Speciale Nordland Norvegia al voto il Partito Popolare Cristiano

Il Partito Popolare Cristiano e la Norvegia al voto. Meno di due mesi separano la Norvegia da un appuntamento elettorale attesissimo.

Il prossimo 9 settembre dalle urne potrebbe uscire una nuova maggioranza parlamentare. Il governo guidato dal laburista Jens Stoltenberg verrà infatti quasi certamente sconfitto e sarà sostituito da una coalizione di centrodestra.

Ne abbiamo parlato in un’intervista con Knut Arild Hareide, leader del Partito Popolare Cristiano, che potrebbe trovare posto nel prossimo esecutivo.

Tanti gli argomenti toccati: dal tema più spinoso, quello delle ipotetiche alleanze di governo, ai diritti per le coppie omosessuali, dalla scuola alle trasformazioni che stanno interessando il panorama politico norvegese.

Knut Arild Hareide, leader del Partito Popolare Cristiano norvegese

Rispetto ad altri paesi, la Norvegia ha una bassa disoccupazione e un’economia in salute. Il governo di centrosinistra ha guidato il paese in tempi difficili e i risultati non sembrano così male, visti da qui. Eppure voi spingete per un cambio di governo: perché?

In effetti, molte cose stanno girando abbastanza bene in Norvegia, e non dobbiamo affrontare molte delle sfide che altri paesi hanno di fronte. Per il Partito Popolare Cristiano è più una questione sulla direzione da prendere, e abbiamo notato che nell’ultimo paio d’anni l’attuale governo guidato dai laburisti è andato dalla parte sbagliata su molte questioni. Ha scelto una politica familiare sbagliata e una politica sanitaria che ci conduce in una ‘società dello screening’ dove alcuni feti vengono eliminati se hanno determinate caratteristiche. Ha adottato una politica sociale dove sono sempre di più i bambini che crescono in una condizione di povertà relativa e una politica scolastica dove vengono spesi più soldi per fare più ore. Noi invece vogliamo un maggior numero di insegnanti e vogliamo che siano più preparati.

Il governo ha una scala di valori che ci allontana dall’eredità cristiana, una politica dove istituti di disintossicazione dalle droghe gestiti da organizzazioni di volontariato stanno chiudendo, una politica per gli anziani che non sta rispettando le promesse della scorsa campagna elettorale, quando il governo aveva assicurato la costruzione di più case di riposo e strutture proprio per le persone anziane. Il Partito Popolare Cristiano vuole una politica che si concentri di più su questi aspetti e vuole soluzioni diverse. Crediamo di essere in grado di far valere di più le nostre proposte e le nostre idee in un governo di centrodestra. Inoltre, l’attuale governo ha la maggioranza parlamentare e ha chiaramente fatto capire di non avere intenzione di coinvolgere altri partiti. Questo ovviamente rafforza la nostra convinzione che serva un nuovo esecutivo per influire sulle politiche della Norvegia del futuro.

Stando ai sondaggi è probabile che il prossimo governo sarà di centrodestra, ma proprio i partiti di centrodestra pare abbiano difficoltà a stare insieme. Voglio dire: la Destra vorrebbe formare un esecutivo con il Partito del Progresso, il Partito Popolare Cristiano e il Partito Liberale. Ma Siv Jensen (leader del Partito del Progresso, ndr) preferirebbe tenere voi e i liberali fuori. E probabilmente a voi non dispiacerebbe far parte di un governo con la Destra e il Partito Liberale, senza il Partito del Progresso. Il fatto è che ci sono profonde differenze tra questi quattro soggetti. Riuscirete a risolvere un problema simile? E fareste parte di un governo nel quale ci sia anche il Partito del Progresso?

La strategia per le prossime elezioni del Partito Popolare Cristiano è molto chiara sin dallo scorso autunno, vogliamo un nuovo governo, e un voto per noi è un voto per questo cambiamento. Vogliamo parlare con gli altri tre partiti di centrodestra per raggiungere un accordo di governo. Vogliamo un nuovo governo ovviamente per riuscire a dare più peso alle politiche del Partito Popolare Cristiano, e dobbiamo avere sufficiente forza parlamentare e sufficiente peso politico se dobbiamo far parte di un governo di coalizione.

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A causa delle sostanziali differenze che ci sono tra noi e il liberista Partito del Progresso abbiamo detto che riteniamo improbabile entrare in un governo insieme a loro, ma non lo escludiamo a prescindere.

Noi preferiamo far parte di un esecutivo con la Destra e il Partito Liberale. Se non dovessimo ricevere abbastanza voti e abbastanza forza parlamentare per portare avanti le nostre politiche, faremo una costruttiva opposizione parlamentare nei confronti del nuovo governo.

Il nostro obiettivo è piuttosto chiaro, vogliamo far parte di un nuovo esecutivo di centrodestra. Sappiamo che il Partito Popolare Cristiano ha ottenuto le sue più grandi vittorie politiche quando siamo stati parte di una coalizione alla guida del paese.

La nostra speranza è che gli elettori ci daranno il sostegno per partecipare a un’esperienza di governo.

Hareide è nato Bømlo nel 1972

Il Partito Popolare Cristiano è uno dei più antichi partiti politici in Norvegia. Qual è il vostro programma?

Il Partito Popolare Cristiano basa le sue politiche sull’ideologia e i valori cristiani. I nostri principi si fondano su una visione cristiana dell’uomo, l’amore per il nostro vicino di casa e una buona amministrazione. Ogni singolo individuo ha valore e diritti inviolabili dal concepimento alla morte naturale. Il diritto alla vita è il più basilare di questi valori, ed è l’assoluta precondizione per tutti gli altri. Questo ci porta ad esempio a impegnarci duramente per ridurre il numero di aborti e ad avere una chiara posizione contro l’eutanasia.

L’idea dell’amore per il vicino di casa si basa sul fatto che tutti gli esseri umani hanno eguale importanza. Le decisioni che toccano altre persone vanno prese nel rispetto e nel riconoscimento di questo principio. L’amore per il tuo vicino richiede una profonda solidarietà. Per questo lavoriamo per combattere la povertà, sia quella relativa in Norvegia sia quella estrema oltre i nostri confini. L’uomo ha la responsabilità di gestire il creato nel modo più responsabile. Siamo obbligati a rispettare le basi della nostra esistenza, così da poter passare ai nostri figli un mondo che, quanto meno, sia uguale a quello che abbiamo ereditato dai nostri padri. Perciò tra le altre cose dobbiamo prenderci cura dell’ambiente e ridurre le emissioni di combustibili fossili ma anche salvaguardare l’eredità culturale cristiana sulla quale la società norvegese è stata edificata nel corso del tempo. In queste elezioni saranno due gli obiettivi principali del Partito Popolare Cristiano.

Il primo riguarda le politiche familiari. L’attuale governo di centrosinistra ha ridotto molto la capacità delle famiglie di organizzare come preferiscono la loro vita di tutti i giorni. Tanti genitori si sentono quasi obbligati a far frequentare ai loro figli il tempo pieno all’asilo, anche se molti vorrebbero stare insieme in famiglia più a lungo quando i bambini sono piccoli. Una buona copertura di asili nido è importante, ma crediamo che le famiglie norvegesi siano pienamente in grado di prendere da sole le migliori decisioni per loro. Per questo sosteniamo politiche che diamo alle famiglie maggiore flessibilità e spazio per organizzare le loro vite come meglio desiderano.

In secondo luogo, l’altro nostro obiettivo per queste elezioni ha a che fare con la dignità umana e la tutela della vita fin dal suo principio. Molti degli altri partiti politici sembrano avere barriere etiche molto basse quando si parla di tecnologie e biotecnologie per l’esame di feti e bambini ancora non ancora nati. Molti politici sostengono la necessità di screening che hanno poco o nulla a che fare con la salute ma hanno come vero obiettivo solo quello di individuare anomalie o rischi di malattie per i bambini non ancora venuti alla luce. Molti scelgono l’aborto quando si sentono dire che potrebbero avere figli con un alto rischio di malattie.

Col tempo, temiamo che questo ci condurrà a vivere in una società dove, seppur non ufficialmente, a conti fatti si comincerà a ‘classificare’ chi avrà il diritto di vivere. Vogliamo usare il denaro per assicurare la salute alle persone e per curare le malattie, non per sbarazzarci di una vita non ancora nata che non soddisfa gli ‘standard della società’.

Il Partito Popolare Cristiano crede che ciascuno abbia valore e diritto alla vita, indipendentemente dalle caratteristiche o da quanto può produrre. Un obiettivo importante per noi sarà assicurare un uso etico delle tecnologie mediche oltre che fornire aiuto e supporto a quelle persone che effettivamente hanno figli con particolari disabilità.

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Diritti degli omosessuali: qual è la vostra posizione rispetto al matrimonio tra persone dello stesso sesso? E cosa pensate della possibilità di adozione per le coppie omosessuali?

Il Partito Popolare Cristiano è dell’opinione che tutti i bambini hanno il diritto di avere sia un padre sia una madre, e che tutti hanno il diritto di conoscere il proprio patrimonio biologico.

Di conseguenza, le leggi sul matrimonio, sull’adozione, sui bambini e sulle biotecnologie dovrebbero essere basate sul principio che tutti i bambini hanno il diritto ad una madre e un padre. Il Partito Popolare Cristiano è impegnato a difendere il matrimonio tra un uomo e una donna come il contesto più adeguato nel quale crescere un bambino.

Inoltre, il matrimonio tra uomo e donna come istituzione ha radici profonde nella fede e nelle tradizioni in tutto il mondo. Allo stesso tempo è importante ricordare che la società ha l’obbligo di difendere i diritti legali ed economici dei bambini, a prescindere dalle relazioni che ci sono tra i genitori.

Knut Arild Hareide è alla guida del Partito Popolare Cristiano norvegese dal 2011

Sembra che il panorama politico norvegese stia cambiando. I grandi partiti (i laburisti, la Destra, il Partito del Progresso) mantengono un grande seguito, mentre i piccoli partiti devono lottare per non sparire. Nel corso degli ultimi anni avete perso voti, così come i Liberali, il Partito di Centro e il Partito della Sinistra Socialista. Che cosa sta succedendo?

Siamo abbastanza fiduciosi di riuscire a invertire una tendenza che vede il nostro partito perdere voti sin dalle elezioni del 1997. Siamo sulla buona strada per ottenere un risultato elettorale migliore di quello di quattro anni fa, ma occorrerà lavorare duro per convincere gli elettori. In questo momento ci troviamo in una situazione dove ci sono solo due chiare alternative per il ruolo di primo ministro. Di questo beneficiano i due maggiori partiti con i loro candidati premier (Jens Stoltenberg per i laburisti e Erna Solberg per la Destra) che possono godere di una grande attenzione da parte dei media, interessati al modo in cui loro due intendono guidare il prossimo governo. Anche il Partito del Progresso sta guadagnando consensi: non hanno mai fatto parte di un governo di coalizione prima d’ora e probabilmente credono di potersi giocare le loro chance.

I due piccoli partiti di centrosinistra, il Partito di Centro e il Partito della Sinistra Socialista, stanno avendo problemi a causa del fatto che i laburisti hanno giocato un ruolo predominante nella coalizione di governo, e gli elettori del Partito di Centro e del Partito della Sinistra Socialista probabilmente non sentono di aver avuto sufficiente influenza politica negli ultimi anni. Gli altri due partiti di centro, vale a dire i Liberali e noi, hanno deciso di impegnarsi per un cambio di governo insieme alla Destra e al Partito del Progresso.

A volte è difficile per un partito di centro ottenere attenzione, perché le nostre politiche sono un po’ a metà tra la sinistra e la destra (ai media piacciono i conflitti, per cui preferiscono presentare un dibattito tra due parti che sono in disaccordo sulla maggior parte delle cose, come ad esempio Laburisti e Destra, o Laburisti e Partito del Progresso). Per un piccolo partito è difficile a volte partecipare a tutti i dibattiti e presentare le proprie proposte politiche agli elettori. Ma è per questo che aspettiamo ansiosi la campagna elettorale.

Le campagne elettorali di solito portano benefici ai piccoli partiti, perché è un periodo nel quale i piccoli partiti sono invitati ai dibattiti e la gente è generalmente più interessata. Crediamo di poter figurare abbastanza bene e di riuscire dopo le elezioni a far valere le nostre proposte politiche negli anni che verranno, più di quanto siamo riusciti a fare negli scorsi otto.