Moretti, dalle Ferrovie alla campagna “Farò il contadino, mi dedicherò alle mie olive”

Mauro Moretti dopo aver espresso la sua opinione in merito alla possibile diminuzione degli stipendi per i manager pubblici parla del suo futuro e non esclude clamorose sorprese. Cosa aveva detto l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato? Qualora la spending review dello Stato toccasse anche lo stipendio dell’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato, se ne andrebbe? “Non c’è dubbio. Io prendo 850mila euro l’anno e il mio omologo tedesco tre volte e mezza”.

Ecco il nuovo colpo di scena. “Il mio futuro? Farò il contadino, mi dedicherò alle mie olive…”. A Roma per la presentazione dei nuovi treni del trasporto locale, l’amministratore di Trenitalia Mario Moretti non vuole tornare sul discorso dei tagli agli stipendi dei manager “Rispondo solo ai pendolari”.

Moretti risponde poi a Piero Fassino. Entrambi rivestono il ruolo di sindaco. Moretti è infatti primo cittadino in un paese in provincia di Rieti. Poi arriva il ministro Lupi. Giornata piena quella di Moretti che ha altri venti incarichi, oltre ad essere ad delle Ferrovie: “Mi sveglio alle 6”, prima di Renzi. Sulle note dolenti dello stipendio rincara la dose il presidente di Federconsumatori, Rosario Trafiletti: “Un pendolare trasportato da Trenitalia deve lavorare 46 anni per avere lo stesso stipendio che Moretti prende in un anno”. E il presidente della Toscana, Enrico Rossi, chiede più puntualità e investimenti per i treni dei pendolari.: “Ma Moretti lavorerebbe anche gratis per ha passione”.

Ferrovie, Italia deferita dalla Commissione Ue per i diritti dei viaggiatori – L’organismo europeo ha annunciato oggi di aver deferito l’Italia alla Corte di Giustizia di Strasburgo per il mancato recepimento della normativa comunitaria sui diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario. Roma, accusa la Commissione, non ha ancora istituito una specifica authority per vigilare sull’applicazione del regolamento e non ha stabilito sanzioni per chi viola le regole. “Senza queste due azioni necessarie, i passeggeri che viaggiano in treno in Italia o verso altri paesi dell’Ue non possono far rispettare i loro diritti in caso di problemi”, dice un comunicato di Bruxelles.