Si allarga lo scandalo rimborsi alla Regione Lazio

franco fiorito

Quattro politici a rischio processo e uno spaccato di malapolitica che fa salire il sangue alla testa: l’avviso di conclusione indagine notificato dai magistrati accende di nuovo i riflettori sullo scandalo dei rimborsi elettorali che ha travolto la Regione Lazio nel 2012, negli anni della consiliatura targata Renata Polverini.

Tutto era cominciato con Franco Fiorito detto Batman. Ora altri quattro ex consiglieri del Pdl rischiano il processo. E i magistrati continuano ad indagare.

C’è Stefano Galetto, che tra il febbraio 2010 e il luglio 2012 coi soldi dei rimborsi elettorali ci avrebbe finanziato la sua associazione rugbistica: secondo i magistrati il denaro sarebbe partito dal conto corrente del gruppo consigliare del Pdl e sarebbe arrivato all’associazione sportiva. Per Galetto l’accusa è peculato.

C’è Lidia Nobili, che dovrà rispondere di fatture false. Parte del denaro (139mila euro) destinato all’evento “La Regione incontra Rieti” sarebbe stato utilizzato per la promozione della sua candidatura a sindaco di Rieti, sostengono i magistrati.

C’è Romolo Del Balzo, che avrebbe presentato “generiche richieste di rimborso per spese anticipate risultate false, perché di valore notevolmente inferiore alla documentazione prodotta”.

C’è Carlo De Romanis, noto per aver organizzato la festa dove alcuni indossavano maschere da maiale. Secondo i magistrati mancano le documentazioni di molte spese. La Procura contesta la truffa. I legali di De Romanis sostengono che la non colpevolezza del loro assistito verrà provata facilmente e anche lui ci tiene a precisare che “non sono indagato per peculato, per cui è ufficialmente dimostrato che il sottoscritto non si è mai appropriato in alcun modo, né direttamente né indirettamente, di denaro pubblico”.

Ma non finisce qui. La notizia era stata anticipata qualche giorno fa da Il Tempo, ora lo scrive anche il Corriere della Sera: nel registro degli indagati della Procura di Rieti figurerebbero i nomi di Mario Perilli, ex vicepresidente della Regione, dell’ex consigliere Giuseppe Parroncini, di Esterino Montino, ex capogruppo Pd alla Pisana e attualmente sindaco di Fiumicino, e di Enzo Foschi, ex consigliere regionale e oggi uomo forte del sindaco Marino, per il quale dirige la segreteria.

La Procura di Rieti vuole vederci chiaro. I riflettori degli inquirenti sono puntati sui due milioni di spese documentate che il Pd avrebbe sostenuto nella passata consiliatura. Qualcosa infatti sembra non tornare, come le date su alcune ricevute di alberghi. Scrive il Corriere della Sera che il Nucleo tributario di Rieti sta indagando su mandato del procuratore Giuseppe Saieva per falso e peculato.