Sondaggio Ipsos per Dimartedì: troppi gli annunci di Renzi dopo il successo delle europee

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Sondaggio Ipsos per Dimartedì: troppi gli annunci di Renzi dopo il successo delle europee

Nel corso della trasmissione Di martedì, accanto alle intenzioni di voto ai partiti, il sondaggio Ipsos si è occupato anche di Matteo Renzi e dell’operato del suo Governo.

La rilevazione arriva dopo la pubblicazione di dati che evidenziano come l’Italia sarà l’unico Paese del G7 con il PIL in flessione: la responsabilità di ciò viene attribuita dagli italiani in maggior misura alle resistenze da parte delle lobby (45%), l’austerity imposta dall’Unione Europea in ragione dei nostri conti pubblici viene indicata dal 30%, mentre non più del 17% individua il Governo come responsabile del perdurare della crisi.

Soffermandoci, invece, sul Presidente del Consiglio in carica, la polemica fatta con l’Economist che lo aveva ritratto con un gelato in mano e i tweet sull’Europa dividono l’elettorato fra coloro che le interpretano come una dimostrazione di inadeguatezza (47%) oppure, al contrario, di autonomia (44%).

Ma la politica di Renzi viene vista dagli italiani come fondata soprattutto sull’immagine (42%), circa un terzo invece vede nell’entusiasmo il carattere principale (35%), mentre soltanto il 17% ritiene che essa si fondi piuttosto sui risultati.

Opinioni frazionate per quel che riguarda l’individuazione di chi faccia oggi realmente opposizione al governo: il 27% indica i partiti di opposizione, uno su cinque ritiene invece siano i giornalisti e gli intellettuali, il 17% i sindacati e un altro 17% le lobby economiche, che frenerebbero in particolare le riforme.

Ancora, dopo il grande successo ottenuto dal PD di Matteo Renzi alle Elezioni Europee, la maggioranza degli intervistati ritiene che il Governo non stia lavorando bene, lanciandosi in troppi annunci (52%), mentre il 43% gli riconosce la stessa determinazione.

Infine, dopo un’estate dedicata dal Governo Renzi soprattutto alle riforme istituzionali, il sondaggio Ipsos ci mostra come per il 52% degli italiani si sia perso tempo, contro un 45% per i quali invece servono a far funzionare meglio il sistema Paese.