Nuovo attentato in Val di Susa: presa di mira l’Italcoge

Verso le ore 23 si trovava negli studi Rai di Roma ospite della trasmissione Virus di Nicola Porro, Fernando Lazzaro, patron della Italcoge di Susa. Era intervenuto per raccontare e denunciare gli ultimi atti intimidatori subiti dalla sua azienda (bruciate macchine e materiale da lavoro) da parte di alcune frange estremiste, ma soprattutto terroristiche, contrarie al Tav. E puntuale, dopo circa due ore, è avvenuta l’ennesima incursione: è rimasto bruciato un container e una pala meccanica. Gli investigatori hanno anche trovato bossoli di lacrimogeni come firma del gesto.

Negli ultimi tempi, il Procuratore Caselli, si era dimostrato preoccupato della situazione in Val di Susa che, a poco a poco, è uscita completamente dai limiti della protesta non violenta e peraltro legittima, soprattutto per un’opera che ci costerà miliardi di euro (se si troveranno i soldi), svolta fino ad oggi dal Movimento No Tav. Questo è il tredicesimo atto di violenza terroristica nei confronti delle aziende che hanno vinto gli appalti per la costruzione del Tav Torino-Lione nella Valle di Susa. Nei giorni passati erano stati bruciati i depositi della Geomont di Bussoleno e della Itiniera di Salbertrand mentre questa è la seconda volta che la Italcoge di Lazzaro finisce nel mirino di un gruppo di sovversivi.

Sul caso, sono intervenuti anche il senatore democratico Stefano Esposito (da sempre pro-Tav) che ha definito il gesto come “la più classica delle ritorsioni, in perfetto stile mafioso” e ha invocato l’azione del ministro Lupi affinchè “estenda le tutele antimafia anche alle imprese della Valsusa”. Proprio il ministro per le infrastrutture, in mattinata, ha commentato l’accaduto con toni piuttosto accesi: “Delinquenti che compiono azioni terroristiche” ha definito gli eversori e ha assicurato la collaborazione del governo con “la Procura di Torino e con il procuratore Caselli perché queste minoranze violente vengano isolate. Il loro ricorso alla violenza è il segno che sono già sconfitti”(lastampa.it, 12/09).

Giacomo Salvini