Speciale Nordland: la Norvegia al voto, il partito della Destra

Economia, alleanze, welfare: in Norvegia si sta per aprire un intenso mese di campagna elettorale che porterà al  voto del prossimo 9 settembre.

Ne abbiamo discusso in un’intervista con Jan Tore Sanner, numero due della Destra, la formazione politica che secondo tutti i sondaggi uscirà vincitrice dal confronto elettorale. Erna Solberg, che guida il partito della Destra, sarà quasi certamente il prossimo primo ministro del paese.

Cominciamo facendo un passo indietro e dando un’occhiata ai quattro anni appena trascorsi. Alle elezioni del 2009 avete ottenuto il 17,2 e oggi secondo i sondaggi siete intorno al 30 per cento. Molti elettori che avevano scelto il partito Laburista hanno cambiato idea e oggi sono pronti a sostenere voi. Avete ‘rubato’ voti al vostro avversario principale. Come ci siete riusciti?

La Destra ha ottenuto un risultato elettorale modesto nel 2005 con solo il 14,1 per cento dei voti. Abbiamo compiuto una analisi molto accurata per capire cosa fosse andato storto e abbiamo capito che ci eravamo concentrati troppo poco sulla vita di tutti i giorni delle persone, preoccupandoci invece di argomenti come i bilanci. Credo inoltre che siamo stati troppo critici e scontrosi nei confronti degli avversari politici. Nel 2006 la strategia del partito è cambiata, da allora le nostre priorità sono state parlare di più delle nostre proposte piuttosto che criticare quelle degli altri, e ascoltare gli elettori. Inoltre, abbiamo lavorato per migliorare la collaborazione tra i quattro partiti di centrodestra rappresentati in Parlamento: Destra, Partito Popolare Cristiano, Liberali e Partito del Progresso. La crescita della Destra nei sondaggi è proseguita anche fino alle elezioni del 2009 e credo che la ragione principale sia proprio il cambio di strategia adottato nel 2006.

Jan Tore Sanner è nato a Bærum nel 1965

Che errori ha fatto il governo di centrosinistra nel corso degli ultimi otto anni?

Il governo di Jens Stoltenberg è probabilmente il governo più fortunato al mondo considerate le colossali risorse che derivano dalle attività petrolifere della Norvegia. Nonostante questo vantaggio iniziale, non sono riusciti a dare priorità agli investimenti per assicurare crescita e benessere alla Norvegia negli anni a venire. Obsolete infrastrutture di comunicazione, un regime fiscale che non incentiva il business e il mancato impegno nel campo dell’istruzione, della ricerca e dello sviluppo sono dei buoni esempi. Noi crediamo che la Norvegia abbia bisogno di un governo con nuove idee e migliori soluzioni per garantire il futuro del paese.

Parlando del vostro programma politico, come vi descrivereste?

Il partito della Destra ha una politica conservatrice progressista che si fonda sui valori della cultura cristiana, un governo costituzionale e una democrazia che promuova la libertà personale e la responsabilità sociale, la proprietà privata e un grande impegno nella cooperazione nazionale e internazionale. La Destra ha sempre supportato politiche che stimolino la crescita così da favorire l’occupazione e la prosperità economica necessaria ad affrontare le sfide della nostra società. Un’economia forte è il requisito su cui costruire un welfare all’altezza, e attraverso questo dare a tutti la sicurezza necessaria. La Destra è un partito che si rivolge a tutte le fasce della popolazione e ha sostenitori in tutti i ceti sociali.

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Il partito Laburista dice che la Norvegia cambierà se i partiti di centrodestra vinceranno le elezioni: i socialdemocratici affermano che ci sarà più ingiustizia sociale e la solidità economica del paese sarà a rischio. Cosa ne pensate?

La propaganda negativa del partito Laburista è un segnale della loro mancanza di argomenti. Il partito della Destra è già stato al governo della Norvegia in passato, con ottimi risultati. Più della metà della popolazione del paese vive in comuni governati dalla Destra e queste persone sanno che non metteremo l’economia o il welfare a rischio.

I partiti di centrosinistra affermano inoltre che non sarete in grado di formare una solida coalizione di governo, considerate le differenze che ci sono tra voi, il Partito del Progresso, i Liberali e i Cristiano Popolari. Il risultato, sostiene il centrosinistra, sarebbe un governo con molti problemi al suo interno. Cosa rispondete?

Jan Tore Sanner con Erna Solberg

Sono molto più numerose le cose che uniscono i partiti di centrodestra rispetto a quelle che li dividono. Quando i Laburisti, il Partito di Centro e il Partito della Sinistra Socialista decisero di formare una coalizione di governo in vista delle elezioni del 2005, tutto ciò che decisero prima fu di mantenere gli accordi della Norvegia sullo Spazio Economico Europeo, l’appartenenza alla Nato e le regole sulle politiche fiscali. Il Partito della Destra, il Partito Popolare Cristiano, il Partito Liberale e il Partito del Progresso collaborano ogni giorno nelle commissioni parlamentari e hanno lavorato insieme per anni sui bilanci statali e su numerose proposte.

Secondo i sondaggi, il Partito del Progresso con tutta probabilità farà parte della coalizione di governo che sarà guidata da voi. Ma nei mesi scorsi il Partito del Progresso vi ha criticati spesso. Ad esempio vi ha accusato di essere troppo morbidi nei confronti della lotta al crimine e di condividere con i Laburisti molte ricette economiche. Queste parole potrebbero essere spiegate come normale dialettica da campagna elettorale, ma il punto resta: siete sicuri che non avrete problemi a gestire un’alleanza di governo in questa situazione? Preferireste governare la Norvegia solo con i liberali e i cristiano popolari?

Tutti e quattro i partiti concordano sul fatto che se dalle urne dovesse uscire una maggioranza di centrodestra questo dovrebbe portare alla nascita di un governo sostenuto dai partiti di centrodestra. Quali di questi partiti decideranno di essere parte di questo esecutivo e quali no, sarà deciso nel corso dei colloqui dopo le elezioni. I commenti critici del Partito del Progresso devono essere inquadrati nella prospettiva della imminente campagna elettorale, come hai correttamente sottolineato. Detto ciò, siamo partiti diversi e su alcuni temi abbiamo diversi punti di vista.