Da Parma, Salvini contro i centri sociali: “L’Emilia non è questa gentaglia”

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Ormai tra Matteo Salvini e i centri sociali è guerra aperta. Anche la visita a Parma del segretario del Carroccio in vista delle elezioni regionali del 23 novembre rischia di sfociare nello scontro. Il terzo, da quando il numero uno di via Bellerio è approdato oltre il Po.

A PARMA IN PIAZZA LA POLIZIA

Sotto il cielo plumbeo di piazza Garibaldi, dopo la visita a industriali e artigiani, Salvini è intervenuto in un comizio a favore di Alan Fabbri, il candidato governatore del centrodestra, iscritto proprio al Carroccio. In una piazza blindata, con la polizia a fare da cuscinetto tra i due contendenti, in un botta e risposta di cori e insulti, Salvini è passato all’attacco dei suoi ormai acerrimi nemici: “Ma vi sembra possibile che per tutelare la libertà di espressione si debbano schierare cento agenti? Mi appello a Renzi. Faccia qualcosa per permettere agli emiliani una campagna elettorale normale”.

“CHI SFASCIA AUTO DOVREBBE ESSERE IN GALERA E NON IN TV”

“L’Emilia non è questa gentaglia”, ha proseguito il segretario leghista, che polemizza ancora con gli aggressori di Bologna, intervistati da radio e televisioni. “Se fosse mio figlio a saltare sui cofani delle macchine, lo prenderei a schiaffoni. In un Paese serio uno che sfascia un’auto va in galera, non rilascia interviste” ha, poi, proseguito Salvini.

Il riferimento, neanche tanto velato, è all’intervento di Loris Narda a La Zanzara su Radio 24. Il ragazzo, infatti, ha confermato di aver tentato di fermare l’auto del segretario leghista mentre questi stava tentando di raggiungere il campo rom in cui, alcuni giorni prima, una consigliera comunale del partito era stata letteralmente presa a schiaffi. “Volevo impedire a Salvini e al suo razzismo di raggiungere il campo nomadi” ha dichiarato Narda. “Abbiamo rischiato di morire noi sotto la macchina quando ha accelerato”, ha proseguito il giovane no global che, ha ribadito di non aver tirato sassi.

SALVINI: “A TOR SAPIENZA CI SARÒ”

Nonostante le polemiche con i centri sociali, però, Salvini non rinuncia ad andare dove la tensione si fa palpabile. “Ho ricevuto molte chiamate, in molti chiedono la mia presenza e quella della Lega. Ci andrò” ha affermato il numero uno leghista, confermando l’intenzione di recarsi a breve a Tor Sapienza, quartiere della periferia orientale della Capitale, dove, da due giorni ci sono scontri tra rifugiati e residenti. “Tor Sapienza rappresenta il fallimento dello Stato, frutto della politica folle di una certa sinistra che permette tutto a tutti” ha, poi, rincarato la dose il segretario leghista.

CHAOUKI (PD): “SERVONO RISPOSTE, NON PROPAGANDA”

Alla provocazione leghista risponde il deputato democratico Khalid Chaouki, che ha risposto a Salvini, invitandolo a non alimentare la guerra tra poveri: “Servono risposte e non propaganda”, ha dichiarato il parlamentare. Anche il sindaco Marino ripudia la violenza:“Questi gesti, inaccettabili, rischiano di mettere in ombra il disagio reale e le paure dei cittadini onesti che invece hanno il diritto sacrosanto di essere ascoltati, come sto già facendo in queste ore insieme al vicesindaco Luigi Nieri”.