Euro Storace e la corona di fiori per la lira

Euro Storace. Una corona di fiori come se si onorasse la memoria di un defunto e un appello rivolto al mondo della destra per discutere di euro, Europa e regole comunitarie. Francesco Storace rilancia la battaglia per la sovranità monetaria e dà appuntamento in un luogo simbolo: Rieti, piazza Cavour, di fronte al monumento alla Lira.

È lì che, alle undici di sabato prossimo, il leader della Destra deporrà una corona di fiori: gesto forte e provocatorio, magari anche sopra le righe, ma che dice già tutto sulle delle idee di Storace.

Francesco Storace

Dopo la cerimonia, il convegno nella Sala dei Cordari. E in quella sala, Storace spera di vedere molte facce conosciute: “Proporrò martedì ai fondatori del Movimento per Alleanza Nazionale di partecipare all’iniziativa di sabato e lo dirò anche ai soggetti politici che a destra hanno dato segnali di interesse per costruire una forza politica seria che ponga il tema del rapporto tra Stato e moneta al centro della sua azione”.

In un panorama in piena ricostruzione com’è quello della destra italiana, in un panorama punteggiato di accuse incrociate e deficit di comunicazione, l’opposizione alla moneta unica e la richiesta di revisione delle attuali regole comunitarie potrebbero essere il collante utile per tentare di rimettere insieme i pezzi.

Gianni Alemanno, promotore del Movimento Prima l’Italia e attivo nell’Officina per l’Italia (progetto targato Giorgia Meloni) l’ha lanciata qualche giorno fa la sua petizione anti-euro, e su Twitter  la maggior parte dei suoi cinguettii battono il sentiero della revisione dei trattati comunitari: “nuove regole in Europa o l’Italia esce dall’Euro” ripete. Storace ha firmato la petizione lanciata da Alemanno sabato scorso: “mai come in questo momento la battaglia decisiva è quella per la sovranità monetaria”, ha spiegato.

L’appello è recapitato anche a Fratelli d’Italia: “in Fratelli d’Italia milita Guido Crosetto” ha scritto Storace, “che in Parlamento rifiutò di votare la ratifica dell’accordo fiscale che strangola le economie”.

“Il prossimo anno ci saranno le elezioni europee e va elaborata una piattaforma di rinegoziazione dei trattati, a partire dalla tortura chiamata fiscal compact” conclude Storace: “il tema diventa di stringente attualità, dunque, e certo non possiamo lasciarlo ad altri. Lo stesso Berlusconi ne ha parlato, ma per essere credibile, deve schierarsi all’opposizione del governo Letta, che dai poteri forti europei trae linfa”.