Toto Quirinale: le carte di Renzi

Elezione per il Presidente della Repubblica. Più e più i nomi sul piatto per il dopo Napolitano. Da Riccardo Muti a Renzo Piano. Poi c’è la sfilza di uomini del centro sinistra. Il primo fra tutti è il ‘solito’ Romano Prodi. Ma anche Walter Veltroni sembra essere in lizza.

L’ex sindaco di Roma ha spesso affermato come la piattaforma politica renziana ricalchi la sua, quella voluta e costruita tra 2007 e 2008 quando il sindaco della capitale si trovava a sedere al Nazareno. Ma il Movimento 5 Stelle ha posto un veto: ecco il netto ‘no’ a Veltroni. Quindi l’invito dei pentastellati ai giornalisti per osservare “le veltronate che hanno causato un buco di 12 miliardi nei conti del Comune nel 2008 portandolo tecnicamente al fallimento”.

Un uomo fuori dagli schemi politici quindi, visto che l’opzione Prodi sembra sempre più distante (stretto tra l’odio politico del centro destra, la rete a 5 Stelle ed il ricordo del 101). Il direttore d’orchestra italiano più famoso al mondo, Riccardo Muti, è stato preso in considerazione. Parla il figlio: “Renzi lo ha chiesto a mio padre”, scrive Laura Cesaretti su Il Giornale. Il tutto smentito da Palazzo Chigi: “strabilianti notizie di stampa destituite di ogni fondamento”. Mai conosciuto il figlio e non sente Riccardo da anni.

Spunta il nome di Renzo Piano. Ad Un Giorno da Pecora (trasmissioe radiofonica su Rai Radio2) lo ha affermato il figlio, Carlo: “non mi risulta, bisognerebbe chieder a mio padre. Ma lui non ha studiato per fare il Presidente della Repubblica”. No, non sarebbe adatto, “lui è un architetto, si occupa di periferie più che di politica”. Ma Piano resta uno che sarebbe ben visto dai 5 Stelle (glielo propose Grillo in persona, anni fa). Ed una figura estranea alla storia politica di una o dell’altra parte. Il tutto deve e dovrà rientrare nel quadro del cosiddetto Patto del Nazareno. Oppure Renzi potrà giocare una carta alternativa che nessuno tiene in considerazione: l’apertura della Lega Nord. Il competitor numero 1 di Renzi, oggi, sembra essere Matteo Salvini. Questi ha affermato all’Ansa come il partito padano sia pronto a votare un nome proposto dall’ex sindaco di Firenze purché “positivo e non di parte”. In tutto questo si profila il cammino della legge elettorale che sarà parallela all’elezione del Capo dello Stato: apriti cielo.

Daniele Errera