Sondaggio Euromedia per Ballarò: fiducia a Renzi in calo ma sempre alta

Sondaggio Euromedia per Ballarò, fiducia a Renzi in calo ma sempre alta

Aria di novità per Ballarò. Dopo la sostituzione di Floris con Giannini, cambia anche il sondaggista di fiducia, Alessandra Ghisieri, dopo che Pagnoncelli di IPSOS ha seguito il precedente conduttore a La 7.

Euromedia, l’istituto di sondaggi della Ghislieri, ha quindi rilevato la fiducia degli italiani in Mattero Renzi nei vari mesi dal suo insediamento, e come si vede dal seguente grafico dopo un aumento sull’onda della decisa vittoria alle europee, a settembre, probabilmente per le cattive notizie dal fronte eocnomico è arivato il calo, di circa il 7%.  Il 46,5% è comunque un valore molto alto in Italia per un presidente del consiglio.

L’azione del governo ha rallentato per na maggioranza relativa, anche se una maggioranza pensa sia invariata o addirittura abbia accelerato, e le difficoltà incontrate sono attributie a una varietà di fattori, ma soprattuto agli ostacoli in Parlamento, motivo che assieme alle lobby contrarie fa superare il 46% alle motivazioni in un certo senso esterne a Renzi stesso

                                                                         

La sondaggista preferita da Berlusocni è poi passata all’economia, del resto l’argomento principe della serata. La prima domanda riguardava cosa blocca il mercato del lavoro, e anche qui non vi è una netta prevalenza di risposte anche se l’eccessiva tassazione e la burocrazia sono in testa. A questo proposito non poteva mancare il quesito sul famoso articolo 18, e pare esservi una novità rispetto agli anni scorsi, con una maggioranza relativa abbastanza rilevante del 43% che afferma che può essere ritoccato, si noti la prudenza del verbo scelto, mentre il 12% in meno è nettamente contrario

                                                                         

Infine un giudizio sulla funzione del sindacato, che ne esce decisamente male, dichiarato obsoleto e un freno allo sviluppo dal 57% e più dei rispondenti. I quali giudicano negativente la flessibilità solo per il 36% circa, mentre una maggioranza ritiene sia una opportunità e uno strumento utile per le imprese