Il ministro Kyenge non parteciperà alla festa della Lega

Il ministro Kyenge non molla: avanti contro discriminazioni e razzismo. Italiano obbligatorio per gli immigrati.

Neanche l’ultimo, grave episodio di razzismo scoraggia Cècile Kyenge.

Ieri, a Cantù, i consiglieri leghisti hanno abbandonato il consiglio comunale all’arrivo del ministro dell’Integrazione, il quale , senza scomporsi, ha risposto loro: “La libertà è sacra”.

Niente polemiche dunque, anzi: la Kyenge è più che mai determinata a rilanciare il proprio piano d’azione contro il razzismo.

Piano d’azione che verrà presentato in consiglio dei ministri e che vede la collaborazione di  fondamentali ministeri come Interno, Giustizia e Welfare.

Secondo Kyenge, infatti, i punti essenziali del programma non possono che essere lavoro e istruzione.

Le discriminazioni nella ricerca di un’occupazione producono caporalato, sfruttamento, irregolarità e condizioni disumane, tutte cose che, soprattutto nel nostro Mezzogiorno, sono all’ordine del giorno. Per cercare di sradicare questa realtà, del tutto indegna di un paese avanzato come l’Italia, sono allo studio misure repressive, come l’inasprimento dei controlli e delle sanzioni, oltreché una verifica più stringente sui flussi di immigrazione.

In relazione all’istruzione, Kyenge vorrebbe, se sussistono le condizioni, replicare il più possibile quella che è stata la propria esperienza: arrivata in Italia dal Congo a 19 anni per studiare medicina, dedicò il primo anno solo allo studio della lingua italiana, per poi iscriversi all’Università.

Ma come fare, concretamente, a diffondere su larga scala i corsi di lingua? Il ministro pensa a coinvolgere associazioni, docenti e laureati, per creare un’acculturazione di massa: i costi per lo Stato sarebbero contenuti, i benefici enormi, in quanto aiuterebbero migliaia di immigrati ad uscire dalla ghettizzazione linguistica e culturale in cui vivono.

A braccetto con l’istruzione va l’attività sportiva: qui Kyenge vuole cominciare snellendo le pratiche di tesseramento, per arrivare a permettere, ad atleti nati in Italia da genitori stranieri, di poter gareggiare e vestire i colori azzurri delle nostre nazionali in modo molto più veloce, senza doversi sottoporre a lunghe e costose trafile burocratiche.

Infine, si parla anche di una stretta all’utilizzo del web: con il potenziamento della legge Mancino,  dovrebbero diminuire le possibilità e aumentare le sanzioni riguardo l’uso di Internet per la propagazione virale di odio razziale e istigazione alle discriminazioni.

MINISTRO KYENGE A MARONI “FERMI ATTACCHI O NON SARO’ A FESTA LEGA”

“I continui e reiterati attacchi da parte di esponenti della Lega Nord li considero oramai intollerabili, atteggiamenti non consoni a quella che per me è la visione del corretto rapporto tra persone, forze politiche che pur avendo idee diverse, si confrontano sulle idee e non attraverso insulti o pure e semplici sceneggiate come quella avvenuta ieri nell’aula consiliare del Comune di Cantù”.

“La mia disponibilità al dialogo è sempre stata piena e convinta, non rifuggendo a nessun confronto, anche aspro – aggiunge il ministro – ma sempre nel pieno rispetto dell’altro. Con questo spirito ho accettato volentieri di confrontarmi con il governatore Zaia alla Festa della Lega Nord dell’Emilia Romagna a Milano Marittima il prossimo 3 agosto. Ma ritengo di poter mantenere questo impegno solo se, fin da subito, il segretario nazionale della Lega Nord, Roberto Maroni, farà appello ai suoi militanti, ai suoi dirigenti affinché cessino immediatamente questi continui attacchi alla mia persona, attacchi che oltre a ferire la sottoscritta, feriscono la coscienza civile della maggioranza di questo paese”.

“Se questo non avverrà o se da qui ai giorni che ci separano all’appuntamento continueranno attacchi contro la mia persona di pari virulenza, mi troverò costretta a declinare l’invito”.

Il segretario della Lega Nord Roberto Maroni ha raccolto l’invito del ministro e nel pomeriggio le ha risposto a distanza. “Mi auguro che vanga alla festa, la chiamerò per dirle la vera posizione della Lega e confermare l’invito”.

Alla fine il ministro Kyenge ha deciso di non presenziare alla festa della Lega a Milano Marittima. Il ministro conferma che “rimane aperta la sua disponibilità al dialogo ed al confronto, ammesso però che si creino le adeguate condizioni”. La rinuncia del ministro non è piaciuta al leader della Lega Roberto Maroni che ha dichiarato “Secondo me sbaglia lei, perchè il confronto è sempre utile: immagino si sia resa conto che molte delle cose che dice sono sbagliate”.

Alessandro Genovesi