Bollettino della Serie A. La sesta giornata

E’ stata una sesta giornata di Serie A bollente. Un esonero, il primo della stagione e tantissime recriminazioni per presunte sviste arbitrali. Finalmente, per gli attenti moviolisti, sono arrivati i primi casi da sviscerare. Chi ne sentiva la mancanza?

Cinquina giallorossa. La Roma distrugge il timido Bologna di Stefano Pioli, confermando lo strepitoso avvio di stagione, e con 18 punti ed il primato solitario, nulla è impossibile. Rudi Garcia è l’uomo dei miracoli perché ha trasformato in pochi mesi una squadra senza anima, svogliata e a tratti disorganizzata, in un undici spietato, quasi perfetto. Numeri pazzeschi per la Magica, con 17 goal fatti ed uno solo subito. Il tecnico francese ha inoltre riportato ordine all’interno di uno spogliatoio difficile e bizzoso. Parlare di Scudetto non è vietato.

La gioia di Florenzi

Napoli giustiziere. Il match del Ferraris serve alla truppa di Benitez per rialzarsi dopo la mezza figuraccia in casa contro il Sassuolo e per rimanere a contatto con la capolista. 3 punti ottenuti senza nemmeno troppa fatica, nonostante la testa degli azzurri sia a Londra, alla gara di martedì contro l’Arsenal in Champions League. La doppietta di Goran Pandev decreta la fine dell’esperienza alla guida della prima squadra di Fabio Liverani, al quale non è bastata la splendida vittoria nel derby della Lanterna. Preziosi, presidente del Genoa, ha richiamato dopo quasi tre anni Gian Piero Gasperini, il tecnico del ritorno in A dopo il decennio infelice.

Milan essenziale. Serve il goal di Birsa per tornare nella parte sinistra della classifica ed ottenere una vittoria importante per il morale. Senza Balotelli e senza il supporto della Curva Sud, chiusa dopo i cori razzisti durante il big match contro il Napoli, gli uomini di Allegri rispediscono a Genova una Sampdoria in evidente difficoltà. Vergognoso quanto accade fuori dal Meazza, dove alcuni tifosi rossoneri si lasciano andare a cori offensivi verso i tanto odiati napoletani. Evidentemente non è servito a nulla chiudere la Curva.

 

Il goal di Pogba

Mezzogiorno di fuoco. In una Torino autunnale, e ad un orario piuttosto buffo, Torino e Juventus si contendono il derby della Mole. Avrà la meglio la Juve, con un contestato goal di Pogba favorito da una posizione irregolare di Tevez. Nessuna dichiarazione al veleno da parte del tecnico granata Giampiero Ventura e della dirigenza. Anzi, il tecnico genovese, con molta pacatezza, preferisce analizzare la prestazione dei suoi giocatori, glissando su domande inerenti l’episodio chiave della partita. Complimenti.

Destino. A rovinare la domenica interista ci pensa Radja Nainggolan. Nella settimana di Thohir, è il gioiello del Cagliari, belga ma di origini indonesiane, oggetto del desiderio di tanti club, a fermare l’Inter di Mazzarri. Un pareggio che comunque tiene i nerazzurri nei quartieri alti. Per i sardi l’ennesima partita lontana dalla Sardegna e dai propri tifosi, che non possono sempre recarsi a Trieste.

Al Sassuolo piace fermare le grandi. Dopo la grande serata al San Paolo, i ragazzi di Di Francesco fermano in casa la Lazio di Petkovic, compiendo una rimonta strepitosa. Subito sotto di due goal, recuperano in fretta con Schelotto e con una prodezza di Floro Flores. E domenica c’è il derby contro il Parma. Chissà se arriverà la prima vittoria nel Paradiso calcistico chiamato Serie A.

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La vendetta dell’ex. Massimo Gobbi, ex Fiorentina ora in forza ai Ducali di Donadoni, completa la rimonta gialloblu ed ammutolisce l’Artemio Franchi. Partita emozionante, con il Parma in vantaggio con Gargano, lasciato libero di scorazzare in area dai difensori viola. Il pareggio arriva, però, con Rodriguez nel secondo tempo. Serata da ricordare per Vargas che segna il momentaneo 2 a 1 al suo ritorno in Viola dopo l’esperienza genoana. La pratica Parma sembra chiusa dagli uomini di Montella, quando al 92’ Gobbi rovina la serata ai suoi ex tifosi, e toglie la sua squadra da una pericolosa posizione.

Il goal dell’ex, Massimo Gobbi

Fortezza Bentegodi. Finora nessuno è riuscito a battere il Verona di Mandorlini nel suo stadio. Nemmeno l’ambizioso Livorno che subisce l’esplosività dei giovani attaccanti scaligeri. Iturbe e Jorginho fanno sognare Verona. Per fortuna non è avvenuto nessuno scontro tra le due tifoserie, dal credo politico diametralmente opposto.

Crisi Udinese. Stenta a decollare l’Udinese di Guidolin che contro l’Atalanta perde 2 a 0. Protagonista è German Denis, grande ex, autore delle due reti che fanno piombare i friulani in zone poco felici della classifica. Ma la storia insegna che per i bianconeri le prime giornate non sono mai facili.