De Bruyne-City:ci guadagna il Wolsfburg o la J&S Sport Management?

Entro la giornata di oggi, l’affare De Bruyne-City potrebbe essere ufficializzato. Al Wolsfburg, il Manchester City verserà oltre 80 milioni di Euro per il talentuoso trequartista belga. Secondo gli addetti ai lavori però, l’affare presenta diversi punti interrogativi, a partire dalla spaventosa cifra con cui gli inglesi si sono accaparrati il giocatore, già accostato alla Juventus questa primavera. I dubbi sarebbero confermati dal peso che ha avuto nella trattativa il suo procuratore, il belga De Koster a capo della J&S Sports Management.

De Bruyne

La storia di De Bruyne è molto particolare. Partito giovanissimo dal Genk, il ventiquattrenne belga ha girato diversi club europei: prima al Chelsea per 9 milioni che l’ha immediatamente girato in prestito al Werder Brema, quindi il ritorno in Premier League per metà stagione, infine la cessione per 25 milioni al Wolsfburg a gennaio 2014. Il ragazzo insomma, è sempre stato con la valigia in mano e qualche mese fa su di lui c’era pure la Juventus, salvo poi tirarsi fuori per i costi elevati.

De Koster

La J&S Sports Management si occupa di curare nei minimi dettagli la carriera dei calciatori, dal trasferimento agli aspetti legati all’immagine passando per le varie coperture assicurative. Il team di De Koster potrebbe quindi definirsi come una rivale della potentissima Gestifute di Mendes, che assiste pezzi da novanta del calcio mondiale come Cristiano Ronaldo. Eccezion fatta per De Bruyne però, De Koster non vanta famosissimi assistititi: dietro il talento (ex) Wolsfburg ci sono calciatori dal modesto valore di mercato, come Contè dell’Anderlecht valutato meno di 3 miloni.

De Koster, patron della J&S

 

Ipotesi

Il talento belga pertanto, è ‘cavallo migliore’ della umile scuderia di De Koster che, bazzicando da diversi anni il calcio, potrebbe essersi tutelato acquistando una discreta percentuale del suo cartellino. Ecco quindi che dietro agli oltre 80 milioni versati dai Citizens al Wolsfburg, ci sia un non precisata percentuale per il procuratore belga, a questo punto l’unico a guadagnarci davvero nella trattativa. L’operazione sembra una fotocopia di quelle assai frequenti in Sud America (Brasile soprattutto, ndr) dove ‘colossi’ del management detengono una parte se non la totalità del cartellino dei calciatori più famosi. E’ il fenomeno delle TPO (Third Part Ownership,ndr), di cui il calcio mondiale ne chiede l’immediata soppressione. Questo genere di operazioni comunque, si sono concluse anche in Europa: vedi le cessioni Falcao e Di Maria al Manchester United la scorsa stagione.