistici, e a promuovere stringimenti di contatti tra giovani, donne, organizzazioni umanitarie e istituti accademici. Pertanto sarà, a esempio, istituito un Centro Culturale Cinese in Tanzania. Nel testo si legge anche che i due Stati sono d’accordo sulla promozione cooperativa negli affari internazionali e nel rafforzamento di coordinazione e collaborazione nelle Nazioni Unite e in altri forum multilaterali per difendere di comune accordo i diritti e gli interessi dei Paesi in via di sviluppo. Cina e Tanzania, prosegue il documento, sono concordi nel ritenere l’Africa un continente dal futuro promettente e dalla forza considerevole per quanto riguarda il contributo alla pace e alla stabilità mondiali. La Cina ha espresso la propria prontezza a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere la pace e lo sviluppo in Africa. I due Paesi hanno convenuto sull’opzione cooperare in modo più stretto al fine di implementare in maniera completa gli esiti della Quinta Conferenza Ministeriale del FOCAC e promuovere un ulteriore sviluppo del nuovo tipo di cooperazione strategica sinoafricana.

Il 25 marzo a Dar Es Salaam è il giorno della visita al cimitero dei cinesi che più di 40 anni fa persero la vita nella costruzione della ferrovia TAZARA (TAnzania-ZAmbia RAilway). Kikwete accompagna Xi e i due si fermano di fronte al memoriale che commemora le 69 vittime per offrire loro un tributo silente. Erano arrivati in 50mila fra esperti, tecnici e manovali. Xi dice che interpretarono con le loro vite il grande spirito dell’internazionalismo e che, così come la ferrovia, saranno ricordati sia dai cinesi sia dai tanzaniani. Oggi, aggiunge, Cina e Tanzania stanno lavorando insieme per aprire un futuro radioso alla loro cooperazione strategica complessiva ed è opportuno valorizzare la preziosa amicizia tradizionale che lega i due Paesi. Coglie anche l’occasione per dire che le due parti devono lavorare per rendere ancor più fruttifera la loro cooperazione. Kikwete afferma che gli esperti cinesi sepolti nel cimitero sono considerati eroi dai popoli tanzaniano e zambiano e che il loro spirito incoraggerà le due genti a proseguire l’amichevole cooperazione sinoafricana.

Sempre il 25 marzo, al Centro Congressi Internazionale Julius Nyerere di Dar Es Salaam il presidente della Repubblica Popolare Cinese, accompagnato da Kikwete in un auditorio gremito, tiene un discorso sui rapporti sinoafricani, nel corso del quale chiedendo sforzi congiunti per assicurare la pace e promuovere lo sviluppo. Cina e Tanzania, Xi dice, saranno sempre amici fedeli e compagni sinceri. Il popolo cinese, spiega, sta lavorando sodo per realizzare il sogno cinese di grande rinnovamento nazionale, mentre gli africani sono impegnati nel sogno africano di guadagnare forza dall’unione e raggiungere gli obiettivi di sviluppo e ringiovanimento. “I popoli – Xi afferma – cinese e africano devono rafforzare l’unione, la cooperazione, il supporto e l’assistenza reciproci al fine di realizzare i nostri sogni. Dobbiamo anche lavorare col resto del mondo per realizzare il sogno mondiale di una pace durevole e di una comune prosperità, nonché dare nuovi e maggiori contributi alla nobile causa della pace e dello sviluppo del genere umano”. Riferendosi al passato storico dei due Paesi, Xi ricorda come entrambi abbiano puntato sulla reciproca collaborazione allorché si trattò di combattere colonialismo e imperialismo, raggiungendo indipendenza e liberazione, rincorrendo lo sviluppo e la rinascita nazionale. “Un legame fraterno – Xi commenta – si è formato nel corso di quel processo, caratterizzato per noi da alti e bassi”. Le relazioni sinoafricane, continua, sono ora entrate in una corsia preferenziale di sviluppo a tutto tondo, grazie anche al FOCAC e al nuovo tipo di alleanza strategica.

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“L’amicizia e la cooperazione – il presidente dice – tra i due popoli sono diventate il simbolo dei rapporti sinoafricani e sono ben-recepite dalla comunità internazionale”. Uno sguardo alla storia, commenta, permette di capire come le relazioni sinoafricane siano state nutrite e costruite passo a passo dalle due parti. “Questi – Xi aggiunge – sono tutti dei solidi passi e noi abbiamo sempre lavorato con un sol cuore ed una sola mente, condividendo successi e insuccessi in questo processo”. Dalle similari esperienze storiche, prosegue, nonché dai comuni obiettivi di sviluppo e dalla condivisione degli interessi strategici è evidente che Cina e Africa sono sempre state una comunità dal destino comune. Emerge inoltre, dice ancora, che la caratteristica distintiva delle relazioni sinoafricane sia riassunta nei concetti di sincerità, amicizia, rispetto reciproco, uguaglianza, mutualità dei benefici e comunanza dello sviluppo.

“La Cina – Xi continua – ha fatto del suo meglio per aiutare l’Africa a svilupparsi. Da parte sua, cosa di cui la Cina le è grata, l’Africa l’ha supportata con fermezza e altruismo nel corso degli anni”. Dalla storia si evince, sostiene, che per sviluppare il legame le due parti devono mantenersi al passo coi tempi e proseguire con spirito pionieristico e innovativo. Il capo dello Stato cinese pone l’accento sul fatto che le relazioni sinoafricane hanno raggiunto un nuovo punto di partenza storico, con l’Africa che sta diventando una delle regioni mondiali a più rapida crescita e sta correndo come “un leone galoppante”, mentre la Cina sta continuando a godere l’impulso dello sviluppo. “Una più intensa cooperazione sino africana – aggiunge – rappresenta la tendenza del tempo e la volontà dei popoli”. Nel nuovo contesto, puntualizza, i rapporti sinoafricani sono diventati più importanti, con maggiori interessi condivisi, invece che meno importanti, con minori interessi condivisi. “Lasciate – conclude – che vi assicuri che la Cina intensificherà, non diminuirà, i propri sforzi per espandere le relazioni con l’Africa”.

Lo stesso giorno Xi incontra, a parte, Ali Mohamed Shein, presidente del semistato di Zanzibar. Nell’occasione il capo dell’RPC ricorda come il 2014 non sarà soltanto il cinquantenario dello stabilimento dei contatti diplomatici di alto livello tra Cina e Tanzania, ma anche quello dell’unificazione di Zanzibar con il Tanganica da cui è scaturita l’attuale Repubblica Unita di Tanzania. Nel tempo, dice, l’amichevole cooperazione tra Cina e Zanzibar è stata una parte importante della relazione tra la prima e la Tanzania. Xi afferma che la Cina è contenta di vedere i risultati raggiunti da Zanzibar nella promozione del proprio sviluppo e che continuerà a supportarne il progresso socioeconomico fornendo assistenza nei limiti delle sue capacità. Aggiunge che la Cina propellerà la cooperazione bilaterale nei settori culturale, educativo, sanitario, infrastrutturale, marittimo, ittico eccetera. Shein replica che quella tra Zanzibar e la Cina è un’amicizia fraterna e che il popolo zanzibarino è sempre stato grato alla Cina per la sua preziosa assistenza. Insieme al governo tanzaniano, dice, anche quello zanzibarino s’impegna per rafforzare l’amichevole cooperazione con la Cina. Shein crede che con l’aiuto degli amici cinesi Zanzibar farà di certo maggiori progressi.

Focus: Repubblica Sudafricana

La Repubblica Sudafricana (o “Sud Africa”) è la maggiore economia del Continente Nero,  dotata di abbondanti risorse naturali, fra le quali oro, cromo, antimonio, carbone, minerali ferrosi, manganese, nickel, fosfati, stagno, uranio, diamanti, platino, rame, vanadio, sale e gas naturale.  Da quando Cina e Sud Africa stabilirono legami diplomatici il primo gennaio 1998, le loro relazioni bilaterali hanno testimoniato un rapido sviluppo a tutto tondo. Nell’agosto del 2010 i presidenti dei due Paesi hanno stretto un accordo per migliorare i rapporti reciproci, portandoli al livello di “cooperazione strategica complessiva”. Il Sud Africa è il maggior partner commerciale cinese in Africa, mentre la Cina è il maggior partner commerciale africano in assoluto. Nel 2010 il volume degli scambi è valso 25,65 miliardi di dollari USA, con un incremento del 59,5% rispetto al 2009.

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Xi in Sud Africa

Xi arriva all’aeroporto internazionale Tambo di Johannesburg il 25 marzo. Lui e la moglie sono accolti da Maite Nkoana-Mashabane (f.), ministro sudafricano per le Relazioni internazionali e la Cooperazione, e Malusi Gigaba, ministro sudafricano per le Imprese pubbliche. Scòpo della visita di Xi nella Repubblica Sudafricana non è solo quello di promuovere i legami con questo Paese, ma anche quello di partecipare al forum degli Stati cosiddetti “BRICS” (acronimo di “Brazil, Russia, India, China and South Africa”, cioè “Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa”), ossia i principali mercati emergenti del mondo. Tratteremo del summit dei BRICS nella prossima edizione della rubrica; qui esaminiamo invece soltanto la parte relativa ai rapporti sinosudafricani.

L’incontro tra Xi e la sua controparte sudafricana, Jacob Zuma, avviene il 26 marzo a Pretoria, capitale dello Stato. Notando come Cina e Sud Africa siano importanti Paesi in via di sviluppo, Xi dice che i rapporti tra i due Paesi stanno crescendo d’importanza a livello globale, in termini di significato strategico e peso politico. La Cina, aggiunge, è pronta a collaborare con il Sud Africa per costruire dei rapporti che fungano da modello per un nuovo tipo di alleanza strategica sinoafricana e per la solidarietà e la cooperazione tra i grandi Paesi in via di sviluppo. La Cina, spiega, considera la propria relazione con la Repubblica Sudafricana quale una priorità in politica estera e ritiene che le due parti debbano incrementare la fiducia reciproca, espandere gli scambi e preservare i reciproci comprensione e supporto sui principali problemi comuni. I due Stati, continua, devono anche rafforzare la cooperazione strategica sulle questioni locali e globali al fine di salvaguardare gli interessi comuni non solo a loro stessi ma all’intero mondo in via di sviluppo. La Cina, afferma, vuole promuovere la collaborazione con il Sud Africa sulla base di una logica di mutuo beneficio e risultati positivi per ambo le parti e incoraggia le proprie imprese e istituzioni finanziarie a investire nei settori prioritari in Sud Africa, quali le infrastrutture, le miniere, l’energia e l’automobilismo. Allo stesso tempo, Xi prosegue, le due parti devono avere un atteggiamento lungimirante e ampliare gli scambi tra  civili. Il presidente dell’RPC invoca sforzi volti ad assicurare il successo del programma dell’Anno Nazionale che si terrà a rotazione nei due Paesi nel 2014 e nel 2015. La Cina, promette, istituirà un centro culturale cinese in Sud Africa, spingerà per una maggiore cooperazione in àmbito accademico ed educherà le prossime generazioni al mantenimento dell’amicizia sinoafricana. L’Africa, puntualizza, è vista dall’RPC quale un “continente di speranza”, cosa che aiuta l’impegno del Sud Africa per acquisire forza dall’unità e dall’indipendenza nella risoluzione dei problemi africani. La Cina, Xi aggiunge, vuole potenziare la cooperazione con l’RSA sugli affari africani e svolgere un ruolo costruttivo nella preservazione delle pace e sicurezza del continente.

Zuma dice che la visita di Xi è prova dell’alto livello dei rapporti tra i due Paesi e che l’RSA dà grande importanza alla cooperazione con la Cina, volendo collaborare con essa nel raggiungimento dello sviluppo comune e nel perseguimento di un ordine internazionale più giusto e ragionevole. Lo sviluppo cinese, continua, sotto il Partito Comunista, con cui il Partito del Congresso Nazionale Africano desidera intensificare gli scambi, è fonte di speranza e ispirazione per il Sud Africa e lo incoraggia a sforzarsi per un futuro migliore. La Repubblica Sud Africana, Zuma prosegue, dà valore al ruolo svolto dall’RPC quale suo maggior partner commerciale e spera che un numero più elevato d’imprese cinesi investa nel Sud Africa e lo aiuti a raggiungere l’obiettivo di una crescita equilibrata del commercio bilaterale. L’RSA, soggiunge, apprezza l’aiuto fornitole dai cinesi nei settori agricolo, educativo, sanitario e addestrativo di talenti, sperando di poter propellere la comprensione reciproca e l’amicizia bilaterale tramite il programma dell’Anno Nazionale. L’RSA, spiega, vuole collaborare con l’RPC nel potenziamento della cooperazione sinoafricana ed è pronta a intensificare la coordinazione con essa all’interno dei BRICS, del G20 e delle altre cornici multilaterali al fine di far progredire la democratizzazione delle relazioni interne.

Al termine dell’incontro i due presidenti testimoniano la firma di una serie di accordi di cooperazione. Un comunicato segue dicendo che “i due leader sono concordi sull’opzione di rendere i rapporti bilaterali un obiettivo strategico prioritario nelle rispettive politiche estere”. Notando con soddisfazione, si legge, che la cooperazione economico-commerciale è divenuta un’importante traino per i rapporti tra i due Paesi, i due capi di Stato s’impegnano a rafforzarla attraverso sforzi volti a incoraggiare l’espansione e l’ottimizzazione del commercio biunivoco, il miglioramento delle combinazioni e la promozione dell’equilibrio commerciali e l’aumento del commercio in beni a valore aggiunto. In base al fatto che, si legge, gli scambi tra civili in anni recenti sono fioriti ponendo solide fondamenta per lo sviluppo, Xi e Zuma decidono di designare il 2014 “Anno del Sud Africa in Cina” e il 2015 “Anno della Cina in Sud Africa”. Sul fronte internazionale, è scritto, RPC e RSA votano per la difesa dei diritti e degli interessi legittimi dei Paesi in via di sviluppo e per la resa più giusta ed equa dell’ordine internazionale. “Le due parti – dice il comunicato congiunto – fanno appello a tutti i Paesi del mondo per lo stabilimento di un’alleanza globale per lo sviluppo più egalitaria ed equilibrata e l’affronto delle sfide globali attraverso l’unione e la cooperazione a mutuo beneficio”. Nel contempo, si legge, i due Paesi invitano la comunità internazionale a dare maggiori attenzione e supporto all’Africa, nel rispetto degli sforzi dei Paesi africani per la soluzione indipendente dei problemi locali, aiutandoli ad aumentare la capacità di crescere da sé.

Stefano Giovannini