Caso Marò: torna l’ipotesi pena di morte

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Caso Marò: torna l’ipotesi pena di morte. Ancora in bilico la situazione dei marò Latorre e Girone.

È sempre il giornale indiano The The Hindustan Times, l’ultima volta risale al 28 Novembre, a riferire la notizia: contro i due militari italiani potrebbe essere applicato il Sua Act, legge sugli omicidi in mare che prevede la pena di morte.

L’ipotesi paventata già due mesi fa, dunque, avrebbe assunto carattere di decisione definitiva.

Infatti il quotidiano accredita l’indiscrezione secondo la quale, il rinvio a giudizio di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sarebbe stato deciso nel corso di un mini-vertice tra i titolari del Ministero degli Esteri indiano, Kurshid, quello degli Interni Shinde e Sibal, titolare del Dicastero della Giustizia.

L’inviato del Governo a New Dehli, Steffan De Mistura, ha dichiarato che se la notizia dovesse essere confermata, il comportamento del governo indiano, sarebbe “inaccettabile” e l’Italia attuerebbe le proprie “contromisure”.

Tuttavia lo stesso De Mistura ha voluto sottolineare che, solo ieri, Kurshid rassicurava il governo italiano, quindi, tutto porta alla conclusione che l’ipotesi della pena di morte in realtà sia stata ormai totalmente esclusa.

Il Ministro degli Interni Shinde ha, invece, dichiarato che ancora non è stato deciso come la NIA – la polizia investigativa indiana che chiede la pena di morte in base all’accusa rivolta ai due fucilieri del San Marco di non aver sparato colpi d’avvertimento né tentato di comunicare con altoparlanti prima del tragico epilogo del pattugliamento anti-pirateria a bordo della nave petrolifera Enrica Lexie – debba procedere nei confronti dei due marò: “il governo indiano comunicherà le proprie valutazioni sull’applicabilità o meno della pena di morte tra due o tre giorni” ha poi concluso a colloquio con la stampa indiana.

Emma Bonino ha reagito alla notizia programmando un vertice con il premier Letta: critico col Ministro degli Interni Nicola Latorre del Pd, dure parole sulla condotta del Ministro della Difesa vengono da Fratelli D’Italia.

Proprio Mauro risponde alle critiche sulla sua pagina Facebook: “la campagna elettorale in India si avvicina in maniera prepotente, sui marò il governo rimane inflessibile”.

Anche in India si rileva il valore politico della vicenda, in molti si chiedono se il governo mostrerà i denti in vista del voto: permettendo alla polizia speciale indiana di chiedere la pena di morte per i marò, per poi far valere sulla decisione l’impegno preso con l’Italia.