Orlando “Basta col giudice tuttologo” e parla di Tribunali specializzati per lo sviluppo

riforma della Giustizia tribunale

“Partiamo subito dal rapporto tra giustizia ed economia. Oggi la prima – meglio, l’assenza della prima – è una tara non più sopportabile dal Paese. Dà problemi di competitività e di affidabilità internazionale e di gestione delle controversie tra privati” Il Guardasigilli Andrea Orlando, intervistato dal Sole 24 Ore, sottolinea così il ruolo della riforma della Giustizia nel rilancio dell’economia. “Per anni – afferma il ministro – sono state seguite priorità distorte, oggi diciamo che il civile, appunto, è il luogo dove è avvenuto il collasso. E noi ripartiamo da qui”.

Spiega poi il calendario della riforma ed assicura i primi provvedimenti al Cdm del 29 agosto: “Saremo pronti su tutto. Giustizia ed economia, il primo step: soluzione dell’arretrato e specializzazione dei tribunali per arrivare, gradualmente, alla riforma del processo. Poi, la questione ‘ordinamentale'”. Infine la parte relativa al processo penale. Alla domanda se sia realistico eliminare l’arretrato delle cause, Orlando risponde: “dobbiamo farlo, de-giurisdizionalizzando le procedure, responsabilizzando gli avvocati e specializzando l’offerta con i tribunali ‘per materia’. Il giudice ‘tuttologo’ poteva andar bene in una società e in un economia più semplice, oggi non più”.

Infine il Guardasigilli torna sulla reintroduzione del falso in bilancio e sulla scelta di abbassare le soglie di punibilità: “Dobbiamo evitare di cadere in un’eccessiva re-giurisdizionalizzazione che finirebbe per punire le piccole imprese per fatti di relativa o nessuna gravità”.