La Juve si aggiudica la Supercoppa battendo la Lazio

INVINCIBILE JUVE

La stagione 2013-2014 si apre nel segno della squadra che ha dominato lo scorso campionato.

In un Olimpico gremito, la Juventus, dopo un pre-campionato sottotono, regala ai propri tifosi una serata incredibile, indimenticabile.

E’ un’autentica lezione quella che gli uomini di Conte impartiscono alla Lazio di Petkovic che nel dopo partita, ai microfoni chiederà scusa ai propri tifosi per la pessima prestazione della sua squadra.

Superiorità netta, a tratti imbarazzante, nonostante un inizio per nulla positivo. I primi minuti, infatti, la Juventus che schierava la temibile coppia d’attacco Tevez-Vucinic, è parsa spaesata, lenta, svogliata, lontanissima da quella costruita a sua immagine e somiglianza da Conte.

La Lazio parte, invece, bene, imbastendo interessantissime manovre che, tuttavia, non impensieriscono il capitano Buffon.

La svolta si ha attorno al 20’: Marchisio è costretto ad abbandonare il campo a causa di una distorsione al ginocchio, subentra al suo posto il capitano della Francia Under 20 che in Turchia ha vinto un Mondiale strepitoso, Paul Pogba. E’ dal giovane francese, arrivato a Torino la scorsa stagione dopo essere stato barbaramente scartato da Sir Alex Ferguson, che riparte la Juventus.

Calcio di punizione da 25 metri, sul punto il maestro Andrea Pirlo: ci si aspetta la sua celebre parabola, invece parte un passaggio preciso per la corrente Lichsteiner che, in area, serve Pogba. Il francese ha tempo per girarsi e infilare Marchetti: è 1 a 0 Juventus.

La Lazio non sembra accusare il colpo, anche perché i bianconeri non salgono ancora in cattedra: la facilità dei biancocelesti di arrivare in area bianconera, fa imbestialire Conte che si assai si sbraccia dalla panchina. Radu alla mezzora fa partire un insidiosissimo sinistro diretto all’angolino, ma c’è Buffon tra i pali che, volando, devia.

Cosa avrà detto Conte ai suoi durante l’intervallo? Se durante il primo tempo la Juve, seppur in vantaggio, non dominava, nei secondi 45’ in campo c’è solo una squadra, che distrugge il punto di forza della Lazio, la difesa.

11’ bastano ai bianconeri per chiudere la pratica della Supercoppa Italiana 2013 e mandare un messaggio piuttosto chiaro a chi quest’anno vuole lottare per lo Scudetto, ovvero che sarà non dura, ma durissima.

Chiellini sfrutta un contropiede partito dai piedi fatati di Pirlo, per la gioia dei milanisti che da due anni si mangiano ancora le mani. Quindi l’ex Lichsteiner, oggetto del desiderio di molti club ma che non partirà nemmeno per cifre vergognose.

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Infine lui, il top player che a Torino hanno aspettato a lungo e poi accolto trionfalmente e per il quale ci si è chiesti se davvero meritava il sacro 10: Carlitos Tevez.

L’argentino non ha certo i 90’ minuti sulle gambe, deve ancora lavorare duramente per presentarsi tra una settimana pronto, però la sua è una prestazione molto buona. E se poi arriva pure la prima rete ufficiale con la maglia della Juve.

“Se avevo pensato di aver smarrito la mia Juve? Assolutamente no”. Con queste parole Conte spazza via tutte le polemiche che si erano create dopo la deludente tourneè americana, durante la quale si era persino parlato di un “caso Llorente”.

Nulla di più falso, la Juventus alla prima partita che conta si è presentata nel miglior abito da sera, desiderosa di essere regina pure quest’anno. Il Napoli di Benitez è avvisato.